OPINIONE Letto 4777  |    Stampa articolo

I prodotti elettorali

Foto © Acri In Rete
Filippo Gallipoli
condividi su Facebook


I titoli di studio non garantiscono capacità e cultura, talvolta solo istruzione. I “prodotti elettorali”, visto il recente panorama di squallore, spesso si inventano competenze che non hanno, con decisioni avventate e soluzioni superficiali. Il “politico” che, prima, ha predicato con tono moralistico, pubblicato programmi e progetti e si è ritrovato, dopo, a ricoprire un ruolo, può legittimare la sua posizione solo con le azioni che riesce a concretizzare. Non con le chiacchiere o con la fuga. Chi si propone e si espone dovrebbe esserne consapevole e non risentirsi delle eventuali “osservazioni” dei cittadini.
Tutto questo a qualcuno ancora sfugge, malgrado i ripetuti e oltremodo ragionevoli interventi.

I “prodotti elettorali” sembra vogliano seguire solo quel “consiglio” rifiutato sdegnosamente da Giuseppe Parini nell’ode “La caduta”:
“O, se tu sai, più astuto
i cupi sentier trova
colà dove nel muto
aere il destin de’ popoli si cova;
e fingendo nova esca
al pubblico guadagno
l’onda sommovi, e pesca
insidioso nel turbato stagno.”


Il poeta risponde:
“Chi sei tu, che sostenti
a me questo vetusto
pondo, e l’animo tenti
prostrarmi a terra? Umano sei, non giusto
Buon cittadino al segno….”

E’ stato necessario citare questa grande “lezione” di alto valore morale che “ i più dotati capiranno”. Si dovrebbe cominciare a capirla da studenti per poi applicarla da adulti.
Purtroppo la scuola oggi, come allora per noi, non fa “amareManzoni, Leopardi, Parini… Solo con una successiva “rilettura critica” ci ha reso più edotti e maturi, consapevoli anche che ogni vita e ogni condizione è diversa.
Non è per caso se, tempo fa, abbiamo fatto la scelta “scellerata” di restare in questo paese con la speranza e  l’utopistica illusione che avremmo vissuto in modo più libero e più giusto.
Acri, segnata da un diffuso senso di disamore, appare sempre più depressa e desolata. I giovani partono e non amano ritornare - neanche per le vacanze - chiediamoci il perché.
Forse è necessario un maggiore rispetto per il luogo e i suoi abitanti. Un “agire diverso”: non da padroni, ma da fedeli custodi.

PUBBLICATO 08/04/2016 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 1211  
Venghino signori venghino, nuovo giro a carico dei fessi
I tifosi, in generale, sono una risorsa straordinaria. L’amore incondizionato che coltivano per la loro squadra è qualcosa di quasi mistico. Non importa se questa perde dieci partite di fila, se l’all ...
Leggi tutto

RECENSIONE  |  LETTO 1160  
''Ricette, usanze e proverbi dell'antica tradizione gastronomica calabrese''
È stato pubblicato dalla casa editrice Tabula Fati di Chieti il volume “Ricette, usanze e proverbi dell’antica tradizione gastronomica calabrese”, scritto da Maria Luisa Minerva e Angelo Minerva. ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1106  
Bandi, banditi e banditori
È tempo di assegnazione dei posteggi per le prossime fiere di S. Giuseppe e dell’Annunziata, almeno a giudicare dall’affollatissimo albo pretorio online del Comune di Acri, dove campeggiano gli avvisi ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 461  
I Vigili del Fuoco partecipano ai progetti del Servizio Civile Universale
Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile è stato individuato quale Soggetto Istituzionale titolare di n. 4 progetti del servizio Civile Universale compresi nel ...
Leggi tutto

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 711  
Guai a perdere la speranza
Il borgo fra le montagne rappresenta uno spaccato del macrocosmo globale che manifesta mutamenti così repentini da determinare difficolta' di analisi anche negli osservatori più attenti. ...
Leggi tutto