COMUNICATO STAMPA Letto 4722  |    Stampa articolo

La minestra riscaldata non ha mai fatto bene allo stomaco

Foto © Acri In Rete
Meetup Acri in MoVimento
Dal portavoce del Sindaco apprendiamo che ritorna la ex assessora alla Cultura. Quella che tra mille polemiche aveva sbattuto (leggi qui) la porta in faccia al Sindaco ed ai cittadini.
Rientra dopo aver dichiarato che oggi la vivibilità in maggioranza è cambiata. I due consiglieri che ne ostacolavano il suo "niente e inutile fare", se ne sono andati (mandati?) all'opposizione. Dichiara inoltre che, se durante il suo impegno precedente non ha prodotto nulla di buono era per via degli attacchi verbali dei consiglieri di maggioranza, come se la tenessero legata con le parole al palo del dolce far niente.
Subentra al posto del dimissionario Ferraro, e come quest’ultimo percepirà uno stipendio di 1700 euro al mese. In linea con le visioni, e come già fanno gli eletti, del M5S, riteniamo che sia una cifra eccessiva,  come tutte le altre retribuzioni e le prebende degli amministratori pubblici a tutti i livelli. Un vero e proprio scandalo, vista la disastrosa situazione economica che vivono le casse comunali e la città tutta. Gli assessori dovrebbero rinunciare in tutto o a buona  parte dei compensi derivati dalla carica, il che sarebbe un vero gesto di vicinanza alla popolazione stremata dalla crisi.
Ma mentre i cittadini pagano i debiti prodotti dalle Amministrazioni che si sono succedute fino a quella attuale, il Sindaco e la Giunta non fanno nulla per risparmiare e rientrare dal deficit, al contrario dilapidano cifre faraoniche in studi, consulenze e incarichi inutili e inconcludenti, come ebbe a dire il consigliere Pettinato (leggi qui).
Ecco, però, che dopo un anno rientra da EX, rientra quella che già nel maggio 2014 veniva definita (leggi qui), da consiglieri di maggioranza, “l'assessore presuntuosa e immobile, che ha creato e sta creando non pochi problemi alla maggioranza”, ed anche “gli annunci sul Museo e sulla Fondazione Padula, dopo un anno di suo assessorato, sono fermi al palo”.
Era il Gennaio 2015, e sotto la tempesta di grandine e neve su questa amministrazione, il Sindaco blindava l’esecutivo  gridando: “La Giunta non si tocca”.
I cambiamenti in giunta sono stati chiesti, oltre che da Cavallotti e Viteritti, anche dal buon Pettinato, che oltre all’immobilismo della giunta e del Sindaco, punta il dito, e con forza, sugli sprechi e sulle inutili nomine esterne. Egli afferma: “ Resto basito da alcune scelte fatte dal sindaco e dalla giunta, alcune delle quali attuate ma non condivise nemmeno con noi consiglieri di maggioranza”, puntando il dito contro gli sprechi che continuano e che si potevano evitare. Arriva a chiedere anche la testa dell'assessore Gencarelli. Chissà se oggi condivide il ritorno della figliol prodiga?
Invero, la maggioranza è stata sempre divisa su tutto, anche sui revisori dei conti e sulla rinegoziazione dei mutui, e su questi argomenti il consigliere Pettinato invitò tutti a dimettersi vista l'incapacità amministrativa del gruppo di maggioranza. Era il giugno 2015 quando il giornalista-portavoce del sindaco ci raccontava (leggi qui) tutto questo. Da allora acqua ne è passata sotto le mura di Pandosia, ma mentre nel fiume scorre sempre acqua nuova, qui in campo amministrativo il corso e ricorso dei fatti storici ci ripropone la solita minestra riscaldata.
Oggi cosa ci resta? Una giunta amorfa, che aumenta il deficit, incapace di gestire il gestibile. Dal suo insediamento capace solo di aumentare acqua e monnezza, incapace di intervenire e di combattere per l'ospedale, ma capacissima di gratificare amici e amici degli amici con assessorati da 1700 euro al mese e incarichi pagati a peso d'oro per chi resta fuori della giunta. È una situazione irreale che andrebbe risolta con una grande azione di coraggio, con un vero rinnovamento e con il ritorno al voto.

PUBBLICATO 14/06/2016





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