Nei giorni scorsi, si è tenuto, in Connecticut, un incontro, promosso dal segretario IdM America del Nord e Centrale, Alessandro Crocco, e alla presenza del fondatore del Movimento politico, Orlandino Greco, a cui hanno preso parte esponenti del mondo politico e sociale e delle comunità italiane degli Stati Uniti. Sin dalle prime battute, così come emerso dagli interventi del presidente ‘Società Figli di Rose’, Luciano Siciliano, e del già console onorario d’Italia nel Connecticut, Alfonso Panico, e della conduttrice e presentatrice televisiva, Ornella B. Fado, è chiara l’esigenza di ridare voce e riportare le istanze dei connazionali all’estero nelle discussioni del governo italiano. La politica deve assumersi responsabilità diverse verso gli italiani sparsi nel mondo, non può essere solo la moda del momento che nasce e muore con progetti come quelle legate al turismo ma deve poggiare su basi solide, nel rispetto delle parti e nella consapevolezza che questi sono parte integrante del sistema Paese. Con il diritto al voto si esprime non soltanto la preferenza di un proprio rappresentante ma quel continuum con le istituzioni di cui le comunità necessitano.
IdM ha, sin dalla nascita, mostrato grande interesse nei confronti dei corregionali e i connazionali all’estero. Un’azione incisiva manifestata e espressa attraverso una presenza sempre più capillare dei propri rappresentanti e delle sezioni ovunque e che oggi diventa ancora più determinante.
Passaggio fondamentale è quello di assumersi la responsabilità di trovare soluzioni a quelle istanze che sono rimaste nel limbo - afferma il segretario dell’America del Nord e Centrale, Alessandro Crocco. E mi riferisco alla riforma del voto all’estero che manifesta tutta la sua inefficienza e quindi la negazione di poter esercitare un proprio diritto e quello, pesante, della cittadinanza e va rivista la legge riferita all’Anagrafe e censimento degli italiani all’estero (AIRE), che si mostra come uno strumento imperfetto. Inoltre, - precisa Crocco - da sempre si è inseguito quel sogno americano che in molti hanno realizzato ma tanti sono anche coloro che continuano a soffrire la marginalità e mancanza di lavoro o servizi, ed è a loro che dobbiamo guardare e offrire supporto e sostegno. Nel suo discorso accorato ribadisce poi l’impegno preso come espressione del Movimento: “IdM è un centro aggregante di idee, azioni, programmi. Questa è la più grande sfida! Non porci più come semplice alternativa ma essere noi stessi espressione politica, che parte dai territori e dalle sue comunità, abbatte divari, costruisce ponti, rafforza legami, in nome non di un ideale ma di una visione condivisa. E proprio in quel abbattere i divari, qualunque essi siano, si inserisce anche la nostra opera oltreoceano”. E nella chiusa Crocco incalza con una riflessione attenta e precisa: “Se il Made in Italy è in continua crescita, non c’è ambito o settore che non rientri in un processo d’internazionalizzazione, e anche vero che le nostre comunità si stanno perdendo, stanno perdendo ciò che le aveva caratterizzate, cioè l’essere italiani. E tra gli elementi determinanti e significativi - sottolinea - è la non conoscenza della lingua. Questa sarà una delle azione che intendo portare avanti con il Movimento e che mira, attraverso una serie di azione e iniziative alla difesa e alla tutela della nostra italianità”. E chiude il suo intervento con un messaggio: “La caparbietà, la determinazione, l’essere un valore aggiunto, la conoscenza e la passione che mettiamo in ogni cosa e soprattutto quel mondo valoriale che ci portiamo dietro deve ritrovare terreno fertile su cui continuare a costruire e su cui alimentare e seminare l’amore verso il nostro Paese, anche nelle nuove generazioni. Far riscoprire ai giovani proprio quell’appartenenza e identità, con un occhio nuovo, con una nuova idea d’Italia, che ci impegna in entrambi i contesti, e con nuove visioni, è uno degli impegni che qui oggi ci assumiamo”.
Da parte sua Orlandino Greco ha raccolto, nelle conclusioni a lui affidate, le diverse sollecitazioni che sono arrivate dai vari interventi ed ha inteso ringraziare, ad uno ad uno, i convenuti, soprattutto per le parole di stima e per l’interesse mostrato verso il Movimento e ciò che esso rappresenta. E così si è espresso: “La filosofia e la mission di IdM parte da un principio basilare che è un ‘Meridione fuori questione’ ma si allarga a tutte quelle battaglie politiche a cui oggi più che mai bisogna trovare soluzioni certe. Vogliamo superare gli angusti schemi ideologici, andare oltre le stesse forze politiche, alcune delle quali sono diventate puri cartelli elettorali o mere espressioni del leader di turno”. E riferendosi alle esternazioni di chi l’ha preceduto, ha affermato: È finito il tempo delle passerelle di tanti politici che una volta presa la poltrona, con i voti degli italiani all’estero, o tornano casa dimenticandosi degli impegni presi o vanno e vengono ma senza avere contezza di ciò che realmente le nostre comunità rappresentano o di cui hanno bisogno. Bene esaltare le nostre eccellenze - ribadisce il fondatore di IdM - per dimostrare che la gente del sud non è quella rappresentata dai pregiudizi o stereotipi, nullafacente e poco produttiva ma che altrove ha saputo costruire intere città, ha contribuito allo sviluppo e alla crescita di questa Nazione. Ma il discorso si allarga - continua Greco - e lo sguardo non può che andare a tutti i nostri connazionali, ogni regione d’Italia è stata e continua ad essere oggetto di emigrazione. E riprendendo le parole e le sollecitazioni di Alessandro Crocco, ha concluso dicendo: “Esiste una nuova emigrazione e anche quella del passato ha avuto il suo cambio generazionale a cui bisogna dare risposte molto più concrete e sostanziali e che tocca molti aspetti, come proprio quella dell’apparenza e dell’identità italiana. Su questo IdM porrà grande attenzione e tutto ciò che è emerso da questo incontro deve farci riflettere e agire. Sulle fondamenta già poste oggi s’inizia a costruire quel cammino condiviso che vede Italia del Meridione protagonista, nelle scelte e nelle azioni”.
“Senza procrastinare e senza sconti, non c’è più tempo”, è stato detto. Siamo al termine di una lunga storia, fatta di racconti, di legami, di quel ponte mai reciso, ma che oggi è arrivato al capolinea, se non si torna ad essere prima italiani nessuno manifesterà più interesse verso il Paese d’origine o quello dei propri avi. Non ci saranno più storie d’eccellenze da ricordare o raccontare perché confuse e assorbite in quelle di altre Nazioni o Stati, non servirà più portare avanti la battaglia del voto o del resto perché a nessuno interesserà. Il rischio è di diventare espressione di un popolo fatto di tanti volti confusi e di lingue dimenticate e si parlerà solo la madrelingua del luogo dove si è stati accolti prima e fagocitati poi. E così, però, non esisterà neanche più quel sogno americano, nato e costruito sulle gesta del popolo italiano!
IdM, dunque, dimostrerà anche in questo di essere una realtà politica che si muove diversamente, che ascolta e diventa la voce dei tanti silenzi espressi da chi sin ora ha rappresentato i connazionali all’estero, ricordando il passato ma con lo sguardo rivolto al presente e, quindi, al futuro del mondo intero.