OPINIONE Letto 2158

Nel nuovo anno si continuerà a tollerare tutto questo?


Foto © Acri In Rete



Qualche settimana fa, alla fine del terribile anno ’22, ho appreso con stizza e rabbia incontenibile che una giovane donna, non avendo potuto partorire nell’ospedale cittadino da tempo reso inadeguato, in preda alle doglie si è avventurata alla volta di Cosenza, ma lungo la strada è stata costretta a dare alla luce il figlio nell’abitacolo della vettura con la sola assistenza del marito; quest’ultimo, pure in preda al panico, si faceva coraggio e faceva partorire la moglie, guidato a distanza da un medico attraverso il cellulare all’orecchio!
Un fatto inaudito, questo, che ci presenta una comunità e un paese, Acri, di oltre ventimila anime, rinculato all’indietro di oltre 100 anni!
Sì, proprio così, perché si deve sapere che nel lontano 1925 nella stessa Acri, per iniziativa del sacerdote Francesco Maria Greco e suor Maria Teresa De Vincenti, veniva aperto l’ospedaletto ‘Charitas’ con due sanitari, il dott. Pompilio Rodotà chirurgo e il dott. Marullo clinico. In quel piccolo presidio poveri e ricchi, di Acri e dei paesi vicini, trovavano assistenza medica gratuita.
Oggi invece le donne sono costrette a partorire lungo le strade, come succede negli sperduti villaggi africani,  perché l’assistenza sanitaria pubblica è disattivata; nell’ospedale cittadino infatti sono presenti addirittura attrezzature come Tac e Risonanza magnetica, costate un occhio alla collettività e lasciate inspiegabilmente inutilizzate, e si costringe così la gente a sborsare fior di quattrini, quando si hanno, presso le strutture private, oppure ad attendere anni presso gli ospedali pubblici.
Di fronte a tale sfascio, a tali affronti alla dignità della persona, nessuno si muove, nessuno scende per le strade ad urlare, ad abbaiare; eppure, insieme alla mancanza di adeguata assistenza sanitaria, la stessa collettività e territorio è stato privato di tanti altri servizi indispensabili al vivere civile: sono stati chiusi il tribunale, la guardia di finanza, gli uffici Inps, l’Agenzia delle entrate, e per ultimo anche la Biblioteca comunale, voluta e aperta negli anni Cinquanta dal senatore Francesco Spezzano.
Di tutto questo arretramento della vita associata nessuno si è accorto: una specie di silenzio-assenso si è diffuso nelle coscienze ed ha finito per addormentare finanche la politica: dormono tutti; la pace sociale regna, per fortuna, sovrana!
Il paese non ha bisogno di nulla, è felice e sta bene, se è vero come è vero che può fare a meno anche dei più elementari servizi sociali! Da qui il mio orgoglio di essere nato in questo Eden, in cui è ritornato sovrano il silenzio, la felicità del qualunquismo più dilagante del ‘Queta non movere’.

PUBBLICATO 29/12/2022  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

NEWS  |  LETTO 407  
ESCLUSIVA. TRASPORTI ECCEZIONALI
Acri, 24 sett 23.50, all'ingresso della città, lato via Pastrengo, sono stati avvistati diversi mezzi pesanti cin la scritta "trasporto ecceziona ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 903  
Grazie
È doveroso da parte dei 21 lavoratori ex LPU LSU stabilizzati con contratto a 36 ore settimanali e quindi a.... ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1588  
Acri - Lo scempio dell'eolico
Il comitato “Acri proteggiAMOil territorio” sperava che la vicenda riguardante il parco eolico fosse per Acri un capitolo chiuso, ma a quanto par ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1276  
Il Parco eolico “Acri” è una violenza al territorio
Grazie ad Acrinrete abbiamo avuto la possibilità di affrontare la richiesta di realizzazione di un parco eolico nel comune di Acri. La documentaz ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 2023  
Un Dottore per amico
Ci sono persone che, anche se non ti sei mai fermato a pensarci veramente, hanno cambiato il tuo modo di vedere le cose e di intendere l’amicizia ...
Leggi tutto

ADV