Dopo aver letto con molta attenzione l’articolo a firma del dott. Roberto Saporito, pubblicato pochi giorni fa al riguardo del Bocciodromo di Serralonga, ci preme precisare alcuni aspetti circa le responsabilità dei ritardi riguardanti la realizzazione del bocciodromo predetto.
Sebbene siamo pienamente d’accordo con il dott. Saporito in merito al suo pensiero ed alle sue riflessioni sui ritardi con cui in Italia vengono (o non vengono) completate le opere pubbliche, non possiamo certamente condividere quanto da lui affermato circa i “limiti” ed i “difetti” che noi tecnici avremmo avuto nell’ambito della realizzazione del bocciodromo oggetto di discussione.
E’ innegabile come in molte procedure d’appalto ci siano diversi gradi di responsabilità: politici, funzionari pubblici, imprese, tecnici, ognuno dei quali, a vario titolo e per le proprie competenze, negli anni, ha concorso alla dilatazione dei tempi di esecuzione nonché alla cattiva realizzazione delle opere appaltate (abbiamo molti esempi di opere appena realizzate su cui si è dovuto subito intervenire per ripristinarle) ed allo sperpero di denaro pubblico.
E’ pur vero, però, che ogni opera ha la propria storia e, proprio per questo, non riteniamo corretto generalizzare, andando a ledere la professionalità e la moralità di persone che hanno messo in campo tutte le loro competenze per far sì che si realizzasse un’opera molto importante per la comunità di Serralonga.
Ci corre l’obbligo di ripercorrere alcune tappe fondamentali di questi lunghi 10 anni per permettere ad ogni cittadino di trarre le proprie conclusioni circa le responsabilità dei ritardi che si sono verificati in questo lungo lasso di tempo.
A fine 2010 ci venne dato l’incarico “informale” di procedere alla progettazione di un bocciodromo coperto da realizzarsi all’interno del perimetro del campetto da calcio sterrato di Serralonga.
Da allora, tra ritardi nell’ufficializzazione dell’incarico (determinato solo nel 2012), problematiche legate al sito dei lavori (ubicazione della struttura, versante in frana, strada di accesso, ecc.),disbrigo dei numerosi adempimenti burocratici (Coni, Genio Civile, trasferimento competenze da Comune a Provincia, ecc.) si è giunti fino al 2014, momento in cui è stata espletata la gara d’appalto da parte dell’Ente Provincia di Cosenza.
Tuttavia, espletata la procedura prevista dal Codice degli Appalti, successivamente alla stipula del contratto, la ditta risultata vincitrice, fin da subito (luglio 2015), ha avanzato numerose e pretestuose richieste economiche, bloccando, di fatto, le opere quasi contestualmente al loro inizio, nonostante i numerosi inviti, ufficiosi ed ufficiali, nel proseguire i lavori da parte dei sottoscritti.
A tal riguardo è doveroso fare una breve parentesi: il ribasso nelle gare d’appalto viene fatto dalle imprese dopo aver attentamente valutato il progetto nel suo complesso, pertanto è la stessa impresa a decidere il prezzo a lei conveniente per eseguire i lavori.
Questo, per chiarire che certamente non può essere imputato a noi tecnici il problema dell’eccessivo ribasso fatto dall’impresa.
Da lì in poi, si sono susseguite una serie di comunicazioni, incontri, verbali e diffide, il tutto al fine di permettere la ripresa dei lavori e senza che tutto ciò avesse seguito, se non quel seguito di giungere, purtroppo, alla prima richiesta di rescissione contrattuale (febbraio 2016)presentata dal sottoscritto ufficio di Direzione Lavori nei confronti dell’impresa appaltatrice.
Rescissione ratificata a settembre 2016. A seguito di ulteriori incontri e richieste di riconciliazione avanzate dall’impresa aggiudicataria, l’Ente Provincia di Cosenza ha deciso di riaffidarle l’incarico attraverso un nuovo contratto ed ordinando la ripresa dei lavori nel settembre 2017.
Nonostante la nuova possibilità accordata con la stipula di un nuovo contratto, l’impresa non è comunque riuscita ad eseguire alcuna lavorazione e, dopo una nuova serie di avvisi e diffide, è stata nuovamente proposta, da parte dei sottoscritti, la rescissione del contratto (dicembre 2017) che puntualmente è stata ufficializzata dalla Provincia di Cosenza a gennaio 2018. Successivamente, a seguito dell’espletamento di tutti gli adempimenti tecnici e amministrativi, quali prove di collaudo, stato di consistenza, contabilità dei lavori eseguiti, ecc., per poter chiudere la procedura di rescissione, si è resa necessaria la rimodulazione del progetto (trasmesso a gennaio 2019) per poter procedere con il riaffido dei lavori mediante scorrimento della graduatoria.
Scorrimento che, purtroppo, come evidenziato dal dott. Saporito, non ha avuto buon esito a causa della perdita dei requisiti dell’impresa che si era resa disponibile ad accettare il subentro nell’esecuzione dei lavori.
Il tutto per giungere fino ad oggi, quando, il dott. Saporito, giustamente, fa bene a rammaricarsi per i ritardi nella realizzazione delle opere pubbliche ma, francamente, nel caso del bocciodromo di Serralonga, crediamo che ognuno si possa fare dei quesiti additando “limiti” e “difetti” realmente a chi li ha e non a chi ha svolto il proprio compito con professionalità e dedizione.
Tanto si doveva per chiarezza e per onestà professionale.