CURIOSITA' Letto 2755

Reggio Calabria, la dimora della fata Morgana


Foto © Acri In Rete



Sapevate che la nostra Calabria è stata scelta come dimora dalla Fata Morgana? Pare che Morgana, sorella di re Artù, abbia collocato nello stretto che collega Calabria e Sicilia la sua Avalon e che,di tanto in tanto, appaia in superficie per incantare i fortunati spettatori, rendendo visibile la sua dimora e vicinissime le coste siciliane. “Il miraggio della fata Morgana”così è chiamato questo fenomeno che ha permesso alla città di Reggio di acquisire il nominativo di città della fata e che si è verificato nuovamente lo scorso gennaio 2020. Esistono due leggende a riguardo della maga celtica e della sua connessione con la nostra terra. La prima narra che Morgana, mentre stava accompagnando Artù morente presso l’isola sacra di Avalon,attraversando lo stretto di Messina, rimase così colpita dalle bellezze del luogo da decidere di risiedere per sempre nelle acque che separano le due regioni. Note sono le doti di fascino, intelligenza e cultura della donna, capace, secondo la tradizione di incantare tutti gli uomini e condurli alla morte, così fece con un re barbaro che voleva conquistare la Sicilia con il suo esercito. Mentre il cavaliere si trovava sulla costa reggina, gli apparve una donna straordinariamente bella che gli promise di aiutarlo nell’attraversata dello stretto. La terra sicula per un attimo gli apparve così vicina che insieme al suo esercito si gettò in mare, l’incantesimo si interruppe e tutti annegarono. Una seconda versione, invece, racconta di come il re normanno Ruggero rifiutò l’aiuto della fata per conquistare la Sicilia,terra che ottenne invece con la protezione della Madonna. Scientificamente la causa del miraggio è stata attribuita alla diversa temperatura tra acqua e aria. In onore al mito, sul lungomare di Reggio nel 2006, venne creata da Francesco Caridi e Filippo Malice la“Fata delle Acque”una statua in resina epossidica, materiale trasparente resistente alla salsedine che purtroppo fu distrutta l’anno successivo da atti vandalici e che ancora, nonostante la lunga attesa, non è stata restaurata. Nel 2014 importante fu il contributo del fotografo Enzo Bellina. Grazie ad una sua foto che vede protagonista una giovane modella,permise alla scultura della fata di rivivere, lo scatto venne pubblicato in seguito sulla rivista GLAMOUR. Ma chi era Morgana e come mai il suo personaggio ha influenzato così tanto non solo la letteratura ma anche artisti, cantanti, pittori e registi? Conosciuta come sorellastra di re Artù, ebbe nei confronti del sovrano un rapporto di odio e amore, a tal punto che,per distruggere la sua fama di uomo giusto e virtuoso, grazie ad un suo inganno concepirono un figlio illegittimo chiamato Mordred ,quest’ultimo ucciderà il padre e verrà a sua volta ucciso. Tuttavia, la fata mossa da compassione, deciderà di portare il sovrano morente nell’isola sacra di cui lei stessa è sacerdotessa, Avalon,dove ancora oggi il re valoroso riposa in attesa di un momento in cui la sua purezza e rettitudine serviranno nuovamente al mondo. Questa è solo una delle tante versioni che vennero date al mito, secondo altre fonti ,il contrasto tra i due fratelli è dovuto all’antagonismo tra il re e lo sposo di Morgana chiamato Urien a causa di conflitti di interesse e religiosi, il marito della fata era infatti pagano e Artù cristiano. Certo è che la discordia venne seminata più volte a Camelot da Morgana a causa dei vari amanti che la attorniavano e che erano tutti cavalieri della tavola rotonda. Uno di questi uomini ammaliati di nome Accolon fu inviato dalla strega per uccidere in segreto Artù. Con un suo incanto guidò il re su di un lieve vascello lungo un corso d’acqua e lo fece prigioniero. Per ottenere la libertà doveva affrontare un cavaliere sconosciuto, questi era proprio l’amante della fata armato da Excalibur che Morgana aveva rubato mentre ad Artù era stato fatto pervenire un falso con poteri occulti che gli avrebbero assicurato la morte. Necessario fu l’intervento della Dama del lago che restituì Excalibur ad Artù mentre Accolon trovò la Morte e Morgana fu scoperta. In un’altra occasione, la sorella riuscì ad impossessarsi del fodero magico dell’arma e a fuggire con un suo esercito, Artù li inseguì ma li trovò su di un lago tutti tramutati in pietra e pensò fossero morti. L’inganno non durò a lungo poiché Morgana inviò come dono di pace un mantello al fratello attraverso una servetta, astutamente il sovrano chiese a questa di indossare il dono di sua sorella. La ragazza lo adagiò sulle spalle e prese fuoco. L’odio verso il re era probabilmente dovuto al fatto che la madre della fata, Igraine, giacque e concepì Artù con re Uriens, a causa di un incantesimo di mago Merlino capace di fargli cambiare aspetto, mentre Gorlois il suo sposo nonché padre di Morgana venne ucciso. Le accuse rivolte a Morgana dalla tradizione sono quelle di essere adultera,strega, libertina e colta. Questa visione nasce dall’ignoranza di chi si approcciò ai testi della tradizione celtica con occhio cristiano e maschilista. L’antica Irlanda era una società matriarcale, il corteggiamento era intrapreso dalle donne, la corona passava alla figlia reale o heretrix principale che era libera di tramandarla a sua volta ad un consorte di sua scelta. La donna era elevata spiritualmente e culturalmente capace di gestire i proprio possedimenti e il proprio corpo e di scegliere un compagno degno per condividerli. Da qui la maldicenza nei confronti della fata Morgana e la sua fama di incantatrice che,anche nella tradizione calabrese,mira ad uccidere gli uomini: “Morgana la Dea è il suo nome, e non ci sarà mai un uomo così potente e fiero che lei non possa contrastare.” ( Simboli e riti delle donne celtiche Sarah Perini). L’educazione magica della fata,secondo la tradizione, avvenne in un convento di divinità ancestrali dove apprese l’arte della negromanzia, poteva trasformarsi in corvo (suo animale sacro, era vista a Camelot mentre i neri uccelli mangiavano dalle sue mani come colombe)e conosceva gli astri. Un’altra versione, invece, la vuole allieva di Merlino il potente mago che la scambiò, grazie ad un sortilegio, per un’altra fanciulla di nome Niniana. I suoi incanti, come abbiamo visto, avvengono al di sopra dei corsi d’acqua,come in Calabria sullo stretto, a tal proposito, sono stati assegnati vari significati all’etimologia del nome Morgana e uno ha a che fare proprio con il mare: “Mor” e “Cant” grande cerchio del mare, questo perché si diceva che la fata e le sue sacerdotesse scortassero gli eroi morenti nella sua isola dei beati al di sopra di un veliero e a volte prendevano le sembianze di sirene, altre volte attiravano uomini verso i fondali marini, annunciando il loro destino di morte. C’è una leggenda in cui si dice che la fata Morgana risiedea accanto ad una fonte miracolosa chiamata Fonte di Merlino e che custodisca gli ultimi residui di magia del mondo antico. Un altro significato delle origini di Morgana sono da ritrovarsi nella radice “mah” che in sanscrito significa “potente” e la radice “gin” che sta per generare.Quindi, Morgana è la grande generatrice connessa a Morrigan(grande regina) la dea madre celtica dell’amore, della guerra e della Morte che mandava i suoi corvi sul campo di battaglia per raccogliere le anime dei guerrieri e condurli nell’aldilà. La Morrigan è sempre vestita di rosso colore della passione ma utilizzato anche per confondere il sangue della battaglia che ha sulle vesti. Morgana ,inoltre,è stata connessa a Mab la regina delle fate cui nome significa “mead” prato ma anche una bevanda rossa a base di sangue mestruale offerto ai consorti che diventeranno re e che serve per apprendere la conoscenza. Inoltre Morguen la fée è considerata la terza fata del destino, la parca che chiamata Atropo tesse il filo sul telaio e lo spezza con i denti o lo taglia con le forbici,questa nacque dal mare occidentale da cui il nome gaelico Muirgen ovvero nata dal mare. Riassumendo, la fata Morgana è connessa alle acque, alla morte e all’altro mondo ma anche alla passione, al coraggio e alla creazione(secondo alcune fonti fu lei ad istruire i cavalieri della tavola rotonda grazie al suo immenso sapere) una visione onirica sopravvissuta ai secoli e che è ancora oggi Musa affascinante. Appare nei telefilm, nei videogiochi, nei testi di diverse canzoni come quella dei Litfiba “Fata Morgana”, nella letteratura come nel caso dell’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo,oltre che in diversi dipinti, tra i più famosi quello di Frederick Sandys (1864). Non c’è da stupirsi se la fata abbia scelto come suo regno la Calabria. Conoscete una terra che sia così selvaggia, indomita, affascinante e ricca di meraviglie come la nostra amata regione? Anche noi serbiamo nello spirito del nostro territorio e nei nostri caratteri le stesse luci e le stesse ombre della misteriosa fata Morgana. Morgana è il tempo stesso, viaggia nei secoli senza mai perdere il suo fascino. Ammalia come una sirena e instilla nei cuori sentimento come una Dea. Morgana è una fata ed è una donna, come ognuna di esse sa trasformarsi all’occasione nella più indomita delle streghe. Morgana è l’amore, il caos, la libertà, il desiderio,la cultura. Può essere la quiete dopo la tempesta o la tempesta stessa. Morgana è la vita e la morte, è tutto. Il potere della sua magia sta nel saper essere quello che vuole a seconda della circostanza. Morgana è preziosa come il vento che ogni cosa muove al cambiamento. Dedicato alla mia fatina Morgana.

PUBBLICATO 01/08/2020  |  © Riproduzione Riservata

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