Leggiamo sul vostro sito l’articolo “ Sindaco: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!”, firmato da libera Associazione Cittadina Acrese, per muovere da questo articolo  qualche leggera ma opportuna considerazione.
Quando un movimento civile e democratico manifesta in maniera articolata, contro un malessere strisciante, la politica non può e non deve chiudersi nel palazzo, ma affrontare il dibattito.
Diciamo questo non perche riteniamo che il dibattito lo debba affrontare chi oggi è responsabile della gestione della cosa pubblica ma la politica nel suo complesso.
Questo perché il disagio che oggi si appalesa nella nostra comunità richiede uno sforzo corale se si vuole ridare una piccola speranza alla nostra comunità e magari riprendersi un ruolo centrale  come Città di fautori di una nuova stagione politica che possa coinvolgere le tante comunità che vivono lo stesso disaggio.    
Si avete capito bene , Acri deve ritornare ad essere quello che è stato un tempo! Una fucina di idee e proposte. Ambiziosi? no realisti, perchè ne abbiamo la capacita, ma andiamo per ordine.
Non ci interessa se la libera associazione abbia o meno uno statuto , se sia e come organizzata, se ha o non ha legittimità giuridica, quello che ci interessa è il solo fatto che sono riusciti a portare in piazza migliaia di persone che civilmente manifestavano perche avevano ed hanno la preoccupazione del loro futuro, come singoli e come collettività.
L’ho abbiamo già detto e scritto nelle ultime settimane, ci sono cose che ci preoccupano e verso le quali bisogna con urgenza aprire un dibattito. Poca cosa sono le rassicurazione che vengono date al Sindaco dai  livelli sovra comunali, spesso artatamente fuorvianti.
E noi lanciamo una proposta alla politica nel suo insieme se non vogliamo che i populismi abbiano la meglio.
Esiste una discussione sulle grandi questione della viabilita? Leggiamo da vari siti che altre arterie a scorrimento veloce sono state finanziate dal governo centrale. Acri ed il suo comprensorio non ci sono.
Esiste la volontà da parte delle amministrazioni competenti di finanziare le opere non complete che insistono sul nostro territorio.
Si vuole fare una politica per le aree interne, per evitare che al depauperamento delle sedi amministrative locali ci sia anche lo spopolamento delle  aree interne.
Possiamo capire se dietro al nome “ Ospedale di montagna” ci siano o meno i servizi essenziali con i relativi dirigenti medici! Avere una Risonanza e non avere i radiologi non avrebbe alcun senso.
Sono poche ma importanti domande a cui bisogna dare una risposta.
Ed allora.
Allora facciamoci  promotori come consiglio comunale che qui ad Acri ci sia un vero dibattito, che coinvolga primo fra tutti il presidente Oliverio, la nostra deputazione regionale e nazionale, per poter verificare intanto la loro presenza e se rispetto a questi temi hanno un idea o se invece saranno balbuzienti rispetto ad impegni chiari da assumersi cosicchè quando ci saranno le prossime  elezioni potranno essere a secondo dei fatti degli ospiti graditi o  non graditi.
Con immutato amore per la nostra comunità