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Il centrosinistra chiede dimissioni o consiglio aperto.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Ancora reazioni e solidarietà all'ex vice - sindaco Ottone Martelli, dopo il rinnovamento di una bara davanti all'ingresso di casa. Nel centrodestra, cioè la coalizione di riferimento di Martelli, alcuni settori hanno sminuito e alcuni hanno espresso la loro solidarietà a Martelli. Ieri il centrosinistra, in un comunicato, ha espresso una posizione unitaria.
"Da tempo - è scritto nella nota - noi stiamo denunciando il peggioramento della situazione dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini e più volte ci siamo occupati di questo problema, ma ai nostri propositi e alle nostre richieste non è mai stato dato ascolto. La pericolosità e la insensibilità del centrodestra sono confermate dal fatto che, nonostante questo grave atto intimidatorio nei confronti dell'avvocato Martelli, non si è ritenuto necessario convocare un consiglio comunale per discutere del problema. Questo ultimo atto è di una gravità eccezionale e allarme l'opinione pubblica, in quanto il nostro comune ha sempre segnato un argine verso la criminalità e tenuti lontani faccendieri e mediatori, improntando l'attività amministrativa al massimo della trasparenza, della legalità e della partecipazione".
O"ggi - continua il centrosinistra - questi spazi democratici si sono ristretti e il comune appare sempre più distaccato dagli interessi generali e sempre più asservito a interessi di parte e clientelari. La pesantezza della situazione è tale che, a proposito della destinazione di Martelli, l'associazione "Acri nostra" ha dichiarato: "la decisione del primo cittadino è l'ennesima dimostrazione del clima ricattatorio, fatto di imboscate e attacchi personali, che ha caratterizzato la vita politica negli ultimi tempi...".
"Considerato - prosegue il comunicato- che questa amministrazione minoritaria e divisa non riesce a garantire sicurezza, legalità e tenuta democratica nella nostra cittadina, noi chiediamo le immediate dimissioni del sindaco e della giunta. Ma, se il potere è tanto caro a questi amministratori, si ripristino le più elementari regole democratiche, si convochi, almeno, in seduta straordinaria e urgente, il consiglio comunale, aperto".

PUBBLICATO 3/7/2004

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