OPINIONE Letto 3722

Essere o non essere: quale è il problema?


Foto © Acri In Rete



Nel riflesso dettato dall’odierno e diffuso rilancio dei centri storici originato da anni di intenso lavoro, oggi, chi ha investito e creduto, trova l’ occasione per lanciarsi sul mercato, con quell’ offerta turistica utile all’economia locale. Da un po’ di anni a questa parte, anche ad Acri, si sta ponendo l’accento sulla questione centro storico.
In numerosi si stanno attivando, volgendo l’attenzione su un tema dove sarebbe stato opportuno intervenire un quarto di secolo fa, tant’è che si ragiona ancora sulle potenzialità e di quanto il suo territorio abbia da offrire.
Allo stato attuale, non mi risulta sia stata ancora fatta alcuna rilevazione delle aspettative e del clima di fiducia per intraprendere un percorso valido a fornire una visione su cui avventurarsi.
Lo studio e le discussioni sono efficaci per fare un punto sulla direzione di marcia del nostro territorio, evitando quella dislessica comunicazione che, di certo, volge al vano, rendendo gli eventi sterili anche se pieni di contenuto.
Da qualche tempo, il laboratorio HortusAcri sta lavorando in merito al tema in questione con una sua analisi allargata anche al resto della città.
Apprendo dal loro ultimo articolo, pubblicato, nella testata giornalistica Acri In Rete, dove ritengo opportuno fare qualche riflessione.
Mi trova d’accordo su quanto si afferma a proposito del rione Picitti e del suo degrado, ma, a tal proposito, vorrei precisare che tale rione non fa parte di opere incompiute, in quanto opera ultimata.
Di sicuro, per questioni irrisolte, tali abitazioni, mai destinate negli anni, ad oggi, appaiono devastate per quelle poche attenzioni e cure dovute ad uno scarso interesse di salvaguardia.
Un po’ meno mi trova d’accordo quando entra nel merito del progetto indicandone la direzione.
Non possedendo le competenze per giudicare se il progetto sia valido o meno resto fuori dalla discussione, ma mi sarebbe piaciuto leggere di un loro sollecito all’attuale amministrazione a procedere nel reclutamento di più progetti differenziati, tali da poter offrire agli amministratori stessi delle indicazioni utili alla città.
Poca considerazione è stata posta, poi, nella discussione di progetto, al fenomeno dell’emigrazione dove i dati straordinari dovrebbero invitarci ad una seria e profonda riflessione.
Negli ultimi dieci anni, i cambi di residenza dei calabresi verso nazioni estere, secondo i registri AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), ammontano a quattrocentomila unità.
Per visualizzare meglio quanto stia accadendo proviamo ad immaginare le intere città di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria completamente disabitate.
Per un quadro più chiaro, bisognerebbe includere, ulteriormente, i cambi di residenza interregionali sommati agli sposamenti stagionali.
Il fenomeno si sta vivendo anche ad Acri, dove è percepibile l’urgenza di contrastarlo con misure adeguate e, soprattutto, con margini di errori limitati.
La discussione si apre, dunque, sulla visione di una città quale è e quale vuole diventare. Sarebbe opportuno che le associazioni si aprissero a spazi di confronto piuttosto di ergersi a detentrici di verità, proprio perché qui è in gioco il futuro della città.
E’ bene precisare, la fiducia è uno degli elementi costitutivi del capitale sociale, inteso come insieme di risorse immateriali capaci di influenzare le performance economiche di un sistema territoriale.
Forse, sarebbe di prioritaria importanza comprendere l’evoluzione della fiducia nell’investimento da parte pubblica e privata per delineare uno scenario.
Intanto, esiste una comunità che ha scelto di restare ed anche di tornare, questo è evidente.
Nella vivibilità si può individuare un punto di forza per affrontare il primo passo, dando un segnale di cambiamento civico e culturale.
Se non conosciamo abbastanza la direzione non saremo in grado di proseguire.
E’ appurato, le risorse sono esigue, ma ciò deve servire da incentivo se ci si vuole indirizzare, in misura concreta, verso una visione condivisa e partecipata e pronta per un eventuale rilancio complessivo.

PUBBLICATO 03/05/2019  |  © Riproduzione Riservata

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