Estate acrese. Eventi annullati o sospesi ma pagati profumatamente
Roberto Saporito
Ci invitano continuamente (a noi giornalisti e cronisti) di raccontare
l'immagine positiva della città, delle cose belle che offre, delle buone
intenzioni delle amministrazioni.
Ci accusano spesso (a noi giornalisti e cronisti) di trovare sempre il pelo nell'uovo, di cercare sempre la critica e le cose che non vanno piuttosto che elogiare e sottolineare gli eventi positivi. Noi vorremmo raccontare solo cose positive ma chi ci segue sa bene che non possiamo girarci dall'altra parte e far finta di nulla. Lo dobbiamo a noi stessi ed ai lettori. Chi ci segue sa bene che in un mese abbiamo scritto per ben tre (3) volte dell'estate acrese proprio per creare entusiasmo, pubblicizzare le manifestazioni e di conseguenza la città. Ben tre anni di esperienza amministrativa, non sono stati ancora sufficienti, evidentemente, all'amministrazione comunale, assessorato allo spettacolo, a capire determinati meccanismi per evitare figuracce, ledere l'immagine della città, sprecare fondi pubblici e creare non pochi disagi agli utenti. Anche questa edizione, sarà ricordata come l'Estate acrese degli eventi annullati all'improvviso e senza motivi. Proprio come accaduto lo scorso anno, quando una serie di manifestazioni inserite all'interno dell'estate acrese, ampiamente pubblicizzate, non si svolsero e senza che i soggetti interessati, Comune, ente finanziatore e Società organizzatrice, fornissero spiegazioni. La stessa cosa si sta verificando nell'edizione di quest'anno con eventi annullati e sospesi, anche se pagati profumatamente, e con cittadini, anche provenienti da fuori città, amareggiati e delusi. Eppure anche per questa edizione, l'amministrazione comunale ha inteso affidarsi ad una Società esterna del settore, la Eventi & Management, per l'organizzazione di quattro spettacoli dietro un corrispettivo di 17mila euro iva esclusa. La suddetta Società ha in cura i concerti di Max Gazzè, Davide De Marinis e Luca Barbarossa e l'esibizione dei comici Panpers. Proseguiamo con ordine; il bravo Gazzè si è esibito lo scorso diciannove agosto davanti a poco più di mille spettatori mentre De Marinis, noto per le sue cover di Lucio Battisti, ha preferito abbandonare la scena ancora prima di cantare. Attorno alle 22, data di inizio spettacolo, l'anfiteatro era praticamente vuoto. Una decina i tagliandi venduti, nonostante prezzi popolari (5 euro) ed al'artista lombardo non è rimasto che lasciare la struttura e sfogare l'amarezza sulla propria pagina facebook. Del cantante Luca Barbarossa, invece, non si sono avute tracce. Il cantautore romano si sarebbe dovuto esibire venerdì, all'interno dell'anfiteatro (7 euro il prezzo di ingresso) ma proprio nella mattinata di ieri lo staff che cura gli interessi di Barbarossa, ha comunicato alla Eventi & Management, che il concerto non si sarebbe tenuto per indisponibilità dell'artista. Poche righe, concerto annullato e rinviato a data da destinarsi. Il prossimo due settembre, infine, è previsto l'ultimo appuntamento organizzato dalla Società quindi si traccerà un bilancio definitivo e si verificherà il rapporto costi/benefici sia per il Comune che per la comunità ma a quanto pare nella convenzione tra Ente e Società, non sia stata prevista alcuna penale nel caso di eventi annullati o sospesi. Ciò vuole dire che l'amministrazione comunale corre il serio rischio di pagare circa 18mila euro per soli due eventi (a patto che quello del 2 settembre si tenga). Per non parlare della Notte dei sapori, rivelatasi in appena cinque (5) stand, di cui uno proveniente da fuori Acri e un altro a rappresentare la Folletto! Idea geniale, giustamente. Prima si mangia e poi si pulisce! E che dire della Notte Bianca, priva di contenuti interessanti ma solo di panini, salsiccia, cullurielli e bevande varie. Acri è una delle poche realtà (ma in questo l'attuale amministrazione comunale non ha certamente colpe) che non si caratterizza per un evento permanente così come ad Amantea dove si tiene il festival del cortometraggio, a Cleto quello del cinema giovane, a Diamante quello del Peperoncino, a Fagnano quello della castagna a Dipignano quello della polenta, a San Demetrio quello Arbersche, a Camigliatello quello delle eccellenze e della cultura. Potremmo continuare. E' giunto il momento di dire basta a programmazioni improvvisate e scarne, di pensare ad una seria politica sul turismo e sulle attrazioni (naturalistiche, enogastronomiche, architettoniche) che sono tante e ottime ma per nulla valorizzate. |
PUBBLICATO 31/08/2015
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