COMUNICATO STAMPA Letto 2462  |    Stampa articolo

Il consigliere Cofone di 'Alternativa per Acri' informa il Prefetto

Foto © Acri In Rete
Alternativa per Acri
Non ci interessa entrare nella polemica che in questi giorni tiene banco sulla stampa e sui social.
Non siamo curiosi di sapere perché, dove e con chi il sindaco sia stato, specie se a sue spese.
Sulla opportunità di andare o meno in visita istituzionale a Bardolino ci siamo espressi ma non è questa la nostra priorità.
Quello che ci preme è, invece, capire il perché ad un mese di distanza il problema della non potabilità dell’acqua in alcune aree della città e della periferia non sia stato ancora risolto.
Come mai non si fa chiarezza sulla reale tempistica di risoluzione del problema e sulle precise modalità di utilizzo (se possibile) dell’acqua proveniente dalla sorgente “V Finestra”; sulle cause e sulle modalità con cui si è determinata la contaminazione di una sorgente che sgorga dal granito a circa 130 metri sotto terra.   
Possibile che in tutto questo tempo chi ci amministra non si sia sentito in dovere di tranquillizzare la cittadinanza su quanto sta succedendo?
In casi come questo non è sufficiente la sola pubblicazione delle relazioni tecniche dell’ufficio comunale che sta affrontando l’emergenza idrica con le risorse umane che si ritrova, è doveroso l’intervento di chi guida la comunità, della politica!!
Non con laconici post su facebook ma con avvisi affissi per le vie della città, coinvolgendo i rappresentanti delle parti sociali (imprese, commercianti, bar, ristoranti, semplici cittadini, etc.) e le stesse forze di minoranza in una campagna di informazione che, appunto, fosse in grado di far comprendere alla città cosa è accaduto e perché ci viene chiesto ancora tempo.
Mettendo in campo ogni sforzo tale da poter alleviare i disagi delle fasce sociali più deboli e colpite (anziani, famiglie con disabili e bambini): perché non si è fin da subito intervenuti con un servizio di supporto con l’autobotte comunale? Perché non si è richiesto l’intervento delle associazioni di volontariato o della Protezione Civile per sopperire ai tanti disservizi che stanno subendo i cittadini acresi?     
Questo sarebbe stato il giusto approccio per poter fare quadrato su una problematica che, probabilmente, avrebbe messo alle strette chiunque si fosse ritrovato ad amministrare, il modo per ottenere comprensione e pazienza di chi vive il disagio, di tutti noi.  
Ecco, tutto questo è mancato! Si ha come la sensazione che il Palazzo si sia chiuso in se stesso, che non si voglia esporre e che la città debba attendere supinamente la lieta novella: habemus acquam!
In tali circostanze è del tutto evidente che anche una visita istituzionale fuori porta possa sembrare inopportuna.
Se, poi, a tutto ciò aggiungiamo il guasto della sorgente ‘Ominiello’, verificatosi appena qualche giorno fa, che ha lasciato la quasi totalità della città senza acqua e le attività commerciali in ginocchio, non ci si deve meravigliare di tutto il clamore che si è sollevato nella cittadinanza.
In politica non funziona così, soprattutto difronte ad emergenze che riguardano beni primari ed essenziali come l’acqua.  
Il nostro Consigliere, Angelo G. Cofone, ha più volte sollecitato la risoluzione del problema idrico sia con comunicati che con contatti verbali avuti con sindaco, assessore al ramo ed uffici; chiedendo finanche di fare un sopralluogo congiunto alla foce della sorgente ‘V Finestra’ e sollecitando più volte l’intervento dell’autobotte comunale.  
Ci spiace che i Consiglieri di maggioranza, anche su qualche organo di stampa, non abbiano avuto tempo o interesse a leggere le sue o le nostre sollecitazioni sul tema e quindi, genericamente, si sia voluto far credere agli acresi che non ci fosse stata attenzione ai loro problemi da parte nostra. I cittadini per fortuna leggono e hanno ben chiaro, perché lo vivono sulla propria pelle, che ad oggi nessuna soluzione è arrivata.
Noi continueremo, attraverso il nostro Consigliere, ad espletare il ruolo di opposizione e di vigilanza che gli elettori ci hanno assegnato con il voto e a tal proposito vi informiamo che questi ha inviato una PEC al Prefetto di Cosenza (qui allegata) per rendere nota la situazione di grande disagio e di possibile emergenza sanitaria che la città sta vivendo.
Restiamo in vigile attesa di una soluzione e/o di un aiuto concreto alla gente che ad oggi non può usare nelle proprie case un bene così essenziale per la vita: l’acqua.

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PUBBLICATO 07/10/2022





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