Opinione Letto 1560  |    Stampa articolo

Lettera aperta all’Assessore Bonacci.

Maurizio Garotti
Foto © Acri In Rete
Egr. Assessore, in merito alla questione Servizio Civile di cui alla delibera di giunta n. 27 del 21 febbraio 2006 ore 13.30 (si tenga a mente questa data), con cui l'Amministrazione Comunale ha fatto la scelta di affidare la progettazione e la gestione di progetti di Servizio Civile ad una associazione esterna alla comunità acrese, Lei in più occasioni ha ribadito che l'Amministrazione Comunale ha preso questa decisione anche in base a delle errate informazioni secondo le quali nessuna associazione paesana potesse offrire lo stesso servizio e soprattutto vantando il fatto che il servizio fosse a costo zero.
Ora, al di là del tono offensivo e arrogante che Lei è solito usare, mi riferisco anche al colloquio col webmaster di questo sito Garotto Gianluca, è opportuno fare alcune precisazioni in merito a queste sue insinuazioni:
il sottoscritto ha ricevuto verso le otto della sera del 20 febbraio 2006 (occhio alla data, poche ore prima di firmare l'accordo di partenariato) la telefonata dell'assessore Monaco e successivamente ha parlato con l'assessore Gabriele e le informazioni date sono state tutt'altre; infatti, non ho assolutamente detto che su Acri nessuna associazione potesse offrire lo stesso servizio, anzi, ho sottolineato che sul territorio acrese c'è una associazione che avrebbe potuto anche presentare progetti e gestirli con competenza ma, ovviamente, non a costo zero perché il servizio civile è cosa alquanto delicata e presuppone una solida struttura alle spalle (per la progettazione, per il monitoraggio, per la formazione); le dirò di più, nella stessa telefonata ho detto agli assessori che il Comune aveva tutto il tempo e l'opportunità di avviare una autonoma pratica di accreditamento presso l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, senza doversi necessariamente legare a questa o quella associazione.
Se qualcuno le ha raccontato cose diverse in merito, questo qualcuno è un bugiardo!

Detto questo, senza nessun tono polemico, da questo sito siamo soliti fare polemiche per le cose in cui crediamo, ma in questo caso voglio volare alto, così come abbiamo volato alto scrivendo l'articolo "40 paia di braccia per il comune" in cui mettevamo in evidenza non solo le circolari che era utile leggere per avere un quadro del Servizio Civile ma, soprattutto, mettevamo in risalto i caratteri sociologici del volontariato che vi erano sfuggiti deliberando; parlavamo nell'articolo citato di cittadinanza attiva che da anni agisce sul territorio, quasi come entità pubblica organizzata (rivolgendosi alla comunità con mezzi e in termini molto diversi e concreti da quelli usati dai politici) per migliorare la comunità locale e, appunto, parlavamo di comunità.
Ma nel vuoto sono cadute le nostre parole. Infatti, in data 8 marzo 2006 una precisazione dell'Amministrazione Comunale a firma di Angela Forte (ancora non ho capito il suo ruolo all'interno del Comune!?) apparsa in rete e sul quotidiano la Provincia rincarava la dose di sciocchezze sul Servizio Civile Nazionale e sul Volontariato acrese, a palese dimostrazione di come nessuno in comune si era preso il disturbo di leggere la circolare del 2 febbraio 2006 "Norme sull'accreditamento degli enti di servizio civile nazionale" della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Nazionale Per il Servizio Civile.
Pazienza!
Ora qui potrei citarle l'articolo 118 della Costituzione Italiana, strettamente legato agli articoli 2 e 18 della stessa Carta, in cui all'ultimo comma si parla di come lo Stato favorisce l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati e, quindi, i comuni dovrebbero favorirla, nell'interesse della comunità e sulla base del principio di sussidiarietà (principio secondo il quale, per essere sintetici, c'è una gestione dal basso per la risoluzione dei problemi). Ma sarebbe inutile parlare di queste cose, Lei difende la scelta della Giunta, ma lanciare accuse o chiamarmi in causa per aver dato informazioni sbagliate è da ipocriti, in quanto non sono né un consulente del comune e né un assessore, e sono gli assessori che prima di prendere una decisione dovrebbero informarsi, documentarsi e, poi, deliberare.
Nel concludere questa breve e autocensurato intervento, le dico che la vostra scelta di fare entrare sul territorio paesano una associazione estranea alla comunità acrese (con la giustifica del costo zero!) ha dato al volontariato paesano un colpo quasi mortale, non avete tenuto conto di tutti quegli aspetti di sociologia spicciola di cui assessori con la Laurea, anche per sentito dire, dovrebbero conoscere. Con questa delibera, non portando alcuno vantaggio al paese e solo qualche minimo utile all'amministrazione comunale, avete dimostrato sprovvedutezza (scrivo Sprovvedutezza utilizzando come unità di misura i metri descritti da Carlo M. Cipolla nel suo breve saggio "le leggi fondamentali della stupidità umana", anche se forse siamo già nel riquadro grafico in cui la Sprovvedutezza confina con la Stupidità!).
Infine, è anche inutile dirle che nell'aprile scorso sarebbe stato pericoloso rimandare la destra al potere, ma averci mandato voi è stata una sciagura sociale che le classi deboli di questo paese stanno già pagando con gli effetti del vostro disinteresse verso tutti quei temi sociali e verso il mondo del volontariato
Cordialmente


P.s.
Se il tono di questa lettera le è sembrato arrogante, le potrei dire che la sto ripagando con la stessa moneta, ma in realtà si sbaglia di grosso, sono solo amareggiato di come la superficialità (e sulle scelte che riguardano la comunità e le classi deboli non dovreste essere superficiali) sia una costante del vostro operare; sono deluso di come un sogno di cambiare questo paese si stia infrangendo di fronte ad uomini che di sinistra hanno solo l'etichetta.

PUBBLICATO 21/3/2006

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