Il Consiglio Comunale convocato in data 30 marzo 2021 passerà alla storia per la durata estenuante, che ha reso pressoché impossibile seguire in tempo reale l’alternanza dei diversi contributi.
Sinceramente non riusciamo a comprendere i motivi che hanno spinto ad adottare un simile format, più adatto ad una maratona che non, evidentemente, a quella che dovrebbe rappresentare una proficua opportunità di confronto e di discussione.
Per una sorta di perversa legge di compensazione, sembra quasi che si voglia bilanciare la scarsa frequenza delle convocazioni dei Consigli adottando una dilatazione quantitativa, ma spesso poco qualitativa, dei tempi.
La novità senz’altro più rilevante, emersa a più riprese, fa riferimento alla fuoriuscita dell’Ente dallo stato di dissesto finanziario, notizia che accogliamo ovviamente con favore, ma sulla quale ci preme innestare alcune considerazioni che riteniamo oggettivamente imprescindibili. Innanzitutto, occorre precisare che il sindaco
Capalbo, a differenza di alcuni suoi predecessori, ha dovuto gestire sicuramente una quantità minore di effetti collaterali riconducibili alla vicenda del dissesto.
Difatti, dal momento stesso in cui il Comune entra in uno stato di default, così come del resto prevede il decreto legislativo 267/2000, viene nominata una terna commissariale prefettizia, allo scopo di gestire tutta la massa debitoria pregressa, stabilendo, ad esempio, con che cadenza dover liquidare i creditori. Spetta, invece, all’Amministrazione Comunale rimuovere gli squilibri presenti nel bilancio precedente; tale riequilibrio è stato ottenuto riducendo quelle spese ritenute inutili ma anche, se non soprattutto, tagliando drasticamente i servizi sul territorio ed esigendo dai cittadini la riscossione legittima dei tributi, senza però far corrispondere d'altro canto la dispensazione di servizi essenziali, i quali si sono rivelati spesso insufficienti e talvolta addirittura completamente assenti, a fronte di un rincaro diffuso di tutte le voci imponibili.
Dal momento che il Sindaco
Capalbo ascrive esclusivamente alla sua squadra di governo i meriti di questo risultato, essendo particolarmente curiosi ci piacerebbe conoscere il ruolo giocato dalla terna commissariale durante questi lunghi anni.
Inoltre, benché l’ allora Consigliere
Capalbo fosse a conoscenza della situazione disastrata in cui versavano le casse comunali, ciononostante egli si candidò ugualmente alle Elezioni Amministrative del 2017 sottoscrivendo un programma mastodontico, saturo di punti ad oggi irrealizzati ed, in qualche caso, certamente irrealizzabili, che riportiamo, scrupolosamente per dovere di cronaca, alla fine del nostro comunicato.
Siamo felici che lo stato di dissesto sia stato superato, tra le altre cose, anche perché finalmente viene a cadere uno degli scudi che il Sindaco Capalbo ha levato con più frequenza al fine di giustificare un’imbarazzante penuria di risultati, alibi che spesso ha ciclicamente riproposto alternandolo con un altro appiglio a cui si è sovente aggrappato con cadenza regolare: l'emergenza sanitaria legata al Covid.
La delicata situazione creatasi susseguentemente all’aumento esponenziale di contagiati sul nostro territorio ci invita ad un breve momento di riflessione; al netto di una campagna vaccinale ancora in chiara fase di rodaggio, con decine di cittadini ultraottantenni che al momento non hanno ricevuto neppure la prima dose di vaccino, mentre già si programma di dar seguito alla seconda chiamata, e con una gestione della piattaforma di prenotazione senz’altro rivedibile, non ci resta altro da fare che augurarci di vero cuore che non si sia provveduto a chiudere la stalla a buoi ormai scappati, e che per il bene di tutti il tasso di positività decresca fino ad azzerarsi nel minor tempo possibile.
Il ruolo di Primo Cittadino comporta inevitabilmente frequenti assunzioni di responsabilità, volte a salvaguardare il bene collettivo; in alcuni casi prevale, invero, la logica più egoistica della ricerca spasmodica del consenso, che spesso malvolentieri si sposa con scelte che potrebbero apparire impopolari agli occhi dei cittadini. Infine, constatata, per l'ennesima volta, l'inconsistenza del “
piano neve”, celebrato come efficace dall’Amministrazione
Capalbo, ma basato in realtà esclusivamente sulla clemenza delle condizioni meteorologiche, concludiamo con un’ultima battuta sull’originale trovata con la quale si vorrebbe migliorare l’offerta inerente alla mobilità acrese: l’istituzione di un servizio taxi nella nostra Città.
Speriamo che tale servizio sia attivo prima dell’estate 2022, in modo da sfruttare la corsa inaugurale magari per trasportare fuori da Palazzo Gencarelli, fino alle proprie abitazioni, in primis il Sindaco
Capalbo e poi, a seguire, tutti i componenti della sua squadra. In quest’ottica sarebbe realmente un servizio di pubblica utilità.
Approfittiamo dell'occasione per augurare a tutti i cittadini una serena Pasqua di Resurrezione.