Sindaco sulla difensiva.
Maurizio Garotti
In anni recenti Berlusconi (e questo lo ascriviamo tra i suoi meriti) ha, in qualche modo, ottenuto il ridimensionamento della Lega Nord comprendendola nel giro governativo. Al momento e a dispetto dell'esperienza del 1994 quando nel primo Governo Berlusconi la Lega ha attuato il voltafaccia che determinò la caduta dell'Esecutivo, la scelta del Presidente del Consiglio si è rivelata abbastanza azzeccata: il Carroccio ha attenuato i toni e sembra aver dimenticato la secessione, anche se il buon risultato elettorale alle elezioni Europee potrebbe stimolare il convalescente Bossi, e far saltare questa equilibrata asserzione. Le esperienze storiche di cui sopra, servono da introduzione ad un groviglio di ipotesi che in queste ore circolano per il Comune di Acri dopo che con il passaggio dei due consiglieri comunali Francesco Viteritti e Cosimino Milordo, rispettivamente eletti nell'UDC e in Forza Italia, nella neonata associazione politico culturale "Acri Nostra", si è creata una crisi che si sta oltremodo prolungando. Conti alla mano l'opposizione avrebbe, quindi, il numero sufficiente per far cadere la Giunta, ma in politica 2+2 non fa sempre 4; infatti, i due suddetti migranti consiglieri non hanno nessun rapporto con l'opposizione di centro sinistra, anzi sono stazionari in una posizione di attesa e da un momento all'altro potrebbero ritornare nella loro sede naturale che non è altro che il centro destra. Equiparare il Sindaco di Acri con Giolitti e Berlusconi è azzardato, così come è avventato raffrontare diversi livelli di potere e diversi periodi storici, ma l'eventualità che il Sindaco Tenuta pensi di poter neutralizzare i 1600 voti raccolti da Acri Nostra alle recenti elezioni Provinciali, inserendola nel giro governativo è, al momento, abbastanza forte. Oltre alla suddetta eventualità dell'inserimento in Giunta di un alto esponente di Acri Nostra quale Assessore ai Lavori Pubblici, con conseguente sacrificio dell'attuale occupante la poltrona e l'inserimento di un esponente di Forza Italia quale Assessore al Bilancio; le altre ipotesi che circolano per il paese, senza ricevere conferma o smentita dagli amministratori sono: Prima ipotesi: Caduta della Giunta perché Forza Italia si è legata al dito lo strappo operato dall'ex assessore al Bilancio, nonché ex vice Sindaco, avvocato Martelli che è passato, prima delle recenti elezioni Provinciali, con Acri Nostra e non ne vuole sapere di vedere nell'ufficio di Assessore un esponente di tale partito. Seconda ipotesi: Caduta della Giunta perché l'UDC (sulla scia del Follini nazionale che rivendica una politica dalle mani libere) o il Gruppo consiliare di Rinascita democratica, si renderà conto che l'inserimento di Acri Nostra in Giunta non determinerebbe altro che un pericoloso sfasamento degli equilibri politici paesani e deciderà, saggiamente, di porre fine all'agonia di un'esperienza governativa, uscendo di scena con l'onore delle armi. Detto ciò, si continua la navigazione nel campo delle ipotesi, dato il resistente silenzio del Sindaco che non lascia altro che l'ipotesi come unico assunto possibile per indagare le logiche conseguenze che avrà l'atto politico di un inserimento di Acri Nostra" in Giunta, a prescindere, ovviamente, dalla correttezza o meno dell'ipotesi stessa e dal suo reale verificarsi. La natura di Acri Nostra, quale eterogeneo e ibrido intreccio di fuoriusciti da altri partiti che sta lavorando infaticabilmente per arrivare al potere, la pone come snodo di tutta la crisi e come unica beneficiaria del risultato, sia che ne guadagni una poltrona, sia che si vada alle elezioni. Difatti, continuando ad errare nel mare delle supposizioni, capire perché Acri Nostra si è tanto affannata a raccogliere più consensi possibili alle passate elezioni, sapendo che mai avrebbe potuto avere il quorum necessario ad eleggere un consigliere, lascia spazio ad una sola risposta non democraticamente plausibile: perché voleva, e ci sta riuscendo, porre sulla difensiva l'intera amministrazione comunale, tenere sotto scacco il Sindaco, porre l'accento su un peso elettorale per avere voce politica in giunta o, in caso si andasse ad elezioni anticipate, per sedere al tavolo del centro destra e dire la sua sulle scelte da fare. Poi, se il Sindaco arrivasse ad una scelta di inserirla nella Giunta, il Sindaco stesso ne pagherebbe a caro prezzo le conseguenze, in quanto mancano alcuni principi democratici, tra cui la libertà di essere governati da chi a suo tempo vinse le elezioni comunali e gli elettori potrebbero sentire l'inadeguatezza di questa maggioranza. Oltre al fatto che i voti raccolti da Acri Nostra col simbolo di Missione Sviluppo sulla scheda elettorale per il rinnovo del Consiglio Provinciale, non sono indicatori attendibili di una variazione notevole dell'elettorato e non devono, quindi, essere presi in considerazione quale motivazione di coinvolgimento di nuovi partiti in Giunta. L'azzardo del paragone tra Sindaco e Berlusconi che neutralizzano forze scomode quali Lega e Acri Nostra dispensando porzioni di potere, salta ancora di più agli occhi se si pensa che mentre la Lega è un'alleata massimalista della squadra di centro destra ma, in ogni modo, è radicata oramai nella cultura politica nazionale e in alcune parti del territorio della penisola, l'associazione Acri Nostra è, invece, un forza con pochi mesi di vita, zero battaglie sul territorio a fianco dei cittadini e rappresentativa di una piccola fetta di popolazione/elettorato. Lungi da me il non rispetto del principio democratico che prevede il coinvolgimento di tutte le forze esistenti sul territorio nella gestione della cosa pubblica, ma un ricambio o un mutamento radicale delle forze di Governo, deve passare il vaglio di tutta la comunità, quindi le elezioni sono necessarie per misurare il peso del centro destra e la reale forza politica di Acri Nostra. |
PUBBLICATO 18/7/2004
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