Opinione Letto 4042  |    Stampa articolo

Cercatore verace...

Sac. Sergio Groccia
Foto © Acri In Rete
A Natale è Dio che cerca l'uomo, all' Epifania, è l'uomo che cerca Dio.
Ed è tutto un germinare di segni: come segno Maria ha un angelo, Giuseppe un sogno, i pastori un Bambino nella mangiatoia, ai Magi basta una stella, a noi bastano i Magi. Perfino Erode ha il segno: dei viaggiatori che giungono dall'Oriente, culla della luce, a cercare un altro re.
Perché un segno c'è sempre, per tutti, anche oggi.
Spesso si tratta di piccoli segni, sommessi; più spesso ancora si tratta di persone che sono epifanie di bontà, incarnazioni viventi di Vangelo, che hanno occhi e parole come stelle.
L'uomo è la stella: "percorri l'uomo e troverai Dio" (sant'Agostino).
Perché Dio non è il Dio dei libri, ma della carne in cui è disceso.
Come possiamo diventare anche noi lettori di segni, e non scribi sotto un cielo vuoto? Mettersi in strada dietro una stella che cammina.
Per trovare occorre andare, indagare, sciogliere le vele, viaggiare con l'intelligenza e con il cuore.
Cercare è già un po' trovare.
Andando però insieme come piccola comunità umana , perché la solitudine sia vinta. Non temere gli errori.

Occorre l'infinita pazienza di ricominciare, e di interrogare di nuovo la Parola e la stella, non come fa uno scriba, ma come fa un bambino.
Come guarda un bambino? Con uno sguardo semplice e affettuoso.
Con la propria intelligenza l'uomo sa lanciarsi in meravigliose avventure: esplora l'universo, inventa macchine e medicine, dà forma a bellezza e poesia.
Ma può trovare avventura più esaltante del ricercare Colui che l'intelligenza gliel'ha data?
E, meraviglia delle meraviglie, tale suprema avventura non è riservata a pochi temerari o mentalmente superdotati: Dio appaga chiunque lo ricerchi.
Si può andar per mare su una barchetta come su un transatlantico; secondo il mezzo, si potrà giungere in America o sull'isolotto di fronte alla costa: in ogni caso, comune sarà l'ebbrezza del navigare.
L'importante è decidersi a partire.

Scrive Sartre: "Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. E' fatto di me, ha i miei occhi, la forma della sua bocca è la forma della mia, mi assomiglia. E' Dio, e mi assomiglia".
Alcuni ricercatori sono affetti da ingordigia. Riempiono il proprio magazzino per il solo gusto di riempirlo; non mettono il loro patrimonio a disposizione degli altri. In campo morale e spirituale chi immagazzina soltanto, perde; chi distribuisce si arricchisce; paradosso verissimo.

Noi siamo in un tempo, lo vediamo bene, anno dopo anno, mesi dopo mesi, in cui l'urto con gli "altri" si fa più terribile. Le cronache sono raccapriccianti e sono avvisaglie di quello che avverrà. E' vero che la repulsione dell'altro spesso è soltanto il motivo occasionale e simbolico di un conflitto che ha altre ragioni, però c'è questo elemento specifico, con cui dovremmo confrontarci sempre di più e con rapidità, che è l'alterità dell'uomo. I lontani sono vicini, per sentieri strani vengono da noi. L'accoglienza è un evento che ci mette in questione non solo nel portafoglio, ci mette in questione nei cromosomi, ci rimette in questione negli impulsi istintivi. Allarghiamo i nostri spazi umani.. questa non è una sfida che va risolta con esortazioni spirituali, ma come opzione di fondo dell'essere uomini e donne.

Si richiede una visone profetica e sapienziale, si passi dall'antagonismo, alla convergenza, dal particolare all'universale. Non prevalgano i significati emozionali, ma il senso del rispetto della persona. "Cercatore verace di Dio è solo chi inciampa su una stella, scambia incenso ed oro con un ridente cuore di bimbo e, tentando strade nuove, si smarrisce nel pulviscolo magico del deserto..." (D.M.Montagna).

Abbiamo bisogno tutti di una stella che ci faccia strad
a, la stella della passione, la stella di andare oltre l'oscurità del mondo; la stella che ci fa osare l'incredibile. Diamo tempo per coltivare l'amore.

Ricordiamoci di Erika. Spero che il grido di aiuto arrivi a toccare le corde preziose del nostro cuore e possa arrivare anche alla nostra coscienza.

PUBBLICATO 05/01/2008

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