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Tenuta: la rivoluzione culturale di Acri.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Nicola Tenuta, commercialista di cinquant'anni, è l'uomo su cui il centro- destra ha deciso di investire cinque anni fa.
Oggi, con cinque anni e molti capelli brizzolati in più, la Casa delle Libertà ha scelto di affidargli anche il compito di guidare la coalizione alle prossime elezioni comunali, e di essere confermato nella carica di primo cittadino.
- Dott. Tenuta, si sente pienamente soddisfatto, da cittadino, di quanto l'amministrazione comunale uscente ha fatto per la città?
"Noi cinque anni fa ci sia mo presentati con un programma ben chiaro, che gli elettori hanno deciso di pro muovere alle urne. Di quel programma abbiamo realizzato circa l'ottanta per cento. Certo, non si può pensare che tutto ciò che ci si propone possa essere realizzato senza problemi, ma l'amministrazione comunale uscente ha fatto un ottimo lavoro".
- In cosa, In particolare, si è caratterizzata questa esperienza amministrativa?
"Soprattutto nella programmazione. Abbiamo governato i processi, senza subirli. Siamo passati da una costante gestione dell'emergenza, o del quotidiano, a una politica di programmazione, nel medio e lungo periodo. E poi in questi cinque anni, è sotto gli occhi di tutti, vi è stata un'autentica rivoluzione culturale. Acri, anche come mentalità, oggi è una vera e propria città".
- Quali sono i punti caratterizzanti del vostro programma elettorale?
"Noi innanzitutto vogliamo continuare a perseguire l'obiettivo di rendere Acri un autentico punto di eccellenza, oltre che un costante riferimento per l'intero comprensorio. Dobbiamo cerca re di invertire la rotta, bloccando il processo di spopolamento, e di creare le condizioni affinché i giovani possano rimanere ad Acri".
- Cosa può fare un'amministrazione comunale per creare lavoro, e quindi una prospettiva per i tanti disoccupati acresi?
"Qui è bene non fare demagogia Noi non possiamo creare posti di lavoro, ma solo occasioni e opportunità. Lo si può fare intanto con le infrastrutture, quindi con una costante attenzione ai finanziamenti, comunitari, nazionali e regionali. Sono strumenti da cui non si può prescindere nella prospetti va di uno sviluppo economico e sociale. La ripresa dell'emigrazione, soprattutto giovanile, è davvero preoccupante. In particolare quella dei giovani con un titolo di studio, che oggi, nell'immaginario collettivo, sostituisce la valigia di cartone dei nostri padri e dei nostri nonni".
- Dati e date più certi ....
"Infrastrutture: il nostro sviluppo oggi non può prescindere dalla costruzione di due grandi arterie. Con buona pace degli scettici, il nuovo tracciato della Ss. 660 e la Sibari-Sila tra poco saranno realtà. Area Pip di Chianette: tempo cinque o sei mesi e sorgeranno le prime strutture. Centro storico: abbiamo già ottenuto 3 milioni e 800 mila euro dai Psu (Piani di Sviluppo Urbano) attraverso cui intervenire. Tra i progetti vi sono anche l'abbattimento della scuola media "Vincenzo Padula", attualmente situata di fronte alla basilica del Beato Angelo e la sua contestuale ricostruzione qual che centinaio di metri più sopra. Inoltre vanno ricordati anche i Pit, con cui finanzieremo opere e strutture in tutto il centro storico. In ogni caso, è bene ricordare che per noi le infrastrutture sono solo degli strumenti, un volano attraverso cui creare sviluppo e benessere".

PUBBLICATO 22/3/2005

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