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La domenica delle Palme ed il suo significato

Foto © Acri In Rete
Gaia Bafaro
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Domani si celebra la domenica delle Palme, la Chiesa ricorda l’entrata di Cristo a Gerusalemme a cavallo di un’ asina (simbolo di umiltà e mitezza) mentre viene acclamato dai fedeli come un re.
Secondo la tradizione, la gente lo salutava sventolando il “Lulav”, un mazzo formato con le foglie di tre alberi: il salice, la palma e il mirto; nello stesso tempo, c’era chi mentre gridava “Osanna” e inneggiava al figlio di Dio, tagliava gli alberi di olivo presenti nella regione e li agitava festosamente. Andiamo a conosce il perché vennero scelti proprio questi alberi. La palma: viene da sempre associata alla vittoria, alla prosperità e alla ricchezza, si tratta di un attributo di antiche Dee. In Egitto, ad esempio, Renpet, dea dell’eterna giovinezza, indossava sul capo un germoglio di palma, simbolo di eternità e ideogramma del suo nome.
Anche la Dea dei Parti adornava la sua testa con due germogli di palma che sono simbolo di fecondità e prosperità. I cristiani ritengono che la palma sia simbolo di fede.
L’olivo: l’albero di olivo è sacro in gran parte del mondo; è il simbolo per eccellenza della pace, infatti fu una colomba a portare a Noé un ramoscello di olivo alla fine del Diluvio Universale come segno della fine della collera di Dio.
A tal proposito, bisogna ricordare che la colomba è da considerarsi messaggera delle divinità e simbolo di benevolenza e pace; secondo la leggenda si tratta dell’unico animale in cui Satana non può incarnarsi ed è presente in varie religioni. Anche nel diluvio di cui parlano gli Atzechi fu una colomba a fare dono della parola all’unica coppia umana rimasta per ripopolare la terra con i propri figli; Negli antichi culti si trattava di un animale sacro ad Afrodite, il suo carro era trainato da colombe simbolo si amore e grazia.
Nell’Islam, invece l’animale aiutò Maometto in fuga dai Caraisciti e lo fece rifugiare in una grotta. Tornando all’olivo, si tratta dell’albero sacro ad Atena, secondo il mito , la Dea e Poseidone si contendevano la città di Atene, gli Dei decisero che sarebbe stata attribuita a chi avrebbe fatto il dono più bello ai suoi cittadini. Poseidone fece uscire dal mare il primo cavallo e Atena il primo olivo e spiegò tutte le sue proprietà così gli ateniesi scelsero quest’ultimo dono e la protezione della Dea.
Salice: In Oriente si tratta di un albero connesso alla spiritualità e per questo motivo il suo legno è utilizzato per la costruzione di elementi di architettura sacra. In Occidente, invece, le foglie che cadono verso il basso hanno valenza negativa e ricordano le lacrime e la tristezza.
Si apprende dalle pagine della letteratura che gli Inferi dei Greci erano colmi di questi alberi e sono dunque da ricollegarsi al lutto. Per i cristiani, la forma delle foglie dei salici rimanda alle bocche chiuse dei fedeli al cospetto di Dio.
Mirto: è la pianta della vittoria e del buon auspicio, i soldati se ne cingevano il capo quando partivano per fondare nuove colonie, i greci lo indossavano per assicurarsi forza e vigore, gli egiziani lo utilizzavano durante le festività; Fu anche pianta sacra ad Afrodite che appena sorse dalle acque, si nascose dietro le sue foglie per sfuggire allo sguardo di un satiro.
Nomi di amazzoni e giovani guerriere avevano a che fare con il mirto ed era persino una pianta associata al matrimonio e alla fecondità, ancora oggi, in Inghilterra, viene inserito nei bouquet delle spose proprio per la sua forte connotazione afrodisiaca.
Anche questa pianta rappresenta gli Inferi poiché quando Dioniso vi discese per liberare la madre, gli fu chiesto di portare in cambio una pianta di mirto.
Nell’antica Roma fu il primo albero ad essere collocata davanti al tempio di Quirino e per questo era considerata la città del Mirto.
Nella religione cristiana si trattava della pianta che Adamo aveva portato con sé per ricordarsi del Paradiso perduto e simbolo della preghiera.
Con la domenica delle Palme si entra nella settimana Santa e più viva si fa la speranza che da sempre brilla nel cuore degli uomini di ogni tempo e di tutti i culti: la resurrezione dalla morte.

PUBBLICATO 27/03/2021 | © Riproduzione Riservata





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