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Ad Acri i rifiuti di Rende.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
L'arrivo di un camion pieno di rifiuti della "Vallecrati" ieri mattina ha creato non poca apprensione ad Acri.
Con quello che si vede e si sente dire in questi giorni sulla spazzatura campana di certo ha creato una sensibilità collettiva intorno al problema non indifferente.
La trasmissione verbale della notizia, magari partita anche da una sola persona, non ci ha messo molto ad arricchire l'evento di quei particolari che solo la fantasia popolare è in grado di partorire.
Così, già intorno alle nove, non mancavano i soliti "ben informati" pronti a giurare che quel carico proveniva dalla Campania.
L'effetto non è difficile da immaginare.
Le cose, in realtà, stanno diversamente.
Quello avvistato ieri è il primo di una serie di carichi di rifiuti provenienti da Rende, e non da Napoli.
Il Comune di Acri, che per questo servizio comunque verrà pagato, ha accettato di "dare una mano" a un centro vicino che con l'immondizia ha qualche problema.
Che abbia deciso di farlo depone a suo favore, ma, come dimostrano altri casi non molto dissimili, non è detto che, così come stanno le cose, non sarebbe stato costretto a farlo "per decreto".
I rifiuti di Rende saranno scaricati nella discarica di Manzi, sottoposta da qualche tempo a lavori di bonifica e ampliamento.
Acri paradossalmente, nell'immediato futuro, potrebbe "pagare" la scelta di aver deciso di dotarsi di una struttura in grado di far fronte alle esigenze della collettività.
I lavori che stanno interessando l'area non sono ancora terminati, e probabilmente non lo saranno prima della prossima estate.
Con l'aria che tira, e con la penuria di discariche al Sud, non è difficile prevedere che sarà letteralmente presa d'assalto.
Per ora si utilizza l'area a disposizione, situata a poco meno di una decina di chilometri dal centro abitato.
Il Comune, nella vicenda dei rifiuti di Rende, ha probabilmente fatto ciò che sarebbe stato costretto a fare qualora non avesse "benevolmente" deciso di fare ciò che ha fatto, cioè dare una mano per una quindicina di giorni, in attesa che l'emergenza passi.
Questo comunque non significa che il suo gesto debba essere svuotato di qualsiasi significato di benemerenza. Anzi.
Tuttavia non sarebbe più stato tale, nel caso in cui fosse stato costretto a farlo.
Ora i cittadini sanno che quei rifiuti che qualcuno ha visto passare ieri mattina, e altri vedranno passare nei prossimi giorni, hanno un indirizzo diverso.
Comunque, che poi si tratti di Rende o Napoli, lo sostanza non cambia.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 22-01-2008.

PUBBLICATO 22/01/2008

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