OPINIONE Letto 1654  |    Stampa articolo

A.C.R.I.?

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“L’immaginazione domina il regno del vero e, all’interno di questo regno, il possibile è soltanto una regione”. Charles Pierre Baudelaire.
Con il seguente comunicato ci prefiggiamo l’obiettivo ambizioso e senz’altro piuttosto originale di indagare la presenza del multiverso nel territorio comunale acrese. Trattasi, come ormai ampiamente risaputo, dell’insieme di universi coesistenti.
Nella fattispecie, i mondi paralleli che convivono e sovente si sovrappongono sono essenzialmente due,  ai quali si può facilmente attribuire una denominazione specifica: il mondo dell’immaginazione e quello della realtà; teoricamente piuttosto diversi ma all’atto pratico non così facilmente differenziabili, almeno per taluni, alle nostre latitudini. Fortuna vuole che la nobile arte della politica, se ben esercitata, consenta invero la transizione dal mondo etereo dell’immaginazione a quello più tangibile della realtà. Non sempre però il passaggio appare così immediato, e questo comporta una visione spesso confusa ed ambigua di ciò che ci circonda.
Nel mondo della realtà capita che si organizzi un corteo di protesta per le vie del centro urbano, promosso da diverse associazioni e ravvivato da numerosi cittadini, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su una serie di questioni estremamente rilevanti, dalla sanità alla scuola, passando per l’ambiente, i servizi ed i tributi, con lo scopo di promuovere un confronto costruttivo con la classe dirigente che sta governando Acri. Nel mondo dell’immaginazione accade invece che un’occasione di crescita venga etichettata quale un mero esercizio di strumentalizzazione messo in atto da parte degli oppositori politici, se non come un’opportunità per riaffermare la propria sicumera amministrativa, senza altresì fornire un riscontro sufficientemente adeguato, a nostro modesto avviso, nei confronti di gran parte delle problematiche poste in essere.
Nel mondo della realtà si verifica un depotenziamento graduale ed inesorabile della struttura ospedaliera, con evidenti responsabilità bipartisan da parte di tutti i personaggi politici che si sono succeduti negli ultimi anni. Nel mondo dell’immaginazione ci si può facilmente ricordare di come qualcheduno, in un passato più prossimo che remoto, fosse arrivato quasi a paragonare il nosocomio acrese ad altre realtà molto più attrezzate e performanti, venendo poi clamorosamente smentito dai fatti.  Se è vero che la battaglia per la salute non dovrebbe avere colore politico, è altrettanto vero che le sfumature percepibili oggi permettono di, come dire, far ricorso a strategie di lotta più ortodosse rispetto al recente passato.
 Nel mondo della realtà appaiono semplici interventi di manutenzione viaria ordinaria, talvolta persino deficitari se non addirittura insufficienti, quelli che nel mondo dell’immaginazione vengono celebrati come eccelsi risultati scaturiti da una programmazione lungimirante e scrupolosa.
Nel mondo della realtà la presentazione e l’inaugurazione, laddove non siano considerate la medesima cosa, di un’ opera pubblica (del tipo Palazzetto dello sport) avvengono di norma a distanza di giorni, al massimo di settimane, mentre in quello dell’immaginazione occorrono mesi, per non dire anni, malgrado le frequenti rassicurazioni, con il rischio di consegnare a conti fatti alla Città un edificio nuovo nelle intenzioni ma già obsoleto nella sostanza.
Nel mondo della realtà il crollo di una porzione sostanziosa di carreggiata stradale, avvenuto ormai la scorsa primavera, dovrebbe rappresentare una priorità assoluta tenuto conto della sicurezza da ripristinare e vista l’importanza fondamentale dell’arteria di comunicazione per gli spostamenti quotidiani. Nel mondo dell’immaginazione accade che, alle porte dell’inverno, tutto sia ancora immutato, con la strada ovviamente disastrata e con due colonnine semaforiche provvisorie poste a regolare il traffico, con il solo risultato di rendere agitate le notti insonni di qualche Consigliere Comunale.
Nel mondo della realtà si vive una situazione calcistica ai limiti dello psicodramma sportivo; ad oggi l’unica società cittadina superstite, dopo un’ estate grottesca contraddistinta da una compravendita di titoli degna di Piazza Affari, si ritrova mestamente impelagata nei bassifondi della classifica nel campionato di prima categoria, punto più basso dell’intera decennale  gloriosa storia calcistica acrese (a tal proposito ai cittadini più attenti non sarà sicuramente sfuggito come la voce “sport” sia ormai tristemente scomparsa persino dalla pagina Wikipedia!). Nel  mondo dell’immaginazione si auspicava solo pochi mesi or sono il raggiungimento di più alti traguardi e si professava sostegno e vicinanza massimi da parte degli Amministratori nei confronti delle realtà sportive del territorio, oltreché ci si spingeva orgogliosamente ad annunciare la fantomatica presenza della nazionale italiana femminile di calcio sul rettangolo di gioco del “Pasquale Castrovillari “, in virtù della disputa di alcune partite di qualificazione, delle quali, ad oggi, non sappiamo più nulla.
Nel mondo della realtà si coltiva il diritto di buona critica, emblema e simbolo per antonomasia della democrazia, si ricorre talvolta a strumenti collegiali di tipo referendario per dirimere talune questioni impattanti sull’economia futura del territorio, si ammettono errori e defaillances che sono intrinseci nella natura perfettibile dell’essere umano, e quindi anche dell’essere politico. In quello dell’immaginazione si esercita preferenzialmente il diritto, anch’esso per carità talvolta sacrosanto, sancito dalle carte bollate, si predilige decidere singolarmente in virtù di un potere effimero, per quanto assegnato dai cittadini, ci si appropria talvolta di meriti altrui, giustificando il proprio operato non sempre soddisfacente attraverso la scelta di comodi alibi (dissesto, pandemia e responsabilità regionali fra i più gettonati).
Alla luce di tutto ciò,  sembra lecito chiedersi quale sia il mondo nel quale vive l’attuale classe dirigente di Acri, o meglio A.C.R.I., acronimo  sotto il quale si cela l’ espressione : “ Amministrazione Comunale: Realtà o Immaginazione?”. Ai cittadini, come sempre, il giudizio definitivo.

PUBBLICATO 28/11/2023 | © Riproduzione Riservata





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