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Scienza e teologia nella Calabria moderna – il nuovo libro di Raffaele Cirino

Foto © Acri In Rete
Giuseppe Via
Qualche giorno fa, passando dall'edicola del caro amico Filippo Sisca, ho scorto un piccolo volume: "SCIENZA E TEOLOGIA NELLA CALABRIA MODERNA" di Raffaele Cirino; edito da Il Testo Editore con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici Università della Calabria. Giro il volume e nella pagina di copertina posteriore vi era la foto del carissimo amico d'infanzia Raffaele Cirino, acritano di Padia, filosofo e ricercatore all'Univerità della Calabria.
Sono rimasto un pò sorpreso anche perché ci eravamo incontrati varie volte ma non me ne aveva parlato. Non l'ho biasimato conoscendo la sua estrema riservatezza, derivata da una educazione familiare esemplare e da un carattere restio a mettersi in mostra.
Raffaele Cirino appartiene a quella oramai rara categoria di persone che lavorano sodo nell'ombra, con estrema umiltà e senza dare fiato a vanterie che esaltino il suo ruolo e le sue capacità.
Oramai, quasi a cadenza triannuale, riesce a "partorire" delle interessanti opere di argomento storico-filosofico. Felice della novità, ho subito acquistato il volume, leggendolo d'un fiato.
Con quest'opera, di chiaro intento divulgativo, Raffaele Cirino ha voluto farci conoscere alcuni dei numerosi pensatori calabresi che tra la fine del 1400 ed il 1600 hanno dato un grandissimo contributo allo sviluppo della Conoscenza Universale ma che sono poco noti ai più perché nascosti nelle ombre della storia. Molti di loro erano nello stesso tempo filosofi, scienziati ed ecclesiastici, perché le varie discipline non erano ancora autonome ma sopratutto perché chi voleva studiare aveva solo due opzioni: nascere in una famiglia ricca od avviarsi verso la carriera ecclesiastica.
A quei tempi qualsiasi argomento o fenomeno veniva considerato dai punti di vista filosofico-religioso e doveva per forza trovarsi in accordo con i principi inviolabili dettati dalla Chiesa Cattolica. A questo stato di cose non sfuggivano neppure gli scienziati. Da qui il titolo dell'opera: "SCIENZA E TEOLOGIA NELLA CALABRIA MODERNA". Concentrare la storiografia di undici personaggi in poco più di 150 pagine, raccontando di ciascuno la vita, l'opera ed il contesto storico in cui vissero, senza fare un facile ma sterile elenco di date ed usando un linguaggio appropriato alla materia ma di semplice comprensione, a mio parere è stata la grande abilità e competenza di Raffaele Cirino. Si rimane stupiti dalla grandezza delle personalità narrate. Gente nata in piccoli paesi della Calabria, magari di umili origini ma che hanno contribuito in modo significativo al passaggio dal mondo antico a quello moderno. Da Luigi Lilio, di Cirò, che inventò il calendario moderno, così come anche noi usiamo, passando per Paolo A. Foscarini di Montalto Uffugo, astronomo-filosofo, arrivando al grande Marco A. Severino, di Tarsia, medico-chirurgo e finendo con Antono Oliva, di Reggio Calabria, fisico sperimentatore ed Elia Astorini, di Albidona, medico- teologo-matematico.
Le note e nefaste vicissitudini storiche, sopratutto dopo l'unità d'Italia del 1861, hanno portato noi calabresi a farci sentire per lungo tempo esseri inferiori ed a vergognarci delle nostre origini. Ma la verità è un'altra.
E' giunto il tempo di riappropriarci della nostra identità e di essere fieri del nostro passato. Ma per raggiungere questo traguardo è indispensabile che ciascun calabrese conosca la vera storia della propria gente e sopratutto i personaggi che le diedero lustro.
Solo attingendo la linfa vitale dalle nostre radici potremo affrontare,con la forza della conoscenza e nel modo migliore, il nostro futuro.
Grazie a Raffaele Cirino per aver dato il suo autorevole contributo.

PUBBLICATO 22/12/2015





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