Riceviamo e pubblichiamo da Nicola Feraudo, consigliere comunale di opposizione e promotore dell’iniziativa.
Un saluto ai colleghi consiglieri, al sindaco ed alla giunta, al segretario comunale, alle numerose autorità presenti in aula, ai tanti cittadini presenti e a quelli che ci ascoltano in radio o su youtube e, infine, ma non sicuramente per importanza, un saluto ed un ringraziamento per aver accettato la nostra proposta al dottor Paolo Guido, procuratore aggiunto della Repubblica presso la direzione distrettuale antimafia di Palermo, ed ai suoi familiari che hanno tenuto fortemente essere qui con noi oggi.
Chi ci segue con frequenza sa che non è mia abitudine, ma la solennità della cerimonia e la forte emozione che provo lo rendono necessario.
Oggi è una giornata di festa e di riflessione al tempo stesso e mi preme, pertanto, prima di addentrarmi nel cuore dell’intervento, per celebrarne appunto il momento gioioso, iniziare con delle brevi riflessioni su una piaga sociale che ha afflitto ed affligge ancora oggi il nostro paese, la mafia. La mafia, organizzazione criminale senza scrupoli, con la sua presenza nefasta, rappresenta da troppo tempo una minaccia per la nostra società, incrinandone il tessuto morale, economico e sociale.
Questa si nasconde dietro un velo di segretezza, corruzione e violenza e rappresenta un male che ha infettato le fondamenta della nostra nazione, alimentando l'illegalità, la disuguaglianza e la paura.
La mafia si nutre dell'ignoranza, dell'indifferenza e della complicità e per combatterla efficacemente dobbiamo rompere il muro del silenzio e dell'omertà. Dobbiamo essere coraggiosi e solidali, uniti nel rifiutare le pratiche criminali che hanno tenuto in ostaggio tanti, troppi territori, specie del sud Italia. Dobbiamo ribadire con forza che la mafia non rappresenta l'Italia, né il nostro popolo. L'Italia è una terra di cultura, arte, storia e lavoro onesto. siamo un paese di persone laboriose, di famiglie che si impegnano per un futuro migliore e non dobbiamo permettere che la mafia comprometta ancora in futuro il nostro patrimonio, sociale e culturale, e la nostra identità.
La mafia uccide. uccide uomini, donne e talvolta anche bambini. e chi è qui con noi oggi ne sa qualcosa.
La mafia non conosce valori morali né rispetto per la vita umana. la sua sete di potere non ha limiti. Ma oggi, ci troviamo qui riuniti per affermare un no secco e convinto contro questa forza oscura e distruttiva.
E nell’affermare questo no, oggi celebriamo una giornata di festa e orgoglio per la nostra città, promuovendo così la cultura della legalità. Oggi,infatti, è una giornata significativa per Acri.
E’ trascorso circa un anno da quando mi sono seduto per la prima volta tra i banchi di questa assise e permettermi di esprimere oggi il grande onore e l’immensa soddisfazione per questa importante onorificenza che il consiglio comunale della nostra città si accinge a conferire su mia proposta.
Ed è proprio da un anno fa che voglio partire. Mi sono candidato alle scorse elezioni in una lista civica, di cui ero anche promotore, denominata Acri bellissima. il nome della lista trovava ispirazione in una famosa citazione del giudice Paolo Borsellino il quale, prima del suo assassinio, disse riferendosi alla sua Sicilia “un giorno questa terra diventerà bellissima”. Va da se, dunque, che la stessa lista poneva al centro della sua azione politica il principio della legalità, inteso quale principio cardine dell’azione amministrativa e non solo.
Nel corso dell’anno poi si sono susseguiti una serie di eventi legati all’azione amministrativa della nostra città, anche con contrasti e scontri politici forti e duri.
Oggi, però, e a scanso di equivoci preciso solo in giornate come queste, tutti i contrasti di natura politica vengono meno. vengono meno proprio in virtù di questa cerimonia che stiamo celebrando, dove la politica si mette da parte, perché non sono queste le occasioni per fare politica, e in cui maggioranza e opposizione hanno trovato un punto di incontro nell’interesse esclusivo della comunità su questo tema di rilevante significato.
Grazie, quindi, a tutti i colleghi consiglieri per aver approvato all’unanimità la mia proposta, insieme, almeno per oggi, abbiamo reso acri bellissima.
Acri è bellissima grazie a lei dottore Guido. grazie al suo traguardo, l’arresto del super latitante Messina Denaro, che lo ha portato a diventare uno dei magistrati più apprezzati nel nostro Paese, alla pari di giganti come Falcone e appunto Borsellino che ho già citato.
Anzi, forse ancor più di loro dato che, e questo in pochi lo sanno, lei è primo procuratore della dda di Palermo al quale è stato delegato il coordinamento di tutte le indagini antimafia di Trapani, Agrigento e Palermo.
Tale incarico, infatti, non era stato conferito nemmeno ai due giudici che sono ricordati oggi come simboli della lotta alla criminalità organizzata.
La dedizione, l’impegno ed il senso del dovere con cui porta avanti il suo lavoro e che le ha permesso di raggiungere un fenomenale traguardo professionale, ha dato lustro anche alla nostra città. e per nostra intendo anche sua. Questa cittadinanza onoraria, dunque, è solo il minimo per renderle omaggio a nome di tutta la comunità acrese.
E quando dico che questa è anche la sua città, beh lo dico alla luce del fatto che come ormai tutti sappiamo, lei è un figlio di questa terra. seppur non sua nato qui, ha trascorso ad Acri buona parte della sua infanzia, dove trascorreva i fine settimana e le estati per venire a trovare i nonni, così come mi è stato raccontato da suo cugino, il dottor Angelo Livrieri, che è seduto tra il pubblico, al quale, colgo l’occasione, vanno i miei più sinceri ringraziamenti. E’ anche grazie a lui se oggi possiamo celebrare questa giornata importante.
Oltre all’eccellente magistrato però in lei c’è anche un grande uomo. ho avuto modo di conoscerla telefonicamente quando abbiamo avviato l’iter per conferirle la cittadinanza onoraria e della prima telefonata che le ho fatto mi rimarrà per sempre in mente la sua umiltà. ricordo come se fosse stato ieri, oltre a tutti i ringraziamenti, che mi disse “sono onorato e anche imbarazzato se così si può dire di tutto ciò. non sono abituato a queste cose”.
Ebbene, se la persona che rappresenta oggi la figura di maggior rilievo nella lotta alla mafia, al cancro del nostro paese, dice una cosa del genere, beh allora forse la grandezza dell’uomo supera quella già immensa del magistrato.
Allora, cari concittadini segnatevi e ricordatevi questa data significativa. da oggi in avanti avremo un motivo in più per essere orgogliosi di essere acresi. Paolo Guido sarà anche formalmente uno di noi. avremo così un faro che ci illuminerà la rotta, con la speranza che ciò sia di buon auspicio anche per le altre comunità che più di noi soffrono la piaga del malaffare. Il dott. Guido ci ha dimostrato che la legalità e la giustizia possono ancora vincere, che la solidarietà e la collaborazione possono superare la paura perché sono certo che con il suo impegno ha ispirato molti altri a unirsi alla lotta contro la criminalità organizzata. Dobbiamo essergli, pertanto, riconoscenti ed esprimere ammirazione nei suoi confronti.
Il suo contributo ci ha fatto capire che ogni cittadino può contribuire a costruire una società migliore, una società in cui i valori morali prevalgono su tutto il resto.
Per tutto questo, quindi, insignire Paolo Guido della cittadinanza onoraria rappresenta un atto tanto simbolico quanto significativo.
Insieme e grazie a lui apriamo una pagina nuova per la nostra città. una pagina fatta di giustizia, di legalità e di orgoglio. Per concludere, ci tengo a raccontare un aneddoto personale ai tanti presenti, che il dott. guido ovviamente già sa, in merito ai rapporti che legano la mia famiglia e la sua, che mi rende ancora più orgoglioso di questo risultato, se così lo possiamo definire, nel ruolo di consigliere che ricopro.
Mio nonno, che anch’egli si chiamava Nicola Feraudo, fu infatti cresimato da don Alfonso Guido, acrese doc e padre del dott. Paolo Guido, anch’egli uomo delle istituzioni in quanto ha ricoperto, tra le altre, anche la carica di vice prefetto di Cosenza.
A distanza di anni, quindi, il destino ha voluto che fosse proprio un Nicola Feraudo a proporre questa onorificenza con la quale, sono sicuro, si instaurerà un legame ancora più intenso tra lei dottor Guido e la sua vecchia nuova città, Acri.