CALCIO Letto 2912

La carriera di Nicola Fusaro, dal sud al nord, dalla serie C alla serie A


Foto © Acri In Rete



Nicola Fusaro è una persona affabile e modesta. Nonostante i gratificanti successi ottenuti non ama i riflettori né si mostra spocchioso. Ringraziamo il sig. Andrea Scaglione di Acri per averci segnalato questo articolo bello e completo e per averci inviato le foto. Salvo Martorana ha ripercorso in modo impeccabile la carriera di Nicola Fusaro inserendola nella rivista specializzata di calcio “Le meraviglie del calcio siciliano.” Di seguito un estratto dello scritto di Martorana. “Analizzando bene le origini di tanti calciatori che hanno transitato in squadre siciliane mi accorgo di trovare un bel numero di calciatori calabresi. In quei periodi anni 60 ad Acri si parlava bene di un ragazzino che negli incontri di calcio nei quartieri incantava e attirava con le sue belle giocate. Il giovane in questione si chiama Nicola Fusaro che nasce nel suddetto paese nel 1950. Cresce calcisticamente nella squadra locale di prima categoria dove, nonostante il suo fisico esile, dimostra quantità e qualità. A soli 15 anni Fusaro viene osservato dai dirigenti del Cosenza in serie C che non ci pensano due volte per tesserarlo e inquadrarlo subito in prima squadra. Nel 1966 – 67 fa parte del Cosenza calcio, inizialmente fa la spola tra le riserve e la prima squadra con allenatore Vitali e poi Becchetti. Accumula 3 presenze ma in quei periodi non era facile giocare in serie C e tenendo conto della rosa della prima squadra con Mariani, Giagnoni, Silvestri, Corti, Nicchi e Cantone. L’anno successivo a Fusaro viene data maggiore fiducia, fa parte della prima squadra con allenatori Rubino prima e Del Morgine poi. Ovviamente per un ragazzo locale giocare nella citta della sua provincia è motivo di orgoglio e di gioia. Viene apprezzato e ammirato dai tifosi e diventa un beniamino. Rimane nella squadra cosentina per altri 3 anni con diversi allenatori tra cui Castignani, Montez e Del Morgine, totalizza 50 presenze e realizza 8 reti. Dopo di che viene attenzionato dal Verbania con allenatore Pippo Marchioro con il quale disputa un ottimo campionato con 24 presenze, realizzando 4 reti, in un organico composto di giocatori di grande spessore tecnico come Bagnoli, Calloni, Perego, Butti e Guidetti. L’ ottimo campionato gli permette di vestire l’anno successivo la maglia biancorossa del Varese calcio in serie B dove trova un grande ed esperto allenatore di calcio, il mitico Maroso. Disputa 14 partite, gioiendo pure con la realizzazione di una rete, con in squadra fior fior di giocatori come Calloni, Gentile, Marini, La Rosa, Valmassoi. L’anno successivo, 1973 74, con la riconferma in squadra dell’ allenatore Maroso, festeggia la promozione in serie A. Fusaro realizza il grande sogno, quello di calpestare l’ erba dei migliori stadi Italiani. Disputa 22 partite, affrontando Inter, Milan, Juventus, Napoli, Lazio, Torino, Roma e Fiorentina. I compagni di squadra sono Sperotto, Chinellato, Zignoli, Tresoldi, Del Fiume e Trevisanello. Dopo l’esperienza varesina il giovane centrocampista calabrese si ritrova catapultato di nuovo in serie B, questa volta a vestire la maglia del Brindisi disputando 26 partite. Nella stagione 1976 - 77 accetta di vestire la maglia del Catania in serie B e colleziona 24 presenze. Malgrado la retrocessione in serie C rimane anche l’anno successivo ma accusa piccoli problemi fisici. Appena 10 le presenze. A 29 anni, nel pieno della sua maturità, Fusaro dimostra attaccamento alla Sicilia e decide di vestire la maglia del Mascalucia in promozione totalizzando 30 presenze e realizzando 5 reti, poi indossa la maglia dell’Acireale in serie D. A 31 anni decide di trasferirsi nella sua Calabria per proseguire in serie minori e per intraprendere la carriera di allenatore nel circondario cosentino con ottimi risultati.” Fin qui lo scritto di Martorana. Fusaro, felicemente sposato, oggi vive ad Acri dove si gode la pensione. Chi ha la nostra età quando lo incontra gli ricorda la ricerca affannata della sua figurina Panini con la maglia del Varese. Era una gioia trovarla nelle bustine ma soprattutto era emozionante salutarlo e vederlo dal vivo quando ritornava ad Acri in occasione della sosta del campionato.

PUBBLICATO 16/12/2022  |  © Riproduzione Riservata

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