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La palle di Natale

Foto © Acri In Rete
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Rispetto ai cittadini di altri comuni, gli abitanti di Acri godono di un vantaggio prezioso nel periodo pre-natalizio, non avvertendo l’esigenza di doversi procurare un albero da addobbare in vista delle festività, dal momento che possono ammirare un autentico esemplare di Pino nell’intero anno.
Un Pino tutt’altro che spoglio, bensì addobbato con moltissime palle, tante quante sono le promesse non ancora mantenute dall’attuale maggioranza.
Quest’anno poi, il Sindaco ed i suoi fidati collaboratori avranno pensato, non si capisce bene per quale motivo, che i cittadini sangiacomesi non meritassero neppure di poter godere in piazza del più famoso simbolo del Natale.
E così, quando questi si scambieranno gli auguri sotto l’ albero natalizio, dovranno ringraziare alcuni ragazzi del luogo animati di buona volontà e non certo l’amministrazione comunale di Acri.
Ma, come si suol dire, se Atene piange, Sparta non ride.
Se difatti la maggioranza sta ampiamente deludendo le aspettative, d’altra parte bisogna segnalare alcune mancanze che rendono lacunoso il lavoro dei membri dell’opposizione, che non saranno certamente sfuggite all’occhio attento dei nostri concittadini.
Alcuni consiglieri d’opposizione sembrano aver perso un poco il senso dell’orientamento; infatti se appare come cosa buona e giusta il volersi mostrare collaborativi, d’altronde si spera che tale improvvisa smania di collaborazione (sempre e solo per il bene della collettività, ci mancherebbe) non travalichi in qualcosa di diverso, con potenziale delusione per quelli elettori che all’epoca delle elezioni ricercavano un’alternativa politica antitetica rispetto al programma del futuro Sindaco.
Tutto ciò alla luce di una clamorosa spaccatura in seno alla sinistra registratasi nei mesi precedenti alla chiamata alle urne, responsabile fra l’altro della mancata vittoria del candidato sindaco Pino Capalbo già al primo turno, senza dover quindi ricorrere al ballottaggio. Adesso, improvvisamente, tale frattura sembra essersi magicamente ricomposta.
Fa comunque riflettere il fatto che spesso in consiglio si sia dovuto puntualizzare questo spiacevole sospetto di connivenza.
Altri consiglieri appaiono propositivi nel voler portare alla luce le problematiche delle realtà che rappresentano; peccato però che sovente si limitino a riprendere segnalazioni provenienti da altri gruppi politici, senza comunque ricevere poi adeguate risposte in merito.
A titolo esemplificativo ricordiamo la questione tuttora non chiarita dell’affido diretto per la vicenda della pubblica illuminazione, a meno che non si voglia far passare per un esauriente chiarimento la serie gratuita di insulti che abbiamo ricevuto.
Nei consiglieri dell’ala moderata sembra invece essersi sopito quel sacro fuoco che li dovrebbe animare, e spesso ascoltando gli sporadici consigli comunali ci chiediamo se siano presenti o meno al civico “consesso”, sebbene la presenza fisica di alcuni non venga garantita nel quotidiano.
Taluni consiglieri intraprendono una strada corretta, però imboccandola in senso opposto: i Presidenti del Consiglio ritenuti incompatibili, o peggio ancora inadeguati, non possono essere destituiti sbattendo i pugni sui banchi, urlando o esercitando altri atti di violenza verbale.
Ci permettiamo di consigliare lo strumento della mozione di sfiducia, che al momento non è stato ancora preso in considerazione, e sarebbe altresì interessante sapere il perché non sia stato ancora messo in atto.
Se la memoria non ci inganna, qualche anno fa furono presentate decine di mozioni di sfiducia nei confronti di soggetti che ricoprivano la medesima carica di Presidente del Consiglio.
Ciò sorprende ancora di più se si pensa che alcuni membri della stessa maggioranza sembravano piuttosto scettici (eufemismo!) sulla scelta di Mario Fusaro per questo delicato compito.
Infine si segnala con un pizzico di disappunto l’immobilismo e l’assordante silenzio soprattutto di quei membri dell’ opposizione che dovrebbero rappresentare le realtà, spesso periferiche, del comprensorio.
Tale immobilismo si addice maggiormente alle statuine del presepe piuttosto che alle palle di Natale di cui fa bella mostra invece la maggioranza.
In fondo, come si dice, ad ognuno il suo.
Si coglie infine l’occasione per porgere a tutti i cittadini un sincero augurio di buone feste con la speranza che il nuovo anno porti ad ognuno felicità e salute.
Arrivederci nel 2019.

PUBBLICATO 19/12/2018 | © Riproduzione Riservata





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