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Dissesto idrogeologico, un’occasione!

Flavio Sposato
Foto © Acri In Rete
I fondi giunti al Comune di Acri per interventi in materia di dissesto idrogeologico - a prescindere da chi si è interessato per ottenerli e considerato che è elementare dovere di chiunque fa politica, adoperarsi per l'interesse ed il benessere pubblico- pongono il problema di come utilizzarli, visto che si tratta di una goccia nel mare delle necessità che un territorio vasto e fragile come quello Acrese presenta in materia.
Le necessità sono tante perché negli ultimi decenni il territorio è stato costantemente, continuamente ed egoisticamente violentato e sfruttato senza criterio, dopo che per oltre un secolo lo era stato altrettanto ma per pure ragioni di sopravvivenza (la fame di terra era dettata dalla fame vera e non da quella speculativa); dovere di politici avveduti sarebbe stato quello di destinare, negli anni e decenni passati, parte delle risorse pubbliche ad affrontare in forma organica il problema, ciò purtroppo non si è verificato, speriamo che questa sia la volta buona per un svolta nei modi e nelle forme.
Ci sono due modi di investire le poche risorse disponibili: distribuirle a pioggia in tanti micro-interventi magari tutti necessari e magari tutti a base di cemento, oppure puntare su uno-due interventi di grande respiro, magari non completabili con i fondi a disposizione né in tempi brevi, ma emblematici in quanto rappresentativi di un modo nuovo di affrontare i problemi strutturali della nostra comunità.
Il Piano speditivo di allertamento per il dissesto idrogeologico appena completato dal Comune di Acri è uno strumento di conoscenza prezioso per discutere seriamente e compiutamente di questo argomento e per decidere come e dove utilizzare i fondi, in modo produttivo e costruttivo.
Noi pensiamo che essi dovrebbero essere destinati ai grandi problemi del nostro territorio e dovrebbero fare da volano per un utilizzo più produttivo della grande quantità di forza lavoro che la Regione Calabria mette a disposizione, diretta o indiretta, del Comune di Acri; i lavoratori idraulico-forestali ed i lavoratori a tempo determinato oggi destinati ai lavori più vari, spesso poco produttivi, potrebbero moltiplicare per dieci - in termini di produttività - i fondi per il dissesto e la loro stessa produttività, con piena soddisfazione di tutti, loro per primi.

PUBBLICATO 06/01/2008

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