Ad Acri il centrosinistra prende i voti e il centrodestra il consigliere provinciale. Questo, in estrema sintesi l'esito dell'ultima tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio e dell'amministrazioni Provinciali.
Il centro presilano fa collegio a sé. Il dato più eclatante è stato il numero dei voti validi 13941, su 21040 potenziali votanti. A fronte di poche centinaia elettori rispetto alle provinciale del 1999, quest'anno si sono recati alle urne 2800 acresi in più. Questo dato è sostanzialmente spiegabile attraverso a qualità dei candidati. Non solo gli aspiranti erano 24, vale a dire 7 in più di 5 anni fa, ma molti erano anche di grandi potenzialità elettorali. Questo ha senz'altro favorito una crescita, che alla vigilia nessuna aveva preventivato dei voti validi.
Ad Acri il centrosinistra continua a vincere diverse da quelle comunali. Anche in questa occasione, la coalizione che sosteneva la candidatura di Mario Oliverio ha ottenuto un risultato buono, ma non eclatante. il deputato di San Giovanni in Fiore insieme 7449 preferenze ( 56,13% ), il suo antagonista, Mimmo Barile, 5661 voti ( 42,71% ).
Nel centrosinistra acrese ci sono stati d'animo diversi. C'è innanzitutto la soddisfazione di avere ulteriormente dimostrato di poter battere alle urne il centrodestra. E' questo produce un effetto psicologico considerevole. Ma vi è anche un sentimento di rabbia per non averne tratto profitto in termini di rappresentatività nel prossimo consiglio provinciale. E' mancato un soffio per una duplice elezione. Antonio Morrone, consigliere provinciale uscente, dei comunisti italiani, non è stato eletto per soli 181 voti, Giacomo Cozzolino dei DS, per 252 voti.
Morrone è il primo dei non eletti del suo partito Cozzolino il secondo.
Che il centrosinistra acrese non abbia un suo rappresentante nel consiglio provinciale è un fatto storico.
Quando accaduto nelle urne in questa circostanza è comunque esemplare di una condizione politica che si trascina ormai da diversi anni. Il centrosinistra ha ad Acri grandi potenzialità elettorali, che vengono fatalmente inficiate da egoismi di parte e da lotte fratricide.
Così i tanti voti messi insieme non bastano ad impedire agli avversari, numericamente inferiori, di prevalere.
Buonsenso vorrebbe che da oggi alla prossima scadenza elettorale, il doppio appuntamento con le comunale e regionale del prossimo anno, fossero i temi dell'unità e della compattezza a emergere.
Purtroppo è un refrain che va avanti ormai da troppo tempo.
Il passare del tempo è inversamente proporzionale alla credibilità di chi dice " da oggi saremo uniti contro il centrodestra".
Quest'ultimo ha tutto sommato tenuto, riuscendo a far rieleggere Natale Zanfoni, il più votato dell'udc nell'intera provincia. Ma anche qui ci sono delle magagne che non tarderanno a venire fuori.
I 1599 voti della lista " Missione Sviluppo" hanno creato non pochi interrogativi interni alla coalizione. Nelle prossime settimane questi problemi potrebbero avere delle ripercussioni anche sull'amministrazione comunali.
C'è chi parla di resa dei conti, e forse non esagera.