I quattro elementi sono presenti sin dalle antiche dottrine religiose panteistiche pagane e pre-cristiane.
In un'intervista, il vincitore del premio Nobel Richard Ernst affronta la tematica degli elementi e li presenta come forze della natura minacciose e pericolose ma che contribuirono anche a costituire un ambiente adatto alla vita, permettendo lo sviluppo di «quel mondo ricco e vario in cui viviamo» ;
Saranno le scienze ambientali a dedicarsi al loro studio ed a determinare il destino della nostra civiltà e della nostra sopravvivenza.
Per quanto riguarda la scelta del numero quattro, Ernst spiega come questa non sia causale ed abbia a che fare con la capacità di comprensione umana: “ "Due" esprime forze opposte che sono in continua contrapposizione, come un elemento creatore e uno distruttore.
Quello del doppio è infatti un concetto fondamentale nel nostro modo di pensare per opposti; ma un singolo binomio è, ancora una volta, troppo limitante per la nostra creatività.
La trinità ha un problema intrinseco poiché non è possibile creare delle coppie; uno dei tre elementi rimane tagliato fuori.
Un quartetto, infine, offre per la prima volta sufficiente libertà di pensiero e di immaginazione per rendere il sistema accattivante per la nostra mente.”
Lo studioso riporta inoltre alcuni esempi di importanti quartetti: “Nel pensiero pagano e in alchimia si possono ritrovare quartetti di elementi corrispondenti e associati, come le Quattro stagioni; le Quattro direzioni nello spazio; le quattro età: infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia; i quattro caratteri umani: sanguigno, collerico, malinconico e flemmatico; e infine i quattro colori: rosso, verde, giallo e blu. Tutti sembrano espressione di un mistico principio fondamentale di simmetria.”
Gli elementi sono: Acqua: condivide polarità con la terra, rappresenta la femminilità (dee, ninfe, sirene sono ad essa collegate), è legata al concetto di purificazione e profondità (pozzo, acque impantanate), quindi all'inconscio, all'immaginazione, l'intuizione o l'illusione. Aria: condivide polarità attiva e maschile con il fuoco, è collegata al principio cosmico ed a quello vitale (respiro – anima), si tratta dell'unico elemento immateriale, simboleggia l'inconscio, la vacuità e l'illusione. Il Vento, ha connotazione positiva (quando crea movimento) e negativa (quando è inutile), esprime il sentimento divino ed il favore/sfavore verso gli uomini. Terra: rappresenta fertilità, femminilità, stabilità e vita. Fuoco: viene collegato al significato di vita, passione, pulsione, desiderio distruttore e purificazione. L'elemento più antico è la terra, la Dea primordiale, grande madre dei viventi. Solo la terra viene collegata dai greci alla divinità femminile Giunone, gli altri elementi sono connessi rispettivamente a dei maschili: Poseidone/ Acqua, Zeus/ Aria, Ade/ Fuoco. Tuttavia per la filosofia greca la terra è l'elemento meno nobile, a causa della loro visione prettamente patriarcale; acqua, aria e fuoco avranno invece potere vitalistico poiché sono considerati l'archè che semina vita e non la accolgono come invece fa la terra, per questo motivo essa è secondaria. Dopo il decadimento della cultura classica, la terra tornerà al centro del pensiero iniziatico ad esempio nell'etimologia dell'alchimia araba, avremo: Al chem; chem significa terra nera benedetta dal Nilo.
Per il protofilosofo Talete di Mileto (600-550 a.C) sarà l'acqua ad incarnare il principio di vita, questo sua visione deriverebbe dalla venerazione degli Egizi per il Nilo come Dio assoluto che pone avvio alla razionalità della filosofia; Anassimene di Mileto(585- 525 a.C) sceglierà come principio vitale l'aria, associandolo, per il non limite e la non forma, all'anima e questo elemento creerebbe gli altri per condensazione. I Pitagorici adotteranno il principio del fuoco, tra questo gruppo di filosofi spiccherà Ippaso di Mataponto ( V sec. a.C) che vedrà in questo elemento il principio di tutte le cose; Filolao di Crotone proporrà un sistema cosmico con al centro il fuoco e non la terra, qui risiederà Hestia, divinità del focolare e altare del mondo, intorno a questo fuoco centrale, si muoverebbero dieci corpi celesti tra cui la luna che non gode di luce propria ma riceve i raggi del sole; si tratta del primo principio dell'eliocentrismo. I seguaci di Pitagora associavano i quattro elementi alla tetraktis, le piramidi formate dai primi quattro numeri:
UNO: unità assoluta, fuoco ( unico principio nominalmente maschile). DUE: dualità, femminio dell'acqua.
TRE: generazione da 1 a 3, vitalismo dell'acqua.
QUATTRO: solidità quadrata, materialità della terra. Aristarco di Samo riprenderà questa teoria ma sarà accusato di empietà per aver spostato Hestia dal suo luogo naturale e anche l'ultima grande filosofa dell'antichità,Hipatia, si interesserà di questa visione, saranno tuttavia le dottrine sapienziali egizie a favorire le suddette ipotesi poiché nella venerazione del sole celavano un eliocentrismo sacro. Un esempio è la piramide solare del faraone che ne guidava l'ascesa divinizzante e si richiamava alla forma triangolare della fiamma “pyros”.
Nel V secolo, Empedocle di Agrigento, unificò tutte le teorie e affermò che i quattro elementi erano le radici delle cose originarie ed eterne, si uniscono per principio d'amore e si separano per quello d'odio rendendo così mutevoli le cose esteriori.
Quando l'amore prevale sull'odio, gli elementi si uniscono nello sfero o stadio attuale del cosmo, sono invece separati da un prevalere delle forze distruttive. Tutto ciò origina la simphatia universalis, per cui “il simile va con il simile” che è un concetto alla base delle cultura magica occidentale. Nel IV secolo Ippocrate,fece corrispondere ad ogni elemento un umore del corpo ed al prevalere di uno di questi,il temperamento psichico: FUOCO: bile gialla,aggressivo, collerico. ARIA: sangue, genuino, sanguigno. ACQUA: flemma, pacifico, flemmatico. TERRA: bile nera, depresso/ malinconico, riflessivo.
I quattro elementi vengono inoltre associati ai cicli stagionali: Estate/ Fuoco; Primavera/ Aria; Autunno/Terra; Inverno/acqua; mentre lo Zohar ebraico affermerebbe che essi sono legati a metalli, per cui su avrà: Fuoco/Oro; Aria/ Argento; Acqua/ Rame e Terra/ Ferro, che saranno associati alle età cosmiche della antica tradizione. Sul piano astrale ci saranno tre segni per elementi: Ariete, Leone, Sagittario sono segni di fuoco; Gemelli, Bilancia e Acquario appartengono all'aria; Cancro, Scorpione, Pesci alla terra ed infine Toro, Vergine e Capricorno alla terra. Alla caduta degli antichi dei ne rinacquero nuovi ed agli elementali si sovrapposero i quattro temperamenti, generando i quattro evangelisti ed i loro animali simbolici nell'Apocalisse.
Nell'antico Medioevo nasceranno, ispirati dagli elementi, i Tarocchi e nei quattro semi, si avranno: i bastoni che sono incendiati di fuoco, le spade che fendono l'aria, i denari che hanno la stabilità della terra e le coppe che contengono l'acqua. Anche nel Rinascimento gli artisti saranno ispirati dagli elementi, si pensi alla figurazione di Arcimboldo alla corte praghese dell'imperatore Alchemicus Rodolfo II ( 1566) che rappresenta la figura umana nella natura morta.
In tempi più vicini a noi , Adolf Ziegler negli anni trenta rappresenta gli elementi che sono temi eterni, mentre negli anni 60 spiccano nella Marvel ed “I fantastici quattro” e nella “ Spada nella roccia” della Disney il più massonico dei film che mostrano la trasformazione di Merlino ed il suo apprendista Artù negli elementi: Scoiattolo (terra) , pesce (acqua) , uccello (aria) e solo Merlino che è il maestro si tramuta in drago (fuoco).
Nel 1963 anche l'illustratore famoso Mark Ryden realizzerà un'immagine sui quattro elementi ma sono infiniti i riscontri che vedono protagonista questa tematica che da sempre ha affascinato artisti e letterati di ogni secolo o parte del mondo.
Doveroso ricordare che connesso ai 4 elementi è l'etere o quinta essenza che Aristotele credeva derivasse dall'unione di acqua, aria, terra e fuoco e che fosse essenza eterna ed immutabile, l'essenza del mondo celeste mentre, secondo gli alchimisti, si tratta del composto principale della pietra filosofale.