CURIOSITA' Letto 1856

Curiosita’ su Febbraio


Foto © Acri In Rete



Ogni mese è caratterizzato da ricorrenze, miti e leggende, oggi scopriremo insieme qualche curiosità sul mese di Febbraio.
Nell’antica Roma, Febbraio era un mese dedicato alla commemorazione dei defunti, a partire dal 13 del mese, per i successivi nove giorni,si celebravano i Parentalia una festività per i defunti di famiglia .
Il giorno 21,era invece noto come Feralia dal verbo latino Fero/ portare, ricollegandosi all’usanza di recare doni ai morti.
Inoltre, il 15 del mese, si tenevano i riti dei Lupercalia in onore al Dio Fauno o Lupercus, entità protettrice dei boschi identificato anche come il lupo sacro al dio della guerra: Marte.
I festeggiamenti ,seguiti dal sacrificio di più capretti da parte di sacerdoti semi nudi, si svolgevano dinnanzi alla grotta che si trovava ai piedi del Palatino detta Lupercale.
Nello stesso posto la leggenda vuole che la famosa lupa allattasse Romolo e Remo.
Il 24 di Febbraio, poi, si celebrava la misteriosa festa del Regifugium e qualche notizia ci viene fornita da Ovidio.
Un sacerdote detto Rex Sacrificulus fuggiva dopo aver effettuato un sacrificio nel foro, probabilmente si trattava di una cerimonia per ricordare la cacciata da Roma di Tarquinio il superbo.
Un’altra interpretazione che è stata fornita su tale ricorrenza è quella che essa rappresentasse l’assenza del calore del sole (e quindi la fuga di quest’ultimo) fino all’equinozio di primavera.
Il nome di febbraio deriverebbe da “februare” cioè purificare. Anticamente, vi era un dio etrusco della morte e della purificazione detto Februus, nella tradizione romana la stessa divinità era donna, nota come Februa o Iuno Februata e ad ella ci si rivolgeva per guarire dai malanni.
Nell’antico calendario di Roma promosso da Numa Pompilio (nel 713 a.C.),Febbraio era il secondo mese dell’anno civile e doveva precedere il primo mese sacro dal punto di vista religioso (Marzo) con l’intento di potersi dedicare alla purificazione.
Per quanto riguarda le epoche successive, in Francia, ad esempio, fino al 1564 e alla Riforma di Carlo IX, febbraio era l’ultimo mese dell’anno che allora cominciava a marzo e veniva associato all’elemento dell’acqua e, anche in questo caso, alla purificazione.
Si trattava di un periodo sacro al dio dei mari e degli oceani Nettuno che lavava il mondo e lo preparava al nuovo grazie anche al potere delle piogge.
L’instabilità caratterizza questo momento e ciò è visibile anche dal numero variabile dei giorni di febbraio (28 o 29 invece che 30 o 31 come gli altri).
Attualmente, giorno 1 e 2 di febbraio ricorre la commemorazione dei santi Orso e Biagio protettori degli agricoltori e guaritori, solitamente accompagnati da un orso, loro animale sacro.
L’orso sarebbe simbolicamente da ricollegarsi alla primavera e al suo ritorno poiché in questo periodo l’ animale si ridesterebbe dopo il letargo.
Sulla ricorrenza odierna della Candelora cristiana, bisogna ricollegarsi ai culti della Dea Brigit, una fanciulla bellissima, caratterizzata da una notevole altezza fisica che ne rispecchia quella spirituale.
Guaritrice e legata al fuoco, la Dea veniva celebrata il 2 di febbraio durante la festa detta Imbolc (dal gaelico oimelc che significa nel latte in onore agli animali da gregge che in questo periodo portano alla luce i cuccioli) e la sua venuta sulla terra, tra ceri accesi e belati di agnellini, serviva a scacciare la vecchia dell’inverno Caillach.
Questa figura fu così cara agli irlandesi da essere ancora celebrata con il nome di Santa Brigida protettrice dei lattai.
Oggi in questa data ricordiamo la purificazione della Vergine Maria e la benedizione delle candele.
La centralità dei ceri durante atti religiosi è da ricondursi, secondo Frazer, ai riti in onore di Diana, quando si alimentavano costantemente dei fuochi accesi sotto forme di fiaccole.
Nel suo opporsi alle tenebre, infatti, la candela, trionfa sul male grazie alla sua luce e per questo motivo si ricollega dunque al ritorno della vita e della primavera e alla rispettiva Candelora o la più antica Imbolc.

PUBBLICATO 03/02/2021  |  © Riproduzione Riservata




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