MACA: Museo Arte Contemporanea Acri
Silvio Vigliaturo
Ho avvertito il dovere, per rispetto al Sindaco, alla Giunta e ai cittadini, di commentare le varie voci
contenute nella Relazione tenuta presso la Commissione consiliare Cultura, il 14 febbraio 2018,
ripetuta negli stessi quesiti in diretta video su Acri In Rete, dall’architeto Cilento, (clicca qui, ndr) in veste di Presidente
del Comitato di Gestione del Museo Maca.
1) Presidente: Ho avvertito il dovere istituzionale, oltrechè morale, di incontrare il Sindaco neoeletto non appena dopo l’insediamento dell’Esecutivo al fine, di sottoporre alla sua attenzione il problema della durata del Comitato di gestione che mi onoro di presiedere. In quanto lo stesso rimane in carica fino ad un max di 5 anni e, comunque, fino alla nomina dei nuovi componenti. Ho incontrato il Sindaco nuovamente, unitamente all’assessore Mascitti, per investirli di un episodio che, anche se ormai sopito, e che avremo modo di riprendere, ritengo di gravità inaudita da parte del maestro Vigliaturo. Questa sera intendo investire della questione generale, ovvero dello stato attuale del MACA, il consiglio comunale; e lo faccio attraverso la commissione consiliare alla cultura, allo scopo di completare i passaggi istituzionali. Il Museo Civico di Arte Contemporanea e collezione permanente Silvio Vigliaturo, già Museo Civico “Silvio Vigliaturo”, è nato quasi 12 anni fa: per l’esattezza il 24 giugno 2006. Vigliaturo: Contattato, anni or sono, da un’Amministrazione Comunale, con il piacere di costituire un Museo ad Acri, mi si interroga se ci fosse la possibilità di donare mie opere alla Città. Nel 2005 con il primo Regolamento per l’organizzazione ed il funzionamento, nasce il Museo Civico d’Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo, inaugurato poi a giugno 2006. 2) Presidente: Lo stesso nel corso degli anni è diventata un’eccellenza non solo di Acri e della Calabria, ma dell’Italia intera; grande motivo di orgoglio per una gran parte di acresi – me compreso – per un’altra parte, purtroppo, no ! E avrà senz’altro i suoi buoni motivi per essere critica o, addirittura, contro ! ... Vigliaturo: Vorrei sorvolare, ma è agli occhi di tutti quanto il museo abbia generato e continui a generare e quanto consenso abbia avuto negli anni da parte dei media regionali, nazionali e internazionali e da parte della Regione Calabria. A partire dalla donazione, a tutti gli eventi che si sono susseguiti, alla Regione Calabria che ha investito per la sua presenza in due Expo. Shanghai 2010 e Milano 2015, dove Vigliaturo era presente come testimonial per la Regione, e lì era presente il Museo MACA, in questi eventi mondiali. Certo, chi produce, è bersaglio per malumori, polemica, invidia, cattiveria. 3) Presidente: E questo è uno degli aspetti che, in qualità di Presidente del Comitato di Gestione, ormai da 3 anni, cerco di fronteggiare nel tentativo di ricomporre una frattura determinatasi sin dall’inizio tra Museo e Cittadinanza. Vigliaturo: E’ vero, dopo tre anni di presidenza dell’Architetto Francesco Cilento, quella che viene chiamata “frattura” tra pochi cittadini e il museo, non si è ricomposta. Ma quant’è la percentuale di questi malcontenti ?! Ma qual’è il compito di questo personaggio? Di ricomporre con giudizio o di aumentare la “frattura” con le sue dichiarazioni a volte molto avverse sulla persona Vigliaturo. 4) Presidente: Quel che al momento regna sovrano nella gestione del MACA è uno stato di confusione di cui – malgrado i tentativi messi in atto in 3 anni – non si riesce a venirne a capo. E, credetemi, è anche difficoltoso da parte mia articolare, nella esposizione di questa sera, un discorso che sia di seguire un filo logico. Vigliaturo: Il Presidente dimentica che in una delle prime riunioni, verbalizzate, Lui stesso aveva proposto con volontà di far nascere la Fondazione Museo Maca, individuando le opere donate quali patrimonio della Fondazione stessa. Tutti i membri del Comitato di Gestione, così come il direttore artistico, approvarono. Forse la mancanza di tempo non gli ha permesso di portare avanti la fattibilità. 5) Presidente: La causa di tutto, ritengo, vada ricercata nel fatto che da parte dell’Amministrazioni che si sono susseguite, al Direttore Artistico sono stati conferiti pieni poteri nella programmazione e nella gestione del Museo. E questo a patto che il Vigliaturo si impegnasse nel reperire i fondi necessari per lo svolgimento delle attività annuali, e con la condizione di non far sborsare un centesimo al Comune, peraltro proprietario della struttura e della quale assicura da sempre il funzionamento dei servizi (luce, riscaldamenti, bagni, etc.) e la presenza di personale. Vigliaturo: Se partiamo dallo Statuto, in pochi, stanno facendo la propria parte. Va precisato che ogni seduta del Comitato è supportata da un “verbale”. Ogni programmazione e manifestazione del Museo, è stata accettata dal Comitato. Il riscaldamento, fin dall’apertura del museo, è in funzione solamente al piano terra-ingresso museo. Le lampadine sono state in parte sostituite, non a spese del Comune, con lampade a led a basso consumo, comprese quelle nelle sale dove si svolgono le mostre del Maca. Inoltre, le luci si accendono solamente in occasione di presenza di visitatori durante le visite guidate. Il personale, negli anni, è stato molto ridotto. 6) Presidente: Vigliaturo, Direttore Artistico, diviene così prosindaco del MACA ! Nell’antica Roma comandavano i Consoli, a governare le Provincie, si mandavano i Proconsoli muniti di una certa autorità, ma sempre e comunque dipendenti dal potere Imperiale; nel Regno delle due Sicilie geograficamente e temporalmente a noi più vicino, comandavano i Vicerè. Nel MACA di Acri comanda Vigliaturo, il che equivale a dire: fa tutto quello che ritiene di fare ! Vigliaturo: Grazie per la lezione di storia, ma il Presidente dimentica le Famiglie da bene che facevano lavorare la gente per un tozzo di pane, e questo, anche nel nostro paese. Vigliaturo si limita a pensare, progettare, realizzare gli eventi. 7) Presidente: Capisco che nella situazione amministrativa attuale e mi riferisco al dissesto finanziario – non è semplice, anzi è impossibile dare, da parte dell’Amministrazione Comunale, un nuovo trend alla Istituzione. A questo punto mi spiego pure perché l’Amministrazione Tenuta, nel 2014, ha pensato bene di disfarsi di questo fardello e puntare su un Comitato di Gestione, presieduto non più dal Sindaco o da un suo delegato, bensì da un suo uomo nominato tra i cittadini che si sono distinti in ambito culturale ed artistico. Vigliaturo: Non capisco se tutto quello che scrive è riferito alla persona dell’ex sindaco Tenuta, e lo escluderei, oppure ad una parte della sua Giunta in accordo con coloro che si definiscono “gli intellettuali della città”. Certo è che, sia con il primo Statuto, nato con la costituzione del Museo (che cita: Sindaco o suo delegato), sia con il successivo Statuto modificato, esiste il Comitato di Gestione, formato dal Sindaco, Assessore alla Cultura e da persone scelte dal Sindaco, come previsto dall’Art.8- Ordinamento Interno-Comitato di Gestione. 8) Presidente: Resta però il paradosso che di fronte all’esistenza di un regolamento, che individua ed affida ruoli ben precisi a responsabili del Museo e Comitati guidi organi di garanzia, controllo e programmazione, primeggi un egocentrismo impudente nel ricondurre tutto a sé. Vigliaturo: Ribadisco la mancata volontà nel non continuare la formazione, dal Presidente stesso indicata come soluzione: la “Fondazione”. 9) Presidente: Passo, pertanto, a sottoporre all’attenzione del sig. Presidente e dei sigg.ri consiglieri componenti la Commissione Cultura, alcune questioni concrete ed urgenti e sulle quali chiedo di aprire la discussione: a_Impossibilità di comunicare col Maestro al fine di proporre una iniziativa di ampio respiro (Mostra del Maestro Joppolo: Arte e Fede) da collegare all’evento della santificazione del B.Angelo. Vigliaturo: Impossibilità di comunicare con Vigliaturo ? Assurdo ! Ma non ritengo difficile raggiungermi… rispondo sempre al telefono. Non ho mai saputo in nessuna forma scritta o orale, della volontà del Comitato nel fare una mostra del Maestro Joppolo. b_Mancata correzione, ad oggi, della cartellonistica e delle varie voci del web, che riportano ancora la dizione: “Museo Silvio Vigliaturo”, e non “MACA”, ossia con nome e cognome di un cittadino, benchè Direttore. Vigliaturo: Ha perfettamente ragione il Presidente, la cartellonistica va cambiata, in quanto, “tutta” la comunicazione è divulgata con il nome del MACA e i turisti riconoscono tale nome. Ad ottobre 2016, intervenne Professor Cirino in una riunione del Comitato, proponendo di cambiare la cartellonistica, dove io affermai la mia volontà, dichiarando che non appena ci fossero state le condizioni economiche favorevoli, avremmo provveduto. Il Presidente, conoscendo lo stato finanziario del Comune, si sarebbe potuto attivare nella ricerca di preventivi per la stampa e la sostituzione di tutti i cartelli sul territorio, compresi gli adeguati permessi e, perché no, per trovare fondi. A proposito, nel 2008, nonostante la condizione della donazione fosse di titolare il Museo all’artista, Vigliaturo, (non perché cittadino o benchè direttore artistico) conscio che il lavoro da svolgere fosse a favore della città, ho ritenuto di dare un nome di più ampie vedute: MACA Museo Arte Contemporanea Acri. Proposta accettata e messa a verbale in uno dei consigli del Museo. Dal 2009 in poi, l’ufficio stampa ha divulgato tutto il materiale, cartaceo e web, con il nome MACA, così come è riconosciuto ad oggi il Museo. c_Mancata informazione, da parte del Maestro nei riguardi del Comitato, dei Bandi europei e regionali pregressi ed in atto. Vigliaturo: I bandi regionali, sono di dominio pubblico. Tutti possono accedere e visionare, attraverso la Regione o la rete. Durante le riunioni del Comitato, quante volte si è parlato di Bandi, quando, proprio il Presidente lamentava il mancato versamento dei 10mila euro annui previsti, da parte del Comune. Ma il Presidente, ha mai letto il nuovo Statuto del Museo ? In ogni caso, allo stato attuale, il bando per gli eventi dell’annualità 2017, quindi realizzati e conclusi, è in fase di rendicontazione alla Regione. Quando sarà ultimata, verrà prodotta alla Regione Calabria, ed inviata per conoscenza al Sindaco della Città di Acri. d_Eccesso di egocentrismo autoritario nel richiedere inopportunamente la registrazione, a nome “Vigliaturo Silvio”, del logo Museo (sorvolando goffamente su Amministrazione comunale, Comitato di Gestione e cittadini). Vigliaturo: Questo argomento è già stato affrontato con il Sindaco, con trasparenza e documenti. E’ chiarito e risolto. e_Prevaricazione del Comitato di Gestione da parte di Vigliaturo nel sostituire la Mostra antologica di primavera del maestro Biffi con quella dell’artista Credidio (e, comunque, senza consultarsi col Comitato stesso). Vigliaturo: Direi piuttosto che tale proposta fu fatta in occasione di una riunione del Comitato, ad ottobre 2016, quando il Presidente mise a conoscenza di due richieste di artisti locali De Vincenti e Biffi. Il Presidente dimentica che da parte dell’artista acrese De Vicenti, il Comitato ha ricevuto per iscritto la richiesta per una sua mostra personale al Museo o altra sede. Lo stesso artista, in un secondo tempo, ha fatto richiesta dell’importo di 10mila euro per la sua mostra. Il Comitato, tutti concordi, si sono espressi nell’informare che il Museo non può elargire denaro, ma c’è la possibilità di essere proposto, nell’annualità 2017/2018 per il Progetto Bancartis (promozione di un artista del territorio). A quel punto l’artista si dice non interessato al Museo, ma al contributo economico. Per il luogo e il catalogo avrebbe deciso Lui, dove e quando. Il Comitato di Gestione, all’unanimità decise per il NO. In quanto all’artista Biffi, mi è stato presentato nel 2017 in occasione di una manifestazione nella Sala delle Colonne, dove il Presidente ha perorato vistosamente la causa. Il Progetto Bancartis ha una commissione che decide di scegliere o no, in una terna di artisti proposti. 10) Presidente: E vengo alle conclusioni: se questo stato di cose sta bene all’amministrazione, figuriamoci al sottoscritto… ! Attenzione, però, che Vigliaturo non diventi, ancor più di quanto lo è, padrone di fatto del MACA: Il direttore artistico, padre-padrone, non curandosi assolutamente di quanto sancito dall’Art. 8 del Regolamento a proposito di attività museali condivise, nulla fa poiché oltre ad un ritorno di immagine vi sia un ritorno reale e concreto; in una parola: economico. Vigliaturo: E’ corretto, da parte del Presidente, citare l’Art.8 del Regolamento, a proposito di “attività museali condivise”. Ma condivise con chi ? Allora condividiamo, com’è accaduto, con la Fondazione Padula, la Regione Calabria, Istituti Scolastici del territorio, Comune di San Demetrio, operatori turistici del territorio, Università della Calabria, Accademia di Romania in Roma e Venezia, Ambasciata di Romania in Italia, Istituto di Cultura Rumena in Venezia, Institutul Cultural Roman - Ministerul Culturii si Cultelor in Romania, Camera (Conseil Audiovisuel Mondial pour les Etudes et Réalisations sur l´Art) di Parigi, Abbaye aux Dames e Abbaye sux Hommes a Caen in Francia, Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia, Laboratorio per l’Arte Moderna e Contemporanea, Basilica Palladiana di Vicenza, Cict Unesco di Parigi, Regione Bassa Normandia, Università della Calabria, Eurispes, Mibact…. La monografia edita per la mostra del 2010 dedicata a Joel Stein, tra gli altri luoghi, è ora presente al Centro Pompidou di Parigi. Ma con chi vogliamo condividere, se il proseguimento dell’Art. 8, dopo aver citato “un’attività museale condivisa”, precisa anche “altamente qualificata e di grande spessore culturale. Mi domando anche per chi dovrebbe essere il ritorno reale e concreto; in una parola: economico. Il Museo produce, nel suo piccolo, attività che inevitabilmente hanno ricaduta turistica su realtà locali produttive e di servizio. Per chi altri, se non per la città e il territorio, ci dovrebbe essere un ritorno reale e concreto; in una parola: economico. Ma di che cosa stiamo parlando. Di interessi personali o di valorizzazione di un territorio ? Cosa già riferita più volte nelle varie riunioni dei Comitati succedutisi, è che per organizzare questi grandi eventi, ci vogliono a volte due anni di preparazione affinchè tutto funzioni. Al Museo Non si sono mai fatte mostre che non siano state accettate dai Comitati, compresa la prossima che si inaugurerà nei prossimi giorni, dedicata al “socialismo dell’Albania” … a proposito di Attività condivise…, in qualità di Presidente, prima di esternarle, avrà condiviso e saranno state accettate, queste Sue affermazioni, con il Comitato di Gestione del Museo… 11) Presidente: Il MACA, ritengo, necessita di un Direttore Responsabile, che non può e non deve essere il dirigente del settore Cultura del Comune di Acri. In quanto, questi, non ha il tempo, né tantomeno la formazione, richiesta per svolgere un tale compito. Egli deve essere il vincitore di un concorso pubblico bandito su scala nazionale, con capacità innanzitutto manageriali e amministrative, esperto nell’intercettare finanziamenti comunitari e non. Deve, altresì, essere esperto nel redigere gli appositi progetti, così come dettato dai bandi pubblici, e nell’ottenere i corrispettivi da canalizzare nelle giuste direzioni. I Comitati di Gestione, Artistico e Scientifico dovranno esercitare ognuno le proprie funzioni per come stabilito dal Regolamento. Vigliaturo: In qualità di Presidente, fin dall’inizio ha sostenuto la costituzione della Fondazione, quale soluzione a tutti i problemi. Ragionevolmente ogni Comitato deve esercitare le proprie funzioni. C’è quindi una defezione, in tutto quello che ha voluto evidenziare. Il Comitato di Gestione ha una serie di compiti, attraverso il nuovo Regolamento. In qualità di Presidente, quali attività sono state prodotte, al fine di modificare situazioni non consone al buon funzionamento. In questi anni, sempre in qualità di Presidente, quali e quante attività ha prodotto ai fini di un miglioramento. 12) Presidente: In attesa di un nuovo corso per il MACA, mi auguro che da parte dell’Amministrazione Comunale avvenga un ridimensionamento dello strapotere del Direttore Artistico. Tale anomalia, infatti, ingenera un equivoco nella cittadinanza che potrebbe portare a considerare il Museo d’Arte Contemporanea, a tutti gli effetti, una sorta di semplice galleria privata. Vigliaturo: Ancora una volta, non dimentichiamo lo scopo con cui è stato costituito il Museo (Art. 6 – Finalità). Il Museo è una istituzione, senza fini di lucro, che si propone di promuovere l’arte in ogni sua forma ed espressione in particolare comprende la conservazione e l’esposizione di oggetti dello scultore-pittore, di fama mondiale, Silvio Vigliaturo, nonché, la ricerca e la comunicazione inerenti le sue creazioni con il vetro in cui l’arte della scultura e l’arte della pittura si fondono. Promuovere la ricerca scientifica, a partire dalle collezioni esposte, costituisce una finalità primaria ed è divulgata attraverso i mezzi più opportuni per rendere partecipe il più largo numero di persone interessate; essa comprende attività di studio, di valorizzazione, di interpretazione e di pubblicazione di reperti, opere d’arte, e di quant’altro costituisce il patrimonio del museo. Inoltre la ricerca potrà estendersi al complesso degli aspetti caratterizzanti il territorio di Acri e del comprensorio regionale. Il Museo si propone, altresì, sotto una visione dinamica, di promuovere ed organizzare attività a carattere culturale tendenti a: - tutelare, valorizzare e recuperare il patrimonio storico, artistico, ambientale e culturale, in tutte le sue forme; - promozione o presentazione di volumi che siano attinenti al mondo dell’arte e dell’eccellenza artigiana; - realizzare attività dirette alla promozione culturale dei cittadini; - sviluppare la fruizione turistica del territorio; - sviluppare eventi artistici attraverso mostre, incontri con artisti o critici o storici dell’arte. Credo in un servizio gratuito per la città dove sono nato, con il piacere di farlo. C’è ancora tutto da fare, attraverso il Regolamento, compreso l’Art.6). Si tratta di avere la volontà di lavorare. Parlare, parlare, parlare… e poi tenere le mani in tasca…. |
PUBBLICATO 23/06/2018
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