OPINIONE Letto 8662

Il comune non è vostro!


Foto © Acri In Rete



A seguito delle sentenze della Corte Conti, ormai cosa nota, il nostro comune è stato ufficialmente dichiarato in stato di dissesto finanziario. Ai molti pregiudizi di ordine economico che a breve cadranno in capo ai cittadini,  hanno già iniziato ad assommarsi una serie di disagi “accessori” e che intersecano anche e soprattutto la partecipazione attiva alla cosa pubblica di questi ultimi.
Esempio lampante ne è stato, non molti giorni fa, l’ultimo consiglio comunale che, praticamente, è stato partecipato ed ascoltato tra i soli componenti della stessa assise.
Per una serie di concause infatti, né l’emittente radio né quella televisiva hanno trasmesso i lavori della seduta. Probabilmente anche la prossima convocazione della massima assemblea cittadina subirà le stesse sorti.
Tredici anni fa, quando il nostro editore pensò di realizzare Acri in Rete, impiegò più di un mese a capire quale poteva essere la mission di un sito che, ben presto, divenne da un lato quella di aiutare gli emigrati acresi a sentirsi più vicini alla propria terra e dall’altro, quella di mettere a disposizione degli acresi residenti uno strumento di informazione e di condivisione delle idee che, negli anni, è cresciuto fino a diventare una testata giornalistica online tra le più lette dell’intera provincia.
Data la descritta situazione è con lo stesso spirito che abbiamo pensato di offrire GRATUITAMENTE attraverso il nostro giornale online, la trasmissione dei lavori consiliari e in data 24/1/2017 protocollavamo con numero 1476 la richiesta ad hoc, senza il minimo dubbio a riguardo dell’accettazione della stessa. Più volte questa amministrazione infatti, si è riempita la bocca con termini quali trasparenza, partecipazione democratica e via discorrendo. Oggi abbiamo la prova che erano e continueranno ad essere menzogne.
La risposta che ci è pervenuta è stata raggelante. Sia per il contenuto che per la tranquillità con cui questa amministrazione, nella persona di Luca Roselli, le ha messe nero su bianco (seconda immagine allegata).
L’autorizzazione ci è stata negata per due motivi. Il primo sarebbe il fatto che Acri In Rete è considerata da questa amministrazione una testata AVVERSA!
Si legge infatti che “l’attuale amministrazione è stata sempre avversata dal sito web acrinrete che invece di esercitare il diritto di cronaca più volte ha omesso di pubblicare comunicati di questa amministrazione  assumendo atteggiamenti imparziali.” Come se dovessimo essere un bollettino di regime. Peccato che in verità sul nostro giornale è apparso in pratica il 99% delle comunicazioni di questa amministrazione e, nei pochi casi in cui non è avvenuto, è perché la programmazione e la tempistica editoriale della nostra redazione non lo hanno consentito. Non di certo per una presunta avversità.
Ma forse questi PRESUNTI amministratori si riferiscono alle molte volte in cui hanno danneggiato questa comunità e noi, semplicemente, lo abbiamo raccontato.
Forse avremmo dovuto modificare la realtà dei fatti per far apparire virtuoso chi invece non lo è!
Il secondo motivo invece è ancora più preoccupante: si legge infatti che “Risulta inoltre che la s.v. ricopra cariche presso la segreteria locale del PD attualmente all’opposizione nell’assise consiliare, cosa che renderebbe suscettibile di interpretazione strumentale la richiesta avanzata (…)”. Inutile nascondere il fatto che siamo ancora increduli innanzi a queste parole.
Purtroppo, le idee politiche del nostro editore diventano decisive nel negare a tutta la cittadinanza un servizio utile alla loro partecipazione democratica.
Nel negare il diritto di informazione non solo alla nostra testata, ma ad una comunità intera. La discriminazione utilizzata come strumento di lotta politica.
Basiti per la gravità di quanto asserito vogliamo ricordare a questa amministrazione che:
- l’art. 3 della Costituzione Repubblicana recita al suo primo comma che: “ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale innanzi alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
- l’art. 21 della Costituzione Repubblicana recita al suo secondo comma che: “ La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”
- L’art 19 della dichiarazione universale dei diritti umani recita che: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione,  incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”
Che ognuno possa trarre le dovute conclusioni.
Gianluca Garotto






PUBBLICATO 26/01/2017  |  © Riproduzione Riservata

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