MEDICINA Letto 1426

Stima di sé


Foto © Acri In Rete



La società e la cultura influenzano molti aspetti della vita di una persona, tra questi anche la stima che ognuno possiede di sé stesso.
Per esempio nella cultura Giapponese, il modello educativo è incentrato sull’obbedienza, sul rispetto delle regole, sulla modestia, e sui comportamenti socialmente utili, sopprimendo quegli atteggiamenti individualistici.
Se chiedessimo ad un genitore Giapponese di darci tre aggettivi per descrive il figlio, direbbe “Buono, Gentile, Affidabile”. Di contro il modello americano si basa sullo sviluppo individuale del bambino, i quali vengono spinti a primeggiare sugli altri.
Gli aggettivi dei genitori Americani sarebbero “Bravo, Intelligente, Capace”.
Quello che una persona si sente dire in tenera età influenza molto la costruzione dell’immagine di sé, questo però risulta distorto in quanto il ragazzo non possiede il potere di controllare l’ambiente che lo circonda e non ha la cognizione per affrontare i giudizi negativi.
Tutto ciò porta ad una scarsa consapevolezza di sé, cioè il livello con cui la persona comprende e percepisce quelle situazioni che influenzano la propria vita.
Si può dedurre quindi che la stima di sé è condizionata da percezioni, spesso inesatte, acquisite nel corso della gioventù.
Rendere consapevole questo meccanismo è l’inizio di un percorso di cambiamento che porta alla valutazione di se stessi e delle situazioni in modo più chiaro e razionale, che potrebbe portare ad uno stile di comportamento definito “Assertivo” il quale si basa sui diritti umani fondamentali di essere trattati con rispetto, di essere sé stessi e di credere nei propri valori, di affermare i nostri diritti senza violare quelli degli altri.
Il modo in cui la gente giudica sé e gli altri influenza il giudizio di valore, il tipo di atteggiamento mentale, le aspettative sia verso sé stessi che verso gli altri e di conseguenza i comportamenti messi in atto.
Eric Berne individuò quattro giudizi: “Io sono OK-tu sei OK”; “Io sono OK-tu non sei OK”; “Io non sono OK-tu sei OK”; “Io non sono OK-tu non sei OK”.
Questi giudizi influenzano la mentalità e il comportamento delle persone. Così chi ha scarsa stima di sé (Io non sono OK-tu sei OK) molto spesso opera in modo passivo; chi ne ha troppa (Io sono OK-tu non sei OK) agirà secondo lo stile aggressivo; chi non stima né sé né gli altri (Io non sono OK-tu non sei OK) alternerà in continuazione aggressività e passività.
Chi invece rispetta sia sé stesso che gli altri (Io sono OK-tu sei OK) avrà uno stile di comportamento assertivo così da possedere rapporti interpersonali più chiari, più efficaci e più leali.

PUBBLICATO 28/10/2021  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 986  
La vendetta del passato
Nei borghi fra le montagne la modernità è arrivata senza storia. Scaricata su una civiltà secolare che aveva umanizzato col sudore delle mani una ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 720  
Il Sabato nel Villaggio
+ La sanità calabrese cerca disperatamente medici per coprire 466 postazioni di guardia medica, 91 postazioni di medicina generale e 148 postazio ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 931  
L'eollico e la Sila Greca
Una cittadina ormai in via di spopolamento dove chi amministra invece di rafforzare la naturale identità del territorio, fatta di storia, cultura ...
Leggi tutto

CONVEGNI  |  LETTO 738  
Emergenza climatica. 2,3,4 dicembre conferenza internazionale all’Unical
Nei prossimi 2,3 e 4 dicembre, all’Unical, nella sala congressi – aula magna, è in programma un convegno – dibattito su tematiche ambientali. La ...
Leggi tutto

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 1145  
Morte dei mestieri e trionfo dell'usa e getta
C’è un borgo tra le montagne dove quando eravamo piccoli la strada centrale brulicava di artigiani e botteghe. Una lunga vivissima strada sempre ...
Leggi tutto

ADV