Lo scontro è, oramai, duro e senza esclusioni di colpi. Da una parte l’Amministrazione Comunale, dall’altra l’Associazione HortusAcri. La Piazza P48, ovvero l’installazione in legno su corso Pertini, il motivo della diatriba tra le due parti. Gli incontri dei giorni scorsi non sono serviti a nulla, sia il Comune che l’Associazione restano sulle proprie posizioni. Che tutti sapete. L’Amministrazione Comunale ha intenzione di rimuovere la struttura inaugurata circa un anno fa, e spostarla altrove per dare spazio ad un Museo all’aperto con una serie di installazioni che, evidentemente, cozzano con l’opera di HortusAcri che, invece, vuole che l’opera resti al suo posto e la sta difendendo a denti stretti, anche attraverso una petizione on line. Nei giorni scorsi, alla questione, abbiamo dedicato una puntata di Focus, oggi riportiamo, in esclusiva, lo scambio delle Mail di cui siamo venuti in possesso e che risalgono alla metà di giugno. La prima l’ha inviata l’assessore alla cultura, Bonacci in cui si legge; “gentilissimo Collettivo HortusAcri, per come ampiamente illustrato al Presidente Prof. Pino Scaglione, si comunica che il progetto di "MUSEO ALL'APERTO" dell'Amministrazione Comunale, prevede l'utilizzo di Corso Sandro Pertini, pertanto, nei prossimi giorni si procederà alla rimozione della vostra opera la cui autorizzazione è scaduta il 30 Ottobre 2019.” L’Associazione, però, piuttosto che rispondere a Bonacci invia una Mail al sindaco Capalbo; “egregio sindaco, riceviamo non senza disagio e amarezza, la sua missiva. Prendiamo atto della vostra unilaterale e arrogante decisione, inoltre della totale insensibilità mostrata nei confronti della nostra generosa offerta di un progetto corale, di qualità e altro profilo progettuale, che ha goduto e gode del successo di critica e di pubblico, un progetto offerto alla comunità con entusiasmo e da questa accettato e vissuto. Non sarà questo vostro gesto a fermarci e senza dubbio la nostra azione culturale proseguirà con maggiore impegno, evidentemente senza più alcuna minima possibilità di dialogo e collaborazione, stante le situazioni di disagio createsi. Sarà nostra cura fare emergere e portare nelle sedi del dibattito nazionale questa incresciosa decisione, che mortifica intelligenza e talento, estorta con un cavillo, l’ennesimo, furbesco, inserendo una data di "fine vita” , il 30 ottobre, della Piazza in una delibera agostana che faceva seguito a quella di approvazione e adozione al patrimonio comunale. Ci permettiamo di nutrire non uno, ma mille dubbi, sulla validità della vostra idea di Museo all’Aperto, in forma evidente e maldestramente, malamente estorta ai nostri progetti e carpita da altre situazioni che nulla hanno a vedere con Acri. Così come siamo edotti, non essendo nati ieri, sugli “anonimi" suggeritori che sono alle spalle di questa ennesimo preannunciato fallimento culturale della Sua Amministrazione; suggeritori dei quali conosciamo bene livore e invidia e basso profilo culturale! Noi desideriamo restare distanti da quella che si conferma essere la vostra miope visione, lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo a scanso di equivoci, desideriamo affrancarci da questo genere di modello che è stato e resta dannoso per la crescita del Sud e che sta portando Acri nell’oblio, affidandosi all’illusione di una triste derivazione provinciale di esperienze che qui non hanno e non avranno radice alcuna. Da questo momento in poi consideriamo la sua missiva come un offesa tra le più gravi ricevute, per questo non se ne abbia se agiremo di conseguenza per la difesa dei nostri principi e del nostro lavoro, in ogni sede e ogni occasione. Infine una nota tecnica, ci teniamo particolarmente a che ogni pezzo sia conservato nella maniera più integra possibile, vi preghiamo pertanto di predisporre lo smontaggio da qui ai prossimi 15 giorni, preavvisandoci per telefono, per due fondate ragioni: - la prima è che il Presidente sarà fuori per lavoro e rientra la prima settimana di luglio e intende assistere allo smontaggio nonché coordinarlo; -La seconda è che dobbiamo avere il tempo di trovare un luogo idoneo dove custodire i materiali per un rimontaggio necessario quando sarà possibile.” Fa seguito la replica di Capalbo; gentilissimi, in riscontro alla Vostra PEC del 18/06/2020, manifesto il mio disappunto nell’apprendere la scarsa considerazione che il Vostro collettivo ha nei confronti dell’Assessore alla Cultura Prof. Mario Bonacci, il quale a mezzo e-mail Vi comunicava l’intenzione, già anticipata di persona al presidente Prof. Pino Scaglione, di collocare altrove l’opera installata su Corso Sandro Pertini, in quanto incompatibile con il progetto di museo a cielo aperto che questa Amministrazione, di concerto con cittadini, associazioni e artisti locali, sta da tempo realizzando. Mi permetto con rammarico di sottolinearVi il vano tentativo di dialogo da parte dell’Assessore Bonacci in merito alla nuova collocazione dell’opera in questione, che solo temporaneamente era stata autorizzata come installazione in Corso Sandro Pertini, ovvero fino al 30 ottobre 2019. Questo Vostro deplorevole atteggiamento è frutto, evidentemente, di una presunta superiorità intellettuale e culturale che come Amministrazione non Vi riconosciamo, in quanto denota, questo sì, un atteggiamento arrogante e presuntuoso.
Questa Amministrazione ha una propria visione di Città, anticipata nel programma elettorale e poi condivisa dai cittadini elettori acresi.
Noi altri viviamo la quotidianità del territorio da sempre: in questi 3 anni di governo ci siamo adoperati affinché la nostra Città risulti nel tempo più bella, più vivibile e più solidale. Eviterò, per non incorrere in ulteriori lungaggini, di elencare le iniziative culturali che abbiamo prodotto e che hanno ricevuto apprezzamenti regionali e riconoscimenti nazionali. Questa Amministrazione non ha certamente bisogno di suggeritori rancorosi, al contrario è sicuramente mortificante per la Vostra intelligenza avere questa errata convinzione. Il dialogo e le convenzioni sottoscritte con tutte le Associazioni propositive del territorio ha prodotto finanziamenti nel settore culturale per oltre 100 mila euro. Eviterò ulteriori considerazioni sul tenore della Vostra missiva, limitandomi soltanto ad evidenziare l’irritualità del linguaggio e l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti delle Istituzioni. In ultimo Vi comunico che per la nuova collocazione dell’opera sarà l’ufficio competente a contattarVi entro e non oltre lunedì 22 giugno 2020.” Per completezza di informazione, vi informiamo che ad oggi, 30 giugno, l’opera, non acquisita al Patrimonio comunale in quanto necessita di una Delibera di Consiglio Comunale, è ancora lì e che tra le due parti il dialogo si è bruscamente interrotto. Più di uno, nella querelle, ci vede “motivi politici”, ovvero un chiaro interessamento dell’Associazione, composta anche da molti acresi che risiedono fuori regione, alle Comunali del 2022, da qui il duro scontro che, lo scorso 26 giugno ha portato HortusAcri ha estromettere l’assessore Abbruzzese, in un primo momento invitata e citata sulla locandina, da un seminario in Remoto, peraltro interessante e molto partecipato, di cui siamo stati partner. Siamo certi che nei prossimi giorni il vivace dibattito si sposterà nelle piazze, soprattutto in occasione di alcuni eventi che HortusAcri ha intenzione di organizzare e che l’Amministrazione Comunale, che, come risaputo, ha potere decisionale, dovrebbe patrocinare con la concessione di spazi e luoghi.