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A proposito del compleanno del Prof. Fiamma

Foto © Acri In Rete
Vincenzo Rizzuto
Avrei voluto proprio esserci alla manifestazione del compleanno, svoltasi sabato 27 febbraio, in onore del Prof. Giuseppe Fiamma presso la Fondazione Padula; e questo per due ragioni.
La prima perché è uno dei pochi intellettuali acresi che si è fatto sempre stimare per onestà intellettuale e d’intenti, valori sorretti poi da una vasta cultura non solo letteraria, ma anche scientifica. (Fra i più giovani infatti pochi sanno che il nostro amato Professore aveva intrapreso seri studi di medicina prima di essersene dovuto allontanare a malincuore per i primi seri difetti dell’udito, che gli avrebbero impedito di esercitare adeguatamente la professione di medico). Ma se tutto questo ha tolto alla collettività un medico, ha però favorito la formazione di un Maestro umanista di alto spessore che, attraverso una lunga carriera di docente e di educatore, ha aiutato a crescere e a diventare uomini maturi centinaia di giovani fra i banchi di quella gloriosa Scuola Media “Vincenzo Padula”, che da Casalicchio, dopo anni di operosa e meritoria attività, nel lontano 1958 si era trasferita nella nuova sede di Cappuccini come nuovo e più dignitoso centro di irradiazione culturale per tutto il paese, miseramente distrutto in questi nostri tempi di barbarie incolta e tracotante. E Fiamma, fino alla fine della sua carriera di docente non si volle mai trasferire in altra scuola e in altro incarico, magari come quello più prestigioso di Preside, così come gli era stato offerto più volte dagli organi superiori dell’Amministrazione scolastica.
Sì, il Professore Fiamma è stato sempre cittadino schivo, riservato, privato, forse anche troppo; e tante volte, per questi suoi valori mai persi di vista, ha ceduto il passo, nella possibilità di assunzione di più alte responsabilità, a compagni e “amici” certamente meno dotati di lui e meno adamantini in fatto di onestà intellettuale, in anni in cui poi bastava davvero poco ad accaparrarsi privilegi attraverso cariche pubbliche.
La seconda ragione che mi lega ancora più fortemente al Professore Fiamma è dovuta al fatto che ho avuto il privilegio di essere stato suo allievo privato a metà degli anni Cinquanta; sì, sono stato da lui preparato in tutte le discipline tra giugno e ottobre, per sostenere il salto della seconda media, in modo da guadagnare un anno nella mia tarda carriera di studente, visto che mi ero iscritto alla Scuola Media all’età di sedici anni; papà mi avrebbe voluto artigiano come lui e solo più tardi si decise a farmi prendere contatto con gli amati libri, che mi divennero ancora più cari dopo l’incontro con il caro Professore Fiamma, a cui auguro di rimanere con noi tutti per tanti e tanti altri anni, magari regalandoci qualche altra ricerca letteraria raffinata come solo lui sa fare.
Dal suo allievo, pure vecchio, un caro abbraccio.







PUBBLICATO 14/03/2015





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