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FC Calcio Acri: avere due squadre ad Acri sarebbe inopportuno e dispendioso. Si faccia chiarezza


Foto © Acri In Rete



In questo particolare momento storico di difficoltà per tutti, non volevamo certamente parlare di calcio, anzi di fantacalcio, il tutto è abbastanza fuori luogo ed inopportuno.
Parlare di indiscrezioni, di possibili “trasferimenti di titoli sportivi” fa certamente parte del calcio e annualmente di questo periodo che precede l’inizio della nuova stagione, ma in questo 2020 condizionato dalle ormai noti e tristi vicende legate al coronavirus, parlare di ripresa sembra alquanto strano, soprattutto nel calcio dilettantistico, ed esprime anche un sentimento di insensibilità all’attuale momento.
Certamente il “carrozzone” del calcio dilettantistico dovrà rimettersi in moto, ma in quel caso si dovrà parlare di ricostruzione più che di ripartenza, cercando di trovare le soluzioni per permettere a molte società di non morire, ma soprattutto approfittando di questo “anno zero” per costruire un nuovo calcio, facendo tesoro degli errori commessi nel passato, da lega, società, calciatori ed addetti ai lavori.
Il calcio dilettantistico dovrà essere il serbatoio del calcio professionistico e solo attraverso corpose riforme tutto questo potrà accadere.
Al momento, però, come ribadito in precedenza il nostro pensiero va principalmente a tutti coloro i quali stanno attraversando un momento di difficoltà che l’emergenza sanitaria ha trasferito al mondo economico delle piccole imprese, che nella maggior parte dei casi, rappresentano il fulcro principale anche per le società di calcio dilettantistiche.
Non volevamo dunque parlare di fantacalcio e di ara fritta e rifritta, ma seppure di riflesso siamo stati coinvolti nelle ultime ore in un gossip, un vero e proprio “gossip di quarantena”.
Pare infatti, che il patron del Corigliano Calcio, Mauro Nucaro, avrebbe avuto numerosi contatti con amministratori comunali ed ex dirigenti del Calcio Acri, per portare nelle cittadina acrese la Serie D, trasferendo dunque l’attuale titolo sportivo del Corigliano ad Acri nella prossima stagione (da capire ovviamente quando a prossima stagione inizierà).
Lo stesso Nucaro, attraverso un comunicato stampa ufficiale del Corigliano Calcio ha apprezzato “l’interessamento della Città di Acri per riacquistare la Serie D”, esprimendo, però la sua volontà di dare “priorità a Corigliano” e riservandosi comunque a confermare o smentire un suo possibile interessamento a trasferire il titolo ad Acri, solo dopo il termine dell’emergenza sanitaria (ovviamente) e solo dopo aver avuto futuri incontri con “i dirigenti del Comune di Corigliano – Rossano”.
A Mauro Nucaro, noi auguriamo certamente il meglio per il suo futuro calcistico a prescindere da dove questo futuro si manifesterà.
L’attuale società dell’Acri, vuole però vederci chiaro, ed in particolar modo vorrebbe che il Comune di Acri, attraverso il suo Assessore al ramo, faccia a tempo debito, i dovuti chiarimenti: si tratta di pure indiscrezioni giornalistiche, oppure il Comune ha avviato trattative con il signor Nucaro per permettere alla città di Acri di “riacquistare la Serie D”?
Ci preme conoscere le posizioni del Comune, perché non vorremmo ritrovarci in situazioni confusionarie, con due società calcistiche nelle stesso Comune, e dunque con le ovvie problematiche organizzative e di gestione.
Conoscere le posizioni del Comune ci serve anche per decidere di eventualmente procedere a proprie trattative per la vendita e/o il trasferimento del titolo della “F.C. Calcio Acri”, che rappresenta al momento gli storici colori rossoneri, visto che lo stesso titolo ed evidentemente anche gli attuali dirigenti non sono probabilmente graditi da parte dell’amministrazione comunale e/o da altri soggetti che fino a ieri non volevano nemmeno sentire parlare di calcio ad Acri.
Ci teniamo a sottolineare come con molte difficoltà, e con tanti sacrifici e anche situazioni ostili, la squadra al momento dello stop forzato, era comunque in quarta posizione ed in lotta play off, situazione che lasciava aperte le porte per un possibile salto di categoria.
Salto di categoria che potrebbe comunque essere concretamente realizzabile in una nuova stagione, che con molta probabilità vedrà una moria di società.
Ma del calcio, anzi del fantacalcio ne volevamo fare in questo momento a meno: a noi attualmente ci preoccupa principalmente il futuro delle famiglie.
Del calcio, ce ne occuperemo, al meglio, con serietà ed abnegazione al momento opportuno.

PUBBLICATO 07/05/2020  |  © Riproduzione Riservata

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