EDITORIALE Letto 2231

Dimettetevi!


Foto © Acri In Rete



Sono trascorsi quattro mesi dall’insediamento dell’amministrazione comunale a guida Capalbo.
Del sindaco, di alcuni consiglieri comunali e di alcuni assessori conosciamo bene pregi e difetti visto che governano la città da circa sei anni (qualcuno lo ha fatto anche in passato).
A loro diciamo che alcuni problemi potevamo essere risolti negli ultimi cinque anni.
I cittadini non possono più aspettare. Gli annunci di cospicui fondi servono a poco nel frattempo le opere incompiute cadono a pezzi, la rete idrica è un colabrodo, la mancanza di acqua potabile è sempre più un rituale piuttosto che un caso isolato, le strade sono come mulattiere (oltre che deserte), la cultura è un optional (se si escludono sporadici eventi di associazioni), i servizi dell’ospedale sono pari al 50%, il tessuto produttivo è sempre più povero e distante dalla città, i ragazzi stanno facendo la valigia con biglietto di sola andata, il turismo langue, sebbene natura, paesaggi, storia, enogastronomia e tradizioni.
A proposito, ci sono eventi in programma per l’autunno e l’inverno? Non è più il momento di passerelle, inaugurazioni farlocche, gemellaggi inutili, selfie e sorrisi.
Dall’altra parte, francamente, non conoscevamo i forti limiti dell’opposizione formata da Zanfini, Turano, Palumbo, Feraudo, Intrieri e Cofone.
Quest’ultimo, per la verità, sembra l’unica voce fuori dal coro per il resto dobbiamo registrare un palese ed imbarazzante immobilismo.
A cosa è dovuto questo silenzio?
Incapacità, rassegnazione, menefreghismo, impegni personali, accordi sottobanco con la maggioranza?
Possibile che per le forze di minoranza sono stati 150 giorni di rose e fiori? Possibile che i sei consiglieri, che rappresentano il 49% degli elettori, circa 5mila votanti, non hanno ritenuto dire nulla sui tanti temi di cui soffre Acri e che ha sollevato Acri in rete?
Sanità, infrastrutture, opere pubbliche incompiute, lavori pubblici, affidi diretti, concessioni di immobili comunali a titolo gratuito ad amici e familiari di consiglieri comunali, questione acqua.
Possibile che i sei della minoranza non hanno nulla da dire sulla mancata convocazione di consigli comunali e delle commissioni?
Ci risulta che l’opposizione non sia a conoscenza neanche degli atti del comune (delibere e determine) che in alcuni casi gli vengono inoltrati da alcuni media.
Ricordiamo che il ruolo dell’opposizione non è solo quello di fare proposte e incalzare la maggioranza ma anche di vigilare sull’attività amministrativa.
Ad oggi ci sembra un compito disatteso. Se non si ha voglia, coraggio, capacità, interesse, determinazione a svolgere il ruolo di consigliere di opposizione allora c’è una sola strada da seguire prima che sia troppo tardi; quella delle DIMISSIONI.

PUBBLICATO 05/10/2022  |  © Riproduzione Riservata

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