Quello che è successo ad Acri qualche giorno fa ha del singolare. La notizia, oltre che alla cronaca, andrebbe anche consegnata alle statistiche. Due borseggi, nel giro di mezzora, sono stati denunciati ai Carabinieri della stazione cittadina. Sono avvenuti a distanza di qualche centinaio di metri l'uno dall'altro ed entrambi hanno visto come protagoniste due donne di mezza età. Il primo è avvenuto su via “XI settembre”, nei pressi della centralissima piazza Sprovieri.
Una donna era alla guida della sua auto, quando, nei pressi di un incrocio, un giovane le si è avvicinato. Mentre l'auto era ferma, in attesa di immettersi su un'altra strada, il ragazzo ha aperto lo sportello dal lato passeggero e, con una manovra repentina, è riuscito a rubare la borsa della donna. All'interno c'erano documenti e un centinaio di euro. Secondo le dichiarazioni rese ai Carabinieri dalla signora, nell'allontanarsi a piedi, il borseggiatore avrebbe invitato un suo complice, evidentemente lì con il compito di intervenire solo in caso di bisogno, di correre via.
Il primo, di carnagione scura, indossava un giubbotto con cappuccio e si esprime in dialetto acrese.
Dopo circa mezzora, in via Viola, nei pressi dell'ospedale, un'altra donna, stavolta a piedi, subiva la stessa sorte. Anche in questo caso la descrizione coincide con quella fornita in precedenza.
Evidentemente si tratta della stessa persona che, considerato il primo colpo andato a buon fine, ha ritenuto opportuno ripetersi. In questa circostanza nella borsa c'erano circa sessanta euro. I carabinieri della stazione di Acri, guidati dal maresciallo Roberto Luciani, sono al lavoro per individuare il giovane borseggiatore e consegnarlo alla giustizia. L'aspetto inedito di queste due vicende risiede tutto nel tipo di reato e nelle dinamiche. Ad Acri infatti è rarissimo che si verifichino fatti simili. L'auspicio è che continui a esserlo.