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Contributo case accessibili non versato al comune di Acri

Foto © Acri In Rete
Redazione
La questione relativa alla mancata erogazione del contributo “case accessibili”, alla luce delle vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto l’ex Dirigente del competente Dipartimento Lavoro, Dott. Caserta, assume contorni sempre più chiari.
La verità venuta fuori dall’inchiesta sulle numerose assunzioni effettuate presso Calabria Etica in periodo pre-elettorale, ovvero la tesi formulata dalla Procura secondo la quale sarebbero stati utilizzati per pagare il personale assunto per fini presuntivamente clientelari, soldi pubblici destinati al progetto sul credito sociale, tuona come un rombo anche nella questione, più volte denunciata nei mesi scorsi dall’Avv. Sposato, su dove siano finiti i soldi, già stanziati, e destinati ai disabili. Una verità pesante ed ingombrante, che ha indotto la Procura a chiedere nei confronti dell’ex Dirigente Caserta la misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici per non aver vigilato e controllato sui movimenti della Fondazione.  
Apprendere dalla stampa che soldi pubblici, destinati a fini nobili, in realtà venivano utilizzati per pagare gli stipendi di personale assunto anche con modalità non convenzionali, per quanto tesi ancora tutta da vagliare – afferma l’Avv. Sposato - lascia comunque sconcertati ed interdetti. E soprattutto induce chi come i beneficiari del contributo case accessibili attende ancora i soldi, a pensare legittimamente che il tutto sia collegato. Non è arduo, infatti, pensare che il ritardo nella erogazione del contributo sia collegato con lo scandalo che ha travolto il Dip. Lavoro e l’ex Dirigente Caserta in tutto questo tempo (il bando è del 2011) non è stato in grado di fornire spiegazioni plausibili. Certo quella che si avanza è solo un’ipotesi, lasciamo agli inquirenti il compito di vagliarne l’attendibilità.
Quel che è sicuro però, è che in questa vicenda molte cose non tornano. Non torna il ritardo esagerato ed ingiustificato ma soprattutto non torna il modus operandi adottato dal Responsabile Caserta, che ha erogato il contributo ad alcuni Comuni (con decreto dell’aprile 2014), lasciando invece tutti gli altri (tra cui il Comune di Acri) in attesa, senza una legittima e plausibile giustificazione.
Che criterio – ci chiediamo - è stato adottato nella scelta di questi Comuni ??? Non dimentichiamoci che stiamo parlando di soldi pubblici, aventi la medesima finalità e destinati (almeno sulla carta) solo ai beneficiari del bando.
È evidente che a danno di tutti i Comuni non erogati è stata perpetrata una grave disparità di trattamento che viola l’obbligo di imparzialità insito nell’agire della P.A., con tutte le conseguenze che ciò comporta. Una diversità di trattamento che ha interessato anche il Comune di Acri, benche questi però non si sia nemmeno preoccupato di denunciarla, lasciando che l’intera questione finisse nel dimenticatoio, da dove è stata rispolverata solo grazie all’interessamento dell’Avv. Sposato (vds scritti a mezzo stampa del 25.03.2015 e ultimo 02.03.2015). I soggetti beneficiari si sentono beffati e presi in giro, oggi ancora di più.
Costretti ad anticipare soldi per lavori già eseguiti ed a tener freno alle ditte che reclamano quanto loro dovuto, vogliono, adesso più che mai, vederci chiaro in questa storia.
Vogliono sapere dove sono finiti i soldi destinati ai disabili e se c’è un collegamento con la vicenda che ha travolto l’ex Dirigente del Dip. interessato. All’immobilismo istituzionale – incalza l’Avv. Sposato – farà eco l’attivismo di chi ancora una volta si sente defraudato dei propri diritti, ed è disposto a scendere in campo con azioni eclatanti pur di sapere dove sono finiti i soldi destinati a migliorare la qualità di vita dei disabili.


PUBBLICATO 28/08/2015





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