OPINIONE Letto 823

“Chi ha ucciso Giovanni Losardo”?, un film coraggioso ed efficace


Foto © Acri In Rete



Ad Acri, martedì 10 dicembre 2024, in occasione della XV edizione del Premio “V. Padula”, c’è stata la seconda proiezione del docufilm "Chi ha ucciso Giovanni Losardo?" dopo la prima, avvenuta al Porto di Cetraro, il 20 agosto scorso.
Una vicenda-inchiesta analizzata e portata sullo schermo da Giulia Zanfino con Mauro Nigro che, prendendo in considerazione il secondo omicidio politico in Calabria, informa e denuncia le cause dell’arretratezza sociale, economica e politica della nostra Regione.
Un film-inchiesta snello e veritiero. Brava Giulia, hai realizzato un lavoro meticoloso, immane, spregiudicato, coraggioso ed efficace per far prendere consapevolezza e, nello stesso tempo, ad indicare alla classe politica sana, regionale e nazionale, dove e come agire per risolvere i gravi malanni che affliggono la società calabrese e italiana.
La classe politica, nel bene e nel male, è il soggetto ineludibile del docufilm. Essa ha avuto personaggi deprecabili e tanti altri, come Giovanni Losardo o Pio La Torre, che hanno sacrificato la propria vita per difendere la legalità e i valori democratici.
Ha fatto bene Giulia Zanfino, acrese, a dedicare il Premio Nazionale Vincenzo Padula ai comunisti acresi. Avrà avuto, senz’altro, ragioni convinte se lo ha motivato con questo pensiero “Li immagino seduti sulle panchine dell'Annunziata, i volti incorniciati dai ciuffi ormai bianchi.
O seduti sotto la chiesa di Padia, intenti a giocare a carte. Sul volto scolpita una storia fatta di sentimento autentico e quella forza misteriosa che li ha spinti a mettere sempre al centro il bene collettivo.
Potrei citarne tanti ma farei torto a troppi... Chi non ne ha avuto almeno uno in famiglia, di comunista?
Un fratello, un padre, un nonno, un cugino, uno zio. Non posso non dedicare questo riconoscimento alla loro grande Storia, che ci portiamo dentro come un patrimonio prezioso, forse senza esserne consapevoli, dandola per scontata.
A questa straordinaria eredità, con i suoi errori, le sue imperfezioni, come il profilo irregolare delle nostre montagne.
All'Utopia di quelli che hanno ribaltato la realtà. Alla politica che è Speranza. Alla politica che è Sogno! Per sempre in debito. Per sempre grata.

Grazie Giulia per il tuo impegno, il tuo essere. A me e a tanti basta sapere che ci sei con la tua passione e con la voglia di portare la tua speranza per un mondo di pace, di onestà e di giustizia sociale.

PUBBLICATO 11/12/2024  |  © Riproduzione Riservata

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