OPINIONE Letto 2286

La politica come arte del rimedio ai tempi del corona virus


Foto © Acri In Rete



Quello che stiamo attraversando può essere definito periodo di transizione.
La pandemia ha determinato dei grossi cambiamenti sul piano personale, sociale ed economico, stravolgendo una quotidianità e una routine che almeno per il momento sembra impossibile ripristinare.
I risultati della pandemia sono disastrosi, guardandosi intorno si può notare come ogni singola persona sia cambiata, ci sono soggetti vittime di isterismo e ipocondria e poi i “complottisti”che negano l’esistenza del Covid-19 e vedono nel virus uno strumento di controllo. Certo non si può negare che ci siano stati grossi vantaggi per alcuni settori durante il periodo di quarantena mentre altri sono sprofondati nella rovina.
La situazione lavorativa italiana, già abbastanza precaria, è degenerata velocemente e molti sono quelli che hanno affrontato la fame mentre i più fortunati, annoiati, postavano sui social deliziosi prodotti provenienti dal loro dolce forno.
In piena crisi, le promesse di soldi da parte dello Stato fioccavano, bonus da ogni parte e denaro come se piovesse ma poi? Qualcuno ha ricevuto tutti i soldi di cui si è discusso? Forse qualcosa si è mossa ma i bonus sono stati astutamente destinati a chi non ne aveva necessità.
Che mattacchioni i nostri reggenti, si divertono a far circolare il denaro sempre tra di loro!
Intanto, la politica di terrore messa in atto dai mass-media continuava, scene di morte e malattia terribili che si sono risolte a partire da giugno in un modo semplicissimo.
Oggi abbiamo ripreso la vita di sempre, alcuni senza guanti o mascherina, non rispettando distanza sociale e spesso non disinfettandosi adeguatamente (veramente credete che gente abituata a scarse condizioni igieniche per timore del virus utilizzi l’Amuchina?), rendendo lecita in ognuno di noi la domanda:“Se questo virus è così letale come è possibile che circoli da ottobre 2019 e ancora non siamo stati infettati tutti?” Considerando il fatto che ormai chiunque, persino i nostri cani e i nostri gatti, abbiano espresso il loro parere sul Covid-19 e svariate siano stati i punti affrontati, dall’anidride carbonica che respiriamo utilizzando la mascherina (che detto tra noi non ferma neppure lo smog figuriamoci un virus così aggressivo!), alla questione scuola e bambini ormai destinati ad essere tanti piccoli pesci rinchiusi in una boccia di vetro, tra le più gravi problematiche spicca quello dell’impatto ambientale che la pandemia ha avuto sul territorio.
A parte i guanti e le maschere gettate in modo incivile ai quattro venti che inquinano l’ambiente, il comune di Acri, ad esempio, è stato interessato da una congestione nello smaltimento dei rifiuti e l’immondizia era tra gli scenari meno gradevoli con tanto di topi intenti a banchettare.
A questa situazione di smarrimento si potrebbe far fronte solo con delle valide guide, adottando la politica come arte del rimedio ai danni che infliggono da sempre l’uomo.
Ci sono validi politici nello Stato italiano capaci di fronteggiare le avversità?e nella nostra piccola comunità? Secondo un ideale di Machiavelli, ad esempio, il politico deve essere dotato di una attenta conoscenza della storia e dell’antico, non per emulare ma bensì per comprendere che ogni vera politica non possa prescindere dal suo "essere dopo", ciò dalla consapevolezza che prima della condizione presente c’è stato dell’altro: sconfitte, vittorie, progressi e rovine.
Oggi la politica muove dalla cancellazione del passato o da una riscrittura in chiave propagandistica e utilitaristica, spingendosi solo per scopi egoistici ed eseguendo una sorta di lotta alla sopravvivenza darwiniana per la propria affermazione.
Bisogna essere consapevoli della tendenza della natura umana a cercare di crearsi uno spazio di sopravvivenza che non può risolversi con fantomatiche idee di uguaglianza o un buonismo generale, la democrazia scompare dinnanzi a situazioni di pericolo per l’affermazione del sé. Proprio per questo motivo, la guida deve essere a conoscenza del fatto che il mondo è basato sull’apparenza e si trova in un perenne stato di guerra da fronteggiare con la ratio e la virtù senza alimentare ulteriormente le illusioni.
Assistiamo sempre più spesso ad una spettacolarizzazione del politico, questo grazie anche ai mezzi di comunicazione.Ci troviamo in una sorta di fabula dove è in atto una scena fittizia, le parole sono parte di un copione e restano lì , in quel mondo elettorale parallelo alla realtà, simile ad una tragi-commedia dato gli attori (ignoranti, furbi, con scarso senso del dovere e con un linguaggio italiano che rasenta l’analfabetismo piuttosto che i canoni del perfetto oratore ciceroniano. Sottolineo il mio utilizzo del termine furbo che ha una connotazione diversa da astuto, quest’ultimo al contrario del primo è colto).
Invece dell’otium che fa da padrone e del tempo trascorso in cose futili, sarebbe necessario un ritorno alla virtus romana con la promozione dell’impegno civile e il coinvolgimento dei cittadini, seguendo soprattutto la coerenza con se stessi e le proprie ideologie.
I candidati invece, spesso seguono bandiere diverse a seconda dei venti favorevoli mentre, le nuove generazioni sono per lo più ignare della realtà, distanti dal sociale e forse collocabili direttamente tra gli Ignavi dell’Inferno dantesco.
La politica deve essere utilizzata per rimediare all’espansione e ai disastri della civiltà, dedicandosi sì ad una ecologia dell’ambiente ma soprattutto delle menti, eliminando tutto ciò che risulta essere superfluo.
Le nostre guide devono essere pronte non solo a condurci verso il progresso ma anche a fronteggiare gli imprevisti della sorte come lo è stato questo virus, a patto che questo pericolo non sia stato ingigantito per un proprio tornaconto all’interno di quel teatrino politico che vogliono mostrarci.
La moltitudine, purtroppo, è da sempre vittima della spietata macchina statale, intrappolata in un gioco di potere dove le regole sono applicate dai pochi e dove gli uomini di “tenace-concetto”, per citare Vittorio Sciuti Russi, in un modo o nell’altro sono costretti a tacere.

PUBBLICATO 13/06/2020  |  © Riproduzione Riservata

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