Lilith è considerata la prima donna creata da Dio,antecedente ad Eva. La Genesi sostiene che Dio plasmò, nello stesso istante, un uomo chiamato Adamo e una donna, di cui non viene menzionato il nome; questi emersero dalla polvere e furono fatti ad immagine e somiglianza del loro creatore. La creatura femminile innominata, scomparve subito dal testo e Adamo, si trovò solo nell’Eden fino a quando, il Padre Onnipotente non gli estrasse dalla costola una compagna nota come Eva. La religione ebraica, ha provveduto a colmare le lacune del I e del II libro della Genesi, identificando con la donna misteriosa, Lilith, una divinità Mesopotamica, spietata e crudele legata al vento. Nella Torah ebraica, si parla della prima donna di Adamo che non volle sottomettersi all’uomo e scappò dal Paradiso, l’uomo, disperato, pregò Dio affinché la facesse tornare da lui, vennero inviati gli angeli Senoy, Sansenoy e Semangelof a prenderla ma, Lilith, si rifiutò di rientrare nell’Eden e divenne un angelo caduto che diede vita ad una stirpe di demoni. La Dea della luna nera, si nutre di seme maschile e sarebbe la responsabile delle iaculazioni notturne degli uomini, è legata al caos, alla lussuria e all’oscurità. Gli Ebrei, per evitare che questo demone femminile si impossessasse dei loro figli maschi, gli facevano crescere i capelli sino al momento della circoncisione per confonderli con le bambine e, incidevano su amuleti di protezione i tre nomi degli angeli mandati da Dio a riprendere Lilith. La divinità oscura attraversa i secoli ed ispira numerosi artisti e poeti, la ritroviamo ad esempio nel Faust di Goethe o in Primo Levi e nei dipinto del pre-raffaellita John Collier . Con il tempo, la Dea,vienne identificata con varie figure della mitologia e del folklore,come vampiri,incubi,succubi,arpie. La si immagina solitamente come una donna bellissima, vestita solo dai lunghi capelli rosso-biondi o anche, a partire dal Medioevo, come una donna ricoperta da peli e con una coda di serpente, era proprio per mezzo di quest’ultima che entrava in connessione con le donne,le possedeva ed instillava in esse la lussuria,il desiderio e la carnalità. Sempre in epoca Medioevale, si riteneva che il serpente tentatore dell’Eden, quello che offrì la mela ad Adamo, fosse in realtà Lilith che indusse Eva a peccare mangiando il frutto dall’unico albero proibito: quello della conoscenza del bene e del male.I vari dipinti dell’epoca infatti,raffigurano Adamo ed Eva vicino all’albero e su di esso, una donna con coda di rettile. Ci furono varie interpretazioni a riguardo del frutto mangiato da Eva,alcuni ritennero si trattasse di un cedro, altri dell’uva o un fico,tuttavia,la più nota versione fa riferimento alla mela;non si tratta di una scelta casuale poiché essa è simbologicamente legata al sapere e, tagliandola, emerge la disposizione dei semi come in un pentagramma, simbolo dell’uomo e della saggezza. I protetti di Dio vennero cacciati dal Paradiso e la dea ribelle, colpevole della perdita di beatitudine degli uomini, disobbediente e lussuriosa, non solo rifiutò di sottomettersi alle leggi patriarcali e di prostrarsi dinnanzi all’uomo ma, fu colei che offrì al genere umano il modo di fuoriuscire dal torpore dell’ Eden e apprendere la verità. Soprattutto a partire dall’800, la Dea Lilith,associata alle civette e alle tempeste, divenne il simbolo di indipendenza femminile, emancipazione e libertinaggio e, ancora oggi, le odierne correnti neo-pagane la venerano come tale, considerandola come prima femminista della storia dei tempi. Tuttavia, sfugge il vero motivo per cui Lilith ha la forza di identificarsi e manifestarsi in tutto questo: il suo amore per la sofia, per la saggezza. Da molti è considerata un demone dell’irrazionalità, dell’istinto e degli impulsi sessuali ma, la Grande madre oscura, invece, è la voce della ragione, come si evince dalla sua identificazione con il serpente in epoca medievale. Ella non è solo la serpe tentatrice, è anche il frutto proibito di cui tutti vorrebbero cibarsi, è la mela della conoscenza del bene e del male che apre gli occhi verso la verità, la sapienza che spesso porta ad essere infelici e soli. Proprio come il sapere, la Dea è ambita da tutti ma è destinata a pochi. Lilith è la regina della notte e della carnalità perché è il suo intelletto, la sua mente ad accendere il fuoco della passione,non si tratta della prostituta che eccita solo con il corpo e di cui ci si stanca subito dopo averla posseduta, ma della cortigiana, la gheisha,l’artista, la musa, il suo potere risiede nella mente, per questo causa negli uomini le eiaculazioni notturne dove è solo l’immaginazione senza coinvolgimenti del corpo a dare piacere e ispira gli artisti di tutti i tempi. Lei è l’orgasmo della testa. Il genere maschile la teme perchè non può resisterle e, soprattutto, gli uomini sono consapevoli che innamorarsene porterebbe alla follia. Non si può catturare il vento, non si può catturare colei che corre nelle tempeste. Tutti gli uomini sono alla ricerca di Eva, l’angelo della famiglia e la madre premurosa ma, in cuor loro, desiderano ardentemente e nello stesso tempo temono una Lilith, brillante e ribelle, immortale poiché spirito e intelletto e non carne che invecchia e lascia spazio alla polvere. Bisogna,inoltrem tenere presente che Eva ha mangiato il frutto di Lilith ed i suoi semi giacciono nell’animo di ogni donna, alcune sanno farli germogliare, altri non produrranno mai frutti. I demoni generati dalla Dea sono le pulsioni dell’uomo e della donna, le aspirazioni a vivere liberi, ella pone gli esseri umani dinnanzi ad uno specchio, facendogli contemplare la verità ed è per questo che, proprio gli specchi, sono oggetti cari ai suoi adepti. Le correnti new-age errano a classificare Lilith come una divinità legata al femminismo, dato che è in essa l’equilibrio tra intelletto maschile e intelletto femminile. Si veste di passione e bellezza ma la sua arma di seduzione è l’intelligenza. Il corpo è niente senza uno spirto che ci soffia dentro. A riguardo dell’unione tra essenza femminile e maschile,secondo la religione cristiana Lilith è la parte femminile del Diavolo, ma, si potrebbe affermare che sono due volti di una stessa entità. Le due figure sono molto simili e entrambe sono legate e, spesso identificate,con il serpente che tentò Eva nell’Eden. Per i cristiani di matrice esoterica, il concetto del male si manifesta tramite due esseri: Satana che cerca di orientare l’uomo verso la vita materiale e Lucifero, il portatore di luce che induce l’uomo alla conoscenza. Secondo alcune correnti filosofiche gnostiche,originatesi dal manicheismo e dal marcionismo, Lucifero è da vedersi come figura positiva che si oppone alle imposizioni di un Dio tiranno e che offre agli uomini la mela della conoscenza, elevando quest’ultimo allo stesso livello del creatore(che comprende ogni cosa) e , liberandolo dalla sua condizione di suddito. Ripercorrendo la storia del Demonio, si scopre che, in origine, era un angelo,un serafino che osò desiderare di elevarsi e divenire come Dio e che per questo fu bandito nell’Inferno. Il suo peccato è stato quello di aver cercato di migliorare la sua condizione, di aver aspirato ad elevarsi e così, la sua presunzione è stata punita. In realtà, Satana è una figura da sempre esistita nelle religione neo-pagane e identificabile nelle divinità silvane come il celtico Cernunnos o il Pan greco. Inoltre, esisteva, nella religione romana, il dio Dianus o Lucifero, sposo, fratello e consorte di Diana, legato alla luce e al pianeta Venere. Con la demonizzazione effettua dal Cristianesimo, il Dio silvestre originò la figura del Diavolo che, nell’iconografia classica, viene dotato di corna per indicare la vittoria del culto cristiano su quello pagano. Nonostante la classificazione negativa,il Satiro, ha continuato ad ispirare le opere e i dipinti di più artisti, come ad esempio Baudelaire o il poeta italiano Carducci che compose un “Inno a Satana” ed è, insieme a Lilith, illuminazione per più menti. In definitiva è giusto affermare che Lilith e Lucifero siano la stessa entità, era infatti normale per le divinità pagane essere bisessuali, ne é un esempio la Dea greca Ecate o la versione barbuta di Venere. Il Cristianesimo, non è riuscito a distruggere le antiche figure di culto che lo hanno preceduto ed esse, sono cosi state inglobate nella nuova dottrina e, in qualche modo, ne sono divenuti antagonisti e protagonisti; gli Esseri, nati in un contesto dove non era conosciuto il significato di peccato, ne sono così divenuti l’emblema. Oggi,Lucifero e/o Lilith,divinità legate da sempre alla lussuria ed alla colpa, sono peccatori. Il loro errore è stato quello di aver spinto l’uomo a ribellarsi, a pensare, a decidere del proprio destino, si sono battuti per la libertà e quest’ultima è ottenibile solo tramite conoscenza. La fede ci limita? Dio e le religioni di stampo monoteista opprimono la vita dei fedeli o li salvano dalle tenebre della morte? I demoni ribelli sono oscuri o portatori di luce? Essi incarnano la dannazione o la vera libertà? Che si voglia salvare o condannare gli angeli caduti, la loro storia rappresenta la più grande diatriba di tutti i tempi: L’impossibilità di coesistenza tra fede e ragione.