Pretestuoso e fuorviante l’articolo pubblicato su  “Acri In Rete” riguardante la deliberazione approvata di recente dal  Consiglio  Comunale, con la quale si è provveduto  a  rinegoziare taluni mutui  in ammortamento con la Cassa Depositi e Prestiti  aventi  scadenza  31 dicembre 2040.
L’operazione, come evidenziato, non è stata condivisa da due consiglieri della maggioranza, che non hanno dato il loro voto favorevole, motivando tale atteggiamento in un maggiore costo per  il Comune e quindi per i cittadini  in oltre 4 milioni di Euro.
Il voto  favorevole  del  Sindaco  e  dei  Consiglieri  (dopo aver acquisito  anche  il parere della  Giunta , formata da cittadini e  professionisti certamente non improvvisati e che hanno manifestato il  loro  ragionato assenso ) è scaturito da  una attenta  analisi  finanziaria  dalla  quale  sono emersi  i seguenti dati :
1) la  scadenza  naturale dei  mutui  è  stabilita al 31 dicembre 2040 e  comporta una  rata attuale  di Euro   660.700,30 , a semestre, annua   Euro 1.321.400,60  , con   un   esborso  complessivo di  Euro   34.356.414,60 , per il periodo  2016 – 2040 , anni 26   ;
2) la  rinegoziazione  allunga il termine  di scadenza  al 31/12/2044 , con una  rata  semestrale di Euro  577.270,14  , annua Euro  1.154.540,28 , con un esborso  complessivo  di Euro  34.636.208,40, per  il periodo  2016 - 2044, anni  30; 
Se quindi  la matematica  non è una opinione  la operazione di cui  tratta   comporta  una  maggiore  spesa   di  Euro  279.792,28  , e  non di Euro 4 milioni come  sostenuto dai colleghi  Viteritti e Cavallotti .
Gli amici , sicuramente , non hanno tenuto conto sia   della  diminuzione  del tasso di interesse   derivante dalla rinegoziazione dei  mutui , sia del pagamento delle  rate fino  al 2040   .
La  predetta  maggiore  spesa , rapportata  in anni   30 , quindi  pari ad  Euro   9.326,46  per anno ,  viene   compensata  nell’anno 2015 dalla economia  derivante dalla  riduzione  della  rata  (  Euro  660.700,30 meno  577.270,14 per  2  )  di Euro 166.860,32  oltre  alla  quota  capitale   di  Euro  240.392,43  relativa  al 1° semestre  2015 che non viene corrisposta , quindi  in totale  Euro  407.252,75 .        
In definitiva   la  rinegoziazione  genera  una  economia   di spesa di Euro  127.460,41  (  407.252,75  meno  279.792,28 ) , ed  una  maggiore disponibilità immediata di Euro  407.252,75, di cui €.279.792,28  che  l’Amministrazione  intende  utilizzare  per  l’ampliamento ed il potenziamento  della   rete  idrica , al fine di  somministrare    l’acqua  in zone dove la fornitura idrica è carente o mancante.
La residua somma di €.127.460,41 viene utilizzata per spese riguardanti interventi di varia natura interessante il territorio. 
Questi  interventi rispondono  alle  sollecitazioni dei cittadini  ed  anche ai continui  impulsi degl’Amministratori, che quasi  quotidianamente  intervengono  per  la  risoluzione   di  simili problematiche .
Condividiamo   gli spunti  critici   dei  due  Consiglieri , nella direzione di migliorare   i servizi alla  cittadinanza ,  ma non ne condividiamo  la  non corretta  informazione  ed  il messaggio  negativo data alla cittadinanza  sull’operazione   approvata   dal  Consiglio .