L’Ospedale non si tocca!
Libera Associazione Cittadina Acrese
Le notizie che stiamo apprendendo in questi giorni che riguardano il presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri, sono a dir poco sconvolgenti. Si parla di trasformare il nostro Ospedale in un centro per la lungo degenza, in cui il laboratorio analisi diventerà solo un centro di raccolta, e la dialisi sarà interrotta, solo per dirne alcune!
Leggiamo che il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale (che alleghiamo in fondo), messo a punto dal Dipartimento Regionale per la Salute, e fatto proprio dal commissario Scura, prevede che l’ospedale Beato Angelo (che nel piano viene denominato “Beato Angelico”!) non solo non sarà potenziato ma sarà declassato ad ospedale di montagna (come anche San Giovanni in Fiore). Questo significa che la radiologia, chirurgia generale, la ginecologia saranno depotenziate o chiuse, e il pronto soccorso sarà solo H12, cioè funzionerà dalle 8 alle 20. A questo punto ognuno di noi, oltre ad augurarsi di stare bene sempre, qualora dovesse avere un malore sarebbe “fortunato” ad averlo di giorno, altrimenti, di sera o di notte, dovrebbe avventurarsi per le mulattiere e sperare di arrivare incolume in altri ospedali. Solo qualche giorno fa il nostro Sindaco si pregiava di aver incontrato il commissario alla Sanità, in un incontro di cui non c’è testimonianza alcuna. Ci hanno detto di aver avuto rassicurazioni sul potenziamento dei servizi ospedalieri, ma se questi sono i grandiosi risultati ottenuti, è meglio che per il nostro bene, e per il suo bene, il Sindaco non si occupi più dell’Ospedale! Il dubbio che ci assale è che lo smantellamento della Sanità Pubblica potrebbe essere dettato, più che da un reale contenimento della spesa, ma da un più subdolo interesse nel favorire il settore privato. Ci sentiamo presi in giro… come devono sentirsi presi in giro tutti i cittadini di Acri e quelli dei paesi limitrofi, per questo che si configura come l'ennesimo scippo ai diritti fondamentali della persona! Dobbiamo manifestare tutta la nostra frustrazione verso i nostri amministratori, non possiamo permettere che il nostro ospedale sia depauperato ancora una volta. Dobbiamo lottare per difendere il nostro diritto alle cure sanitarie e pubbliche, sancito nella nostra Costituzione. Vogliamo invitare tutti gli operatori del presidio ospedaliero ad unirsi alla protesta, loro che sono i più diretti interessati di questo scempio! I sindacati questa volta devono davvero porsi alla parte dei lavoratori e non strizzare l’occhio al politico di turno! Dobbiamo far sentire forte la nostra voce, e se il caso intraprendere iniziative eclatanti per far conoscere il nostro disagio. Dobbiamo difendere noi ciò che i nostri amministratori locali non sanno fare! Lottiamo insieme per difendere i nostri diritti, solo così potremmo dire che noi c’eravamo! - Scarica i file della riorganizzazione ospedaliera |
PUBBLICATO 16/04/2015
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