In ogni tempo le donne hanno sempre avuto un legame particolare con la natura e con la dimensione spirituale. Conoscitrici di erbe, levatrici, guaritrici o semplicemente carismatiche, colte ed affascinanti, tutte coloro che possedevano queste capacità erano etichettate come: “Streghe”. Alcune di queste hanno saputo sfruttare le proprie doti per trarne vantaggio, altre sono state meno fortunate cadendo nelle grinfie di persecutori e assassini.
Oggi scopriremo insieme le Streghe più note della storia, siano esse appartenenti alla mitologia o, secondo le fonti,realmente esistite. Prima di iniziare il nostro viaggio, vorremo ricordare che il periodo di maggiore persecuzione nei confronti delle donne fu l’Inquisizione, durante questo tempo buio, si arrivo persino a coniare il termine: “Femmina” che proviene dal latino “minus fé” ovvero priva di fede. Le torture erano varie e spietate e raramente, pur confessando le proprie colpe, si riusciva a sfuggire alla morte. Ma chi erano queste donne tanto scomode?
Possedevano realmente poteri magici? Sicuramente si trattava di donne intelligenti e ribelli, personalità che probabilmente non si piegavano alle avance di qualche tiranno o vedevano il mondo sotto altre prospettive. Si parla in diversi libri delle loro magie, delle fatture effettuate con capelli, unghie, oggetti personali e di contratti di sangue stipulati con il demonio che gli concedeva in questo modo poteri magici e le riuniva tutte presso il suo Sabba. Qui, le donne si recavano nel cuore della notte. Con un particolare unguento si cospargevano l’interno coscia e ripetevano una formula magica che gli concedeva di volare sulle scope o cani neri o capre a Benevento, luogo fortemente esoterico, per onorare Satana baciandogli il posteriore e danzare, sacrificare e compiere sortilegi tutta la notte: “Unguento, Unguento, portami al noce di Benevento.”
Approcciandosi allo studio storico- letterario dell’Inquisizione, si può notare come la razionalità si perda sia per quanto riguarda il punto di vista dell’Inquisito che dell’Inquisitore e si assiste alla follia più assurda e spietata di una delle pagine dell’esistenza dell’uomo. Eppure, nonostante la volontà di annientare le Streghe e di farne sparire ogni traccia, esse sono ancora presenti ed esercitano sempre lo stesso fascino e timore nella cultura moderna, innalzandosi come fenici dalle cenere dei roghi. Qui di seguito elencheremo solo alcune delle donne più amate e temute che sono state etichettate “Streghe”, alcune le conoscerete di sicuro, altre si riveleranno una nuova scoperta. Procediamo con ordine.
Nella cultura celtica, esisteva una divinità nota come madre delle Streghe, il suo nome era Cerridwen o Dea Bianca e si trattava di una conoscitrice di tutte le erbe utilizzate per creare filtri e pozioni , veleni o intrugli che potevano rendere immortali. Rappresentata con un immenso calderone vegliava sulla vita e la morte e concedeva fertilità alle donne ed alla terra. In Britannia, invece, tutti conoscevano la Fata Morgana, sorellastra di Artù che si pensava discendesse dal popolo delle fate, secondo alcuni portando il fratello morente ad Avalon passò dalla Sicilia e se ne innamorò, decise di costruirvi la sua dimora che è ancora visibile nello stretto durante il cosiddetto: “Miraggio della fata Morgana”.
Legata al ciclo arturiano c’è anche Nimue più nota come Dama Del Lago, questa aveva il compito di proteggere Avalon dallo sguardo degli uomini e di custodirla in uno specchio d'acqua. C’era anche Viviana, un’altra strega del ciclo bretone, amante di Merlino, questa riuscì ad apprendere tutte le arti del mago per poi intrappolarlo in un albero dove sembra riposi ancora oggi. Nell’antica Grecia, invece, la madre delle fattucchiere era Ecate, possedeva tre volti che incarnavano le tre fasi lunari e quelle della vita, accompagnava le anime nell’oltretomba, vegliava sulla notte e le erano sacri i cani. Lungo i crocicchi ( simbolicamente dei punti di congiunzione energetica) si ergevano delle edicole in suo onore in modo da rendersela benevola, anche la letteratura classica ne parla dichiarandola “Madre di tutte le streghe”. Sull’isola di EEA, risiedeva invece la Maga Circe, che trasformava tutti coloro che le erano ostili in animali e li poneva a guardia del suo immenso castello, la nipote di questa famosissima incantatrice era Medea, la spietata maga di cui ci parla Euripide che, tramite un veleno potentissimo con cui intinse delle vesti nuziali, assassinò la futura sposa di Giasone e uccise i suoi stessi figli avuti da quest’ultimo per vendicarsi del suo abbandono.
Nella cultura Scandinava esisteva una veggente dalla magia così potente che alla sua morte venne considerata una Dea, il suo nome era: “Thorgerd. In Galles vi era una potente Strega Bianca chiamata Pamfile, tramite un unguento poteva assumere svariate forme e percepire le emozioni degli uomini. Per tornare alla sua sembianza originaria si immergeva nell’acqua con foglie di anice ed alloro.
Spostandoci in Cina, la Dea della stregoneria era nota come YAOJI che rivelava alle sue adepte i segreti e le arti solo in sogno.
Nel Vudù Haitiano non possiamo dimenticare Marinette, spirito che volava la notte sotto forma di civetta e insegnava alle sue seguaci a trasformarsi in uccello notturno congiungendo le mani sulla testa. In Russia esisteva Baba Yaga, una vecchia strega che volava su di un mortaio utilizzandone il pestello come timone e che si divertiva a rendere inaccessibili i boschi cancellandone i sentieri con una scopa di betulla e d’argento. Per quanto riguarda alcune delle Streghe storicamente esistite e che riemergono dalle fonti ricordiamo: Bellezza Orsini, nata a Rieti nei primi del ‘500, esperta di medicinali e di erbe. Si narra che un suo paziente malauguratamente morì e che la famiglia di questo la accusò di averlo sedotto ed ucciso. Fu solo una delle calunnie che la portarono successivamente nel carcere di Fiano dove la donna si suicidò per sfuggire al rogo colpendosi più volte la gola per mezzo di un chiodo. Sempre nel ‘500 in Toscana viveva Gostanza di Libbiano , una signora anziana che per sopravvivere filava e faceva la levatrice. Venne accusata dai suoi compaesani per invidia e timore, vendeva pozioni e si diceva che riuscisse a “misurare i panni ai malati per riconoscerne i mali” Per ordine del vescovo di Lucca venne esiliata dalla città dopo varie torture. In Irlanda nel 1785 esisteva la strega di Blair, si trattava di un piccolo villaggio dove la donna attirava i bambini nella propria casa per rubarne il sangue.
Dopo diverse accuse , in pieno inverno, venne cacciata dal paese e costretta a vagare nel bosco per incorrere in morte certa.
Da quel momento tutti i suoi accusatori sparirono. Tutti gli abitanti di Blair decisero di abbandonare per sempre il villaggio per non cadere vittime di qualche maledizione della strega promettendo di non nominarne più il neppure il suo vero nome: Elly Kedward. Appartiene all’Ottocento la più grande occultista del mondo Occidentale, il suo nome era Helena Petrovna Blavatsky. Era dotata di una eccezionale sensitività psichica, fondò nel 1888 la prima Scuola Esoterica. Abile scrittrice, le sue opere contribuirono a diffondere una nuova concezione dell’esistenza umana dopo la morte, influenzando notevolmente il pensiero di diversi artisti. Più vicina a noi temporaneamente (1917) ci fu Sybili Leek, una autrice che scrisse più di sessanta libri sull’esoterismo e l’occultismo.
Nel 1922 si ricordi Doren Valiente, una narratrice di diversi testi di magia, a tredici anni scoprì di possedere il dono della magia ma fu mandata in convento dai genitori. Da qui riuscì a fuggire dopo due anni. Infine, a noi contemporanee, vanno ricordate le”Streghe” Janet Farrar, che in Nord America tiene spesso seminari di magia; Phyllis Currot, scrittrice e avvocato che tutela i diritti della natura e delle donne e infine Miriam Simos attivista femminista ed ecologista che si prefigge di tutelare la Donna in quanto figlia della Dea madre.
Insomma, scorrono i secoli ma la donna continua ad essere quella creatura che più di qualsiasi altra al mondo continua a racchiudere il sé il divino con il suo potere creativo e distruttivo e che viene adorato e temuto nello stesso tempo.