A proposito dell'articolo pubblicato in data 20 novembre su "Calabria Ora", il segretario dell'UDC di Acri Centro, precisa quanto segue:
nell'assemblea, del partito, del 12 novembre c.a. indetta presso la locale sede del cineteatro per impossibilità della nostra sezione a contenere i numerosi iscritti e simpatizzanti (l'UDC ad Acri conta più di tremila elettori) si è discusso della conferma della linea strategica del partito a livello nazionale prima e regionale, provinciale e locale poi:barra al centro e dialogo con tutti, come è nel DNA di un partito di centro moderato, con una forte identità cristiana, autonomo ed interessato alla risoluzione dei problemi reali, della gente; liberi di fare eventuali alleanze programmatiche nell'interesse del territorio senza pre-concetti nei riguardi di chicchessia, ma avendo ben presente la inevitabile condivisione programmatica dei valori su cui si basa la politica del nostro partito.
Nella discussione non è intervenuto l'amico Fabbricatore, già sbarcato de qualche settimana con l'on. Chiappetta in una nuova formazione politica.
Una "fuga" già organizzata, lettera in cui, in maniera strumentale con futili motivi, ci si lamentava,maggiormente di scarsa democrazia interna (ogni qualvolta non si ha la capacità e la forza di esporre le proprie idee ci si nasconde dietro la mancanza di democrazia, prova ne è la mancata partecipazione al congresso del partito, celebrato in pubblico, in cui ognuno poteva portare avanti le proprie tesi e su quelle chiedere il consenso).
Ora in politica l'umiltà è una dote rara, capire quanto si conti e chi si rappresenta è un esercizio difficile, cambiare opinione ed eventualmente cambiare partito è legittimo e, se fatto con convinzione, anche rispettabile, perché ci si sottopone al giudizio, a volte, non proprio lusinghiero, di chi non conosce le reali motivazioni che hanno portato al cambiamento. A volte la testardaggine, non la coerenza, sulle proprie convinzioni è sinonimo di limitatezza, quando non si vuole prendere atto che si è nell'errore; ma prendere per buone o capire le motivazione che hanno portato al "salto della quaglia", l'amico Fabbricatore è un difficile esercizio di idiozia politica.
Egli infatti non ha cambiato idea per motivazioni politiche ma, solo ed esclusivamente per "fedeltà ed obbedienza" al suo padrone politico, che prima l'ha portato nel centrodestra, poi nel centrosinistra, quindi nel centro ed infine, di nuovo nel centrodestra per esclusivi interessi, legittimi, ma personali, di potere politico.
Perciò auguri all'amico che "cambia idea", che fa il "salto della quaglia", ma avremmo preferito che avesse avuto il pudore del silenzio.