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Nuovo PAI 2016. Aumentano le aree pericolose per frane ed alluvioni


Foto © Acri In Rete



Con la delibera n° 3 del 2016, il Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino della Regione Calabria, ha approvato le procedure per l’aggiornamento del Pai, Piano di Assetto Idrogeologico e la modifica delle Norme Tecniche di Attuazione e Misure di Salvaguardia. L’iter è in uno stato avanzato e, dicono dall’Abr, il nuovo strumento potrebbe essere adottato già entro la fine dell’anno.
Nei mesi scorsi, l’Abr ha invitato sia gli ordini professionali che i Comuni ad avanzare osservazioni. Le due parti hanno tempo fino al prossimo 15 novembre. Dal nuovo Pai, al momento consultabile anche on line, si evince che il 98,8% del territorio calabrese è a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera.
Il territorio acrese, non è esente. Rispetto al 2001 sono aumentate la aree vincolate, ora valutate con la Pericolosità invece del Rischio. E di questo, naturalmente, anche il Psc deve tenerne conto.
Il territorio, difatti, presenta molte zone che ricadono in P3 e P4, ovvero media ed alta pericolosità, sia per quanto riguarda le frane che le alluvioni. 
La necessità di aggiornare il Piano di Bacino Stralcio per l'Assetto Idrogeologico, scaturisce principalmente dal fatto che dal 2001 non è mai stata attuata un'attività sistematica di revisione ed aggiornamento generale. Inoltre, per apportare maggiore tutela al territorio regionale, continuamente interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico, si è inteso apporre nuovi vincoli in quelle aree potenzialmente pericolose non disciplinate nel Pai 2001. Diversamente dal Pai 2001, vige il concetto di Pericolosità rispetto a quello di Rischio che  si articola in 4 livelli: molto elevato (IP4), elevato (IP3), medio (IP2), basso (IP1).
Relativamente alle aree interessate da pericolo d'inondazione, l’uso del territorio è disciplinato sulla base di 3 livelli di pericolo: alto (P3), medio (P2) e basso (P1) ed analogamente a quanto previsto per le frane, lungo tutto il reticolo idrografico, viene definita una Fascia di Attenzione per pericolo di inondazione, la cui larghezza è variabile in funzione dell'importanza del corso d'acqua.
Nelle foto la differenza sostanziale tra il Pai 2001 e quello del 2016.


PUBBLICATO 07/11/2016  |  © Riproduzione Riservata

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