In migliaia per l’ultimo saluto ad Alessandro Cofone
Roberto Saporito
Che la chiesa della Santissima Annunziata, sarebbe stata piccola per accogliere quanti avrebbero partecipato ai funerali di Alessandro Cofone, lo si era capito già nelle prime ore del pomeriggio, quando una folta folla attendeva il corteo funebre proveniente da Cosenza all’ingresso della città. Poi il percorso a piedi, in un silenzio assordante, tra lacrime, riflessioni a bassa voce e incredulità. Un’intera comunità, commossa e scossa, si è fermata per salutare per l’ultima volta, Alex Cofone, il 35enne deceduto nella notte tra sabato e domenica a seguito di un tragico incidente stradale verificatosi in località Settarie, poco fuori il centro abitato. C’erano i suoi allievi, quelli della palestra Athena Sporting Club che gestiva da qualche anno.
Giovanissimi, adulti, donne. In tuta ed ognuno con un palloncino bianco tra le mani. I genitori degli alunni, gli amici di papà Luciano, mamma Lina e dei fratelli, Raffaele e Massimo, distrutti dal dolore ma composti, grati per le numerose presenze che, però, non potranno lenire il loro dolore nè favorire una rassegnazione difficile da concretizzare. Per la seconda volta in pochi anni, la famiglia Cofone piange un proprio figlio. Qualche anno fa, Gino poco più grande di Alessandro, perse la vita sul lavoro. Lunghi applausi hanno accompagnato la bara bianca sia all’entrata che all’uscita della chiesa piena in ogni ordine di posto ed in una giornata solare come lo era Alessandro. Una persona per bene, un pezzo di ragazzo, fisico asciutto, affabile, disponibile, estroverso. Amava lo sport ed il suo lavoro che svolgeva con passione e minuziosità fino a tarda sera. Era considerato un vero maestro del body building. Una vita tranquilla, alimentazione sana e niente alcool. “Sabato sera era sereno e allegro come sempre”, dicono alcuni amici. Altri aggiungono; “Alex non amava bere né tantomeno la vita spericolata, gli piaceva essere sempre in forma.” Altri ancora raccontano di un episodio agghiacciante; “sabato ci ha parlato della sua Mercedes, che teneva sempre pulita ed ordinata, della sua bellezza e di quanto gli piaceva.” Nello spazio antistante la chiesa un sole cocente illumina i tanti fiori, gli striscioni in sua memoria e le numerose persone accorte. Amici e semplici conoscenti commossi che si interrogano. Durante l’omelia Don Luigi Basile, cita il vangelo e il passo di Lazzaro; “Alessandro sarà a fianco di suo fratello Gino per continuare a vivere accanto a Dio.” Sull’altare il massimo clero acrese; Don Sergio Groccia, Don Gianpiero Fiore e Padre Pietro Ammnedola. Lo sfortunato ragazzo, sabato scorso, perse il controllo della sua Mercedes che finì la corsa in una scarpata dopo essersi ribalta più volte. Secondo i sanitari morì sul colpo. Sono stazionarie le condizioni di F.V., 23 anni che viaggiava con lui. La ragazza è ancora ricoverata presso l’ospedale “Annunziata” di Cosenza e non sembra in pericolo di vita. La sua testimonianza sarà fondamentale per capire le cause che hanno provocato il tragico incidente. |
PUBBLICATO 15/04/2015
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