La celebrazione della natività attraverso il Presepe è iconografia dalla grande simbologia, negli ultimi tempi offuscata dal nordico e pagano Albero, più congeniale allo spirito effimero e consumistico forgiato attorno alla festività cristiana per eccellenza. Ad Acri, l'arte presepiale alberga grazie alla passione di un tranquillo cinquantatreenne professore di educazione artistica.
Tale Pino Manfredi, che, lo scorso anno aveva fatto conoscere ai suoi concittadini il suo amore per i presepi, allestendo a Palazzo Falcone, con il patrocinio dell'Amministrazione comunale, una mostra molto apprezzata. Un hobby quello di Manfredi, che nasce nemmeno tanto per caso cinque anni fa, col tempo perfezionato sempre di più, tanto da permettergli partecipazioni a rassegne di carattere internazionale. In questo periodo i suoi componimenti, ispirati alla tradizione dei maestri presepiali partenopei, sono esposti in due mostre di risonanza nazionale.
La prima a Maratea - il XV° concorso lucano degli artisti del presepe - la seconda a Cosenza, allestita nell'ex deposito locomotive della vecchia stazione ferroviaria ed indetta dalla sezione bruzia degli "Amici del Presepe".
Quest'ultima, è visitabile sino al 21 gennaio. I presepi di Manfredi, curati con stupefacente dovizia di particolari, sono realizzati amalgamando con maestria ferro, legno, polistirolo, rame, stucco ed essenze arboree naturali. Una passione, dicevamo prima, nata non per caso; diretta conseguenza del suo primo amore: la pittura. Le sue opere pittoriche, famose per il realismo con cui interpretano scorci della quotidianità contadina, ornano molte case acresi e sono spesso approdate in manifestazioni in tutto il sud Italia.