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Diritto di replica...

Leonardo Marra
Foto © Acri In Rete
Solo per diritto di replica vorrei rispondere al sig. Infantino che nel suo articolo mi comunica di non condividere il mio punto di vista sulla giornata della memoria.
Mi rendo conto che tale argomento sia di estrema delicatezza e che il mio modo di pensare potrebbe far storcere il naso a tanti "benpensanti" ma, fermo restando che non è mia intenzione instaurare un dibattito in merito, mi preme solo chiarire che il mio scopo era esattamente quello di ribadire che non esistono stermini di massa di seria A e stermini di serie B come anche egli fa giustamente notare nel suo articolo.
Per ciò che concerne i "poteri forti", saranno frasi ed etichette stereotipate, ma non è colpa mia se corrispondono alla realtà.
E' assolutamente vero quanto il sig. Infantino afferma sulle peculiarità di ogni popolo, infatti non entro nemmeno nel merito delle tante vicende storiche che hanno visto questo popolo attore di occupazioni militari con la scusante di procedere alla difesa dei propri confini (propri?). Voglio ricordare che la nascita dello stato (?) di Israele è dovuto ai vari movimenti sionisti, dotati di bracci militari clandestini, che sin dalla metà degli anni '30, passarono ad operare attivamente per la creazione di questo Stato, operando violenze (a volte con caratteri terroristici) contro gli Arabi di Palestina e le istituzioni britanniche, provocando a loro volta centinaia di morti e feriti; ed anche dopo la nascita dello Stato, gli israeliani si ostinarono a proclamare come capitale Gerusalemme, status che non venne riconosciuto nemmeno dalla comunità internazionale.
Sappiamo bene che tutto ciò è stato sempre giustificato perchè una testa di ponte sul medio oriente faceva comodo alla comunità occidentale tanto quanto a suo tempo era importante averne una in estremo oriente (vedi guerra del Vietnam), quindi per carità smettiamola di farne dei martiri ad ogni costo e far passare sotto silenzio i massacri quotidiani del popolo palestinese giustificando in questo modo qualunque nefandezza solo perché commessa da un popolo a suo tempo perseguitato.
Ma per tornare alla questione del "giorno della memoria", la dotta Europa (come la chiama lui) continua ad avere la memoria corta e a chiudere gli occhi davanti ai genocidi dietro l'angolo.
Non mi sarei sognato di scrivere un articolo se questa fosse stata istituita per ricordare tutte le vittime dei genocidi di cui la storia ci ha tramandato memoria, ma questo non è, poiché "La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. "
Come dire: siccome riconosciamo di avere avuto un ruolo attivo nell'adempiere al nostro ruolo di alleati del terzo Reich, ora cerchiamo di metterci una pezza con la giornata della memoria e dato che con quelli dell'ex jugoslavia (tanto per fare un esempio) non c'entriamo, chissenefrega.
Ecco come si creano i genocididi serie A e quelli di serie B.
Ha proprio ragione il sig. Infantino, quando dice: "smettiamola, come dice PANSA, di vedere la storia solo da una direzione".

PUBBLICATO 07/02/2008

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