Comunali 2022. La campagna elettorale di Capalbo tra inquisiti e incarichi
Fernando Pignataro
Dopo la presentazione dei candidati a Sindaco e delle liste, abbiamo assunto l’impegno come coalizione (Movimento Cinque Stelle e Sinistra Italiana) in appoggio del candidato a Sindaco Avv. Angelo G. COFONE, di tenere una campagna elettorale di merito, sulle questioni vere che interessano i cittadini, sulle scelte dell’Amministrazione uscente e sui programmi per il bene della collettività acrese.
Il primo atto, a cui volutamente è sfuggito il Sindaco uscente Pino Capalbo, è stata la sottoscrizione del Patto per la Legalità, un impegno formale dei candidati a Sindaco (sottoscritto anche da Natale Zanfini) di presentare liste pulite, senza inquisiti o candidati con pendenze penali e processi in corso, senza candidati legati mani e piedi alla compagine amministrativa da incarichi o quant’altro. Ci aspettavamo un intervento chiarificatore da parte del Sindaco, ma abbiamo ricevuto solo atteggiamenti da vecchia politica con la nomina e non il sorteggio degli scrutatori, con una giustificazione imbarazzata sulla mancata sottoscrizione del Patto per la Legalità, che faceva riferimento ad una presunta mancanza di “autorevolezza morale” degli altri due candidati che lo avevano invitato a questo significativo atto di responsabilità e trasparenza. Insomma, chi vive di incarichi e politica si permette di fare la chiosa ad un candidato come il nostro che si pregia di non aver avuto mai un incarico da una Amministrazione pubblica. I motivi veri sono chiarissimi a tutti i cittadini di Acri: le liste a sostegno di Pino Capalbo, sono, al contrario zeppe di candidati che hanno attualmente ottenuto incarichi dal comune, di imputati, persino nel processo “Acheruntia” del 2015 con le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, il processo, insomma che delinea l’assetto della cosca Lanzino-Ruà, che avrebbe condizionato l’attività del Comune di Acri, nonché del Dipartimento agricoltura e forestazione della Regione Calabria. Lo stesso Sindaco uscente è indagato in un procedimento penale pendente presso la Procura della Repubblica di Paola per voto di scambio, quale procacciatore di voti per il Consigliere regionale Aieta, della cui struttura faceva parte, come denunciato dal nostro Circolo di Acri nel recente passato. Tutte queste vicende, in modo dettagliato, sono state denunciate da una Interrogazione parlamentare degli Onorevoli Alessandro MELICCHIO del Movimento 5 Stelle e Nicola FRATOIANNI, Segretario Nazionale di Sinistra Italiana, presentata il 23 Maggio scorso e indirizzata al Ministro degli Interni, al quale si chiede se sia informato di quanto esposto e denunciato e di quali iniziative intenda adottare al fine di evitare che il voto per le amministrative di Acri venga compromesso o condizionato. La verità è che siamo di fronte al più becero e ostinato sistema di potere clientelare e affaristico, che ha fatto dell’impunità un modus vivendi. ACRI ha bisogno di un’alternativa vera, nei metodi amministrativi incentrati sulla partecipazione e la democrazia, nel merito di scelte che devono andare nella direzione del rilancio dei beni comuni, nella realizzazione di opere che servono alla cittadinanza e al territorio, nel potenziamento dei servizi alla persona e alle famiglie, nella crescita delle occasioni e opportunità di lavoro e occupazione per le nuove generazioni. Questo è il senso vero del nostro impegno e della nascita di una coalizione coraggiosa e sgombra da interessi personali o di gruppi. Tutto il contrario di quello che è stata l’Amministrazione Capalbo, che nei titoli di coda sta dimostrando ancor di più la sua vera natura che ha provocato tanti danni alla popolazione acrese, di cui noi ci siamo accorti in tempo e abbiamo denunciato con forza. SINISTRA ITALIANA chiede alla popolazione di Acri una scelta forte di cambiamento e discontinuità per sconfiggere definitivamente questo stato di cose e lavorare con tutte le cittadine e i cittadini per lo sviluppo e il progresso della comunità. |
PUBBLICATO 27/05/2022
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