E' da qualche giorno che si parla della galleria sulla SS 660 ed ovviamente come
spesso succede diventiamo tutti tecnici e competenti, a tal punto mi corre l'obbligo
di intervenire e dire qualche cosa che pubblicamente non è stato chiarito.
In vari articoli si parla di lunghezze ed esposizioni per scelta del percorso
della SS 660, personalmente, invece mi soffermo su due punti: le problematiche
geologiche e l'impatto ambientale, che la costruzione di una galleria apporterebbero
sul territorio, proprio questi punti, secondo il mio modesto parere e la mia piccola
esperienza di tecnico, sono il vero problema dell'intero progetto.
Ho avuto l'opportunità avere alcuni dati della relazione tecnica descrittiva
che accompagna l'intero progetto riguardante la galleria e posso dire che i dubbi
che personalmente da geologo ho sempre avuto continuano a restare, anzi, mi è
sorto un dubbio ancora maggiore, che tutto ciò che doveva essere fatto
non è stato fatto
Le indagini espletate, a mio parere e di qualche tecnico che quotidianamente lavora
su tracciati di questo tipo, non rendono con chiarezza quali siano le problematiche
geologiche esistenti, in quanto non si hanno notizie di:
- risultati di prove penetrometriche, che nei normali carotaggi vengono usualmente
effettuate;
- non si parla di analisi della fratturazione della roccia;
- non esistono monitoraggi riguardanti dati inclinometrici;
- non esiste un monitoraggio idoneo della piezometria;
- non sono stati presi campioni di materiale indisturbati da poter analizzare,
ma solo 22 campioni di materiale rimaneggiato.
Questi semplici 5 punti rendono inadeguati i dati, dell'accurato studio geologico,
(come qualcuno ha detto), eseguito su Serra di Buda.
Analizzando singolarmente questi punti, possiamo dire che:
- la mancanza di prove penetrometriche (SPT) non ci fornisce alcun parametro
geotecnico in situ, quali angolo d'attrito e densità relativa, oltre
alla particolare condizione litostratigrafica del terreno, e tenuto conto che
è prassi normale fare prove di questo tipo nei sondaggi a carotaggio
continuo , mi sorge il dubbio che questi dati sono scarsamente idonei alla pubblicazione;
- la mancanza di un'attenta analisi della fratturazione, in materiali litoidi
ed in zone che hanno subito forti azioni tettoniche, mi sembra una dimenticanza
inaccettabile, tenuto conto del particolare ruolo che tali fratture possono
avere nella dinamica idrogeologica del sottosuolo ed hanno nel dinamismo della
frana del Calvario ;
- la mancanza di monitoraggio inclinometrico risulta ancora più assurda,
in aree con dissesti idrogeologici superficiali e con attività tettoniche
ancora attive, ricordiamo che sono presenti ancora azioni tettoniche di modellazione
nella valle del Crati, in cui la valle del Mucone risulta essere pienamente
inserita geologicamente, nella relazione presentata dai progettisti si parla
con certezza di faglie stabilizzate (da quali indagini si acquisisce tale certezza
non è dato sapere);
- si è detto che, sono stati fatti dei monitoraggi sulla piezometria
per individuare l'andamento della falda, questo monitoraggio è stato
eseguito attraverso pozzi di privati che sono presenti su Serra di Buda, non
tenendo conto che tali pozzi vengono eseguiti senza alcun criterio scientifico
e nessun tipo di progettazione, per cui l'attendibilità di tali prove
mi rende notevolmente scettico in quanto bisogna almeno tener conto della presenza
di due falde sovrapposte che nei pozzi utilizzati per il monitoraggio non possono
essere distinguibili. Inoltre, la presenza di sorgenti a quote poco più
basse della galleria stessa ipotizzano un bacino sotterraneo con livelli piezometrici
quasi in prossimità della canna viaria da realizzare;
- il mancato prelevamento di campioni indisturbati rende l'intero studio maggiormente
preoccupante, in quanto o la ditta esecutrice dei carotaggi aveva dei sondatori
incapaci di campionare, il che rende inadeguate anche l'intero studio diagnostico
sulle carote prelevate, o le caratteristiche tecniche del materiale sono così
scadenti da non consentire il prelievo di campioni idonei ad una attenta analisi
di laboratorio.
Da ciò che ho avuto modo di sapere sullo studio eseguito, le mie perplessità
sulla litologia di Serra di Buda sono accresciute, con questo non posso dire
che la galleria non sia fattibile, ma non sembra sia la scelta migliore dal
punto di vista tecnico.
L'ulteriore punto che vorrei mi fosse chiarito, la V.I.A. (valutazione d'impatto
ambientale) dovrebbe essere lo studio di un processo cognitivo dell'assetto
ambientale del territorio, questo studio ha la finalità di poter individuare
gli eventuali effetti che l'azione dell'uomo potrebbe innescare sul territorio,
qualora su di esso si interviene con qualche opera.
Invece, per come è stato descritto il progetto sembra che la galleria
non crei impatto ambientale in quanto non altera il paesaggio essendo in sotterranea
e quindi la mancata visibilità dell'opera non provoca un alto impatto
ambientale, senza tener conto dell'alterazione nella dinamica idrogeologica
del sottosuolo che potrebbe innescare ulteriori disagi sul carente equilibrio
territoriale sia delle falde che dei versanti già compromessi sul lato
Mucone.
Anche sulla V.I.A. bisognerebbe effettuare un'analisi adeguata che metta in
luce alcuni aspetti che evidenzino le caratteristiche di qualità ambientale
che un'opera deve avere.
Alcuni di questi aspetti di cui bisogna tener conto possono essere elencati:
1) Rarità |
6) Stabilità |
11) Sensibilità |
16) Valore culturale |
2) Diversità |
7) Inquinamento |
12) Fragilità |
17) Valore estetico |
3) Complessità |
8) Degrado |
13) Resilienza |
18) Valore ecologico |
4) Struttura |
9) Pericolosità |
14) Vulnerabilità |
19) Naturalità |
5) Funzioni |
10)Pressione antropica |
15) Criticità |
20) Valore economico |
In tabella vengono elencati quei punti che servono ad individuare l'assetto
qualitativo che un opera deve avere al fine di evitare una forte incidenza ambientale,
penso che nello studio eseguito molti di questi punti non possono essere soddisfatti.
Al fine di un adeguato studio sul territorio esorterei alla lettura di alcune
pubblicazioni scientifiche che possono essere di notevole interesse e chiarimento:
- AA. VV. _ Studio Geologico Geotecnico e monitoraggio della frana di
Serra di Buda- Acri, (CNR-IRPI sez. Cosenza);
- Bertolami -Foggia - La formazione Kinzigitica della Sila Greca (Boll.
Soc. Geol. It.- 94 - 1975);
- Dubois-Afchain- Une écaille à Aptychus et à filaments,
coincée dans le granite d'Acri (Compte Rendu - Soc. Geol. Fr.- 1966);
- Dubois - L'écaille d'Acri (Compte Rendu - Soc. Geol. Fr.- 1966);
- Guzzetta- Ancient Tropical weathering in Calabria- (reprint from Nature
vol. 251 -1974);
- Ietto - Il cristallino -metamorfico della Calabria e le gallerie - (Atti
del I convegno intern. sui problemi tecnici nella costruzione di gallerie
- Torino 1969);
- Nicotera - Studio petrografico e prove di resistenza alla perforazione
su alcune rocce calabresi (SME -Soc. Merid. Elettr. 1956);
- Oldow - Ferranti- et Al..- Active fragmentation, the Adria, the north
African promontory, central Mediterranean orogen (Geology -2002)
- Zumpano - Lineazioni strutturali e tettoniche della Calabria (CNR-IRPI
sez. Cosenza). |
Ci sono ancora molte altre pubblicazioni interessanti che chiariscono le particolari
condizioni del nostro territorio, che possono aiutare in modo razionale a fare
scelte appropriate per la cittadinanza acrese.