COMUNICATO STAMPA Letto 3565  |    Stampa articolo

Umanita'

Foto © Acri In Rete
Antonio Algieri
Umanità: la Croce Rossa si adopera a prevenire e lenire le sofferenze degli uomini, a fare rispettare la persona e a proteggerne la vita e la salute, a favorire la comprensione, l'amicizia, la cooperazione e la pace tra i popoli. Così recita il primo dei sette principi fondamentali che caratterizzano l'azione della Croce Rossa nel mondo. Questo principio è stato quello che ha pervaso l'animo dei Volontari che tra il 2 ed il 3 di gennaio sono stati partecipi alle operazioni di soccorso dei migranti arrivati nel porto di Corigliano.
Non è ancora l'alba del 2 gennaio che il telefono di emergenza della Croce Rossa acrese squilla. Dall'altro capo il responsabile provinciale della CRI che, direttamente dal centro di coordinamento della Prefettura bruzia, comunica: “hanno avvistato una nave piena di migranti a largo di Crotone. Le Capitanerie di Porto sono già all'opera per i soccorsi, ma le condizioni del mare non sono buone. Nelle prossime ore si deciderà in quale porto – tra Crotone e Corigliano – attraccherà. Tenetevi pronti”.
L'allarme scatta immediatamente. Il Presidente della Croce Rossa di Acri attiva subito la Sala Operativa del Comitato Locale e nell'arco di poche decine di minuti i primi equipaggi di intervento sono pronti. Si caricano sui mezzi le tendostrutture logistiche e le attrezzature di supporto e si predispone il materiale necessario per la prima assistenza. Poco dopo le 8:30 si parte, direzione Corigliano, bisogna predisporre il tutto entro poche ore.
L'intera mattinata viene dedicata all'allestimento di quanto necessario per le attività di soccorso e assistenza ai migranti. I Volontari acresi hanno lavorato fianco a fianco con i Volontari degli altri Comitati e Gruppi CRI attivati per l'emergenza, con la Protezione Civile, le Forze dell'Ordine e tutte le altre istituzioni presenti nell'area del porto.
Intanto le operazioni in mare condotte dalla Guardia Costiera e dagli uomini delle Capitanerie di Porto proseguono. Le prime notizie parlano di circa 400/450 persone presenti sull'imbarcazione tra i quali molte donne e bambini. Attorno alle ore 12:00 viene confermato che il porto in cui avverrà lo sbarco è quello di Corigliano Calabro e che l'arrivo del mercantile Ezadeen è previsto in serata.
Terminate le operazioni di allestimento della logistica, attorno alle ore 15:00, i Volontari sono stati autorizzati a rientrare nelle rispettive sedi per riposare un po' prima dell'inizio delle operazioni di sbarco. Sono rimaste attive le Sale Operative dei Comitati di Acri e di Rossano che hanno seguito costantemente le ultime operazioni logistiche gestite dai Volontari del Gruppo di Corigliano.
Alle ore 18:00 è il Presidente del Comitato Locale ad attivare gli equipaggi di intervento della CRI di Acri: “alle ore 20:00 dobbiamo essere al porto di Corigliano”. Infatti dalle indicazioni arrivate si presupponeva che la nave potesse entrare in porto entro le 21:00, ma non è stato così a causa delle pessime condizioni del mare che hanno ritardato l'arrivo. Ciò nonostante, tutte le forze e le istituzioni preposte erano già pronte sul molo. Le facce dei soccorritori erano tese, le emozioni si confondevano, l'attenzione era alta. Tutti a scrutare il mare. Una lunga attesa li aspettava, erano già passate due ore ma ancora nulla. Poi poco dopo le 23:00 la notizia: “l'Ezadeen è in arrivo” e immediatamente ricominciano frenetiche le attività di preparazione allo sbarco. Il coordinatore CRI – Francesco Pietramala – ripete l'assegnazione dei compiti. Ci siamo, la catena di comando funziona e ognuno sa cosa deve fare.
Alle 23:30 iniziano le operazioni di attracco. Il pensiero comune è “ce l'ha fatta, la Ezadeen ce l'ha fatta, ora sono in salvo”. Messa in sicurezza la nave, alcuni medici del 118 salgono a bordo e iniziano le prime operazioni sanitarie. Fortunatamente le condizioni di salute dei migranti si sono rivelate buone, eccetto dei casi di ipotermia e alcuni disturbi legati al lungo viaggio.
Finalmente lo sbarco, i migranti già pronti sul ponte della nave e iniziano a scendere con le loro valigie ed i loro pacchi in cui hanno racchiuso tutto ciò che sono riusciti a portar con loro.
Volontari, Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, Protezione Civile e tutte le istituzioni sono la, sempre in prima linea. Iniziano le operazioni di assistenza e contestualmente il lavoro delle Forze dell'Ordine per il primo riconoscimento degli arrivati. Molte famiglie e molti bambini, impauriti e infreddoliti. I Volontari acresi hanno portato per loro dei giocattoli, così da distrarli da tutto quello che gli stava succedendo attorno. Tutti i migranti sono stati rifocillati con pasti caldi e latte per i più piccoli. Le operazioni di sbarco sono proseguite per tutta la notte sino al mattino, alla fine si conta siano giunte 360 persone, di cui 243 uomini, 43 donne (di cui 4 in stato di gravidanza) e 74 minori.
Alle 6:00 del 3 gennaio quasi tutti i 'passeggeri' sono scesi dalla Ezadeen. I primi sono già partiti per i centri di accoglienza, altri lo faranno dopo poco. La fase di emergenza è terminata e inizia la smobilitazione. La Croce Rossa è stata costantemente presente con 40 Volontari provenienti da Acri, Corigliano, Rossano, Cosenza, Guardia Piemontese e Mirto; ha messo a disposizione 6 ambulanze e diversi altri mezzi e strutture logistiche.
Attorno alle 8:00 i Volontari acresi rientrano in sede, coscienti di aver vissuto qualcosa che lascerà un profondo segno nei loro cuori. Vogliamo concludere con le parole di Luca che prima di tornare in famiglia dice: “Stanco morto ma con addosso delle sensazioni ed emozioni indescrivibili. Oggi  abbiamo partecipato a qualcosa di straordinaria utilità. Quello che non dimenticherò mai sono i sorrisi, gli sguardi di gratitudine e felicità di quella gente e la soddisfazione di essere arrivati in Italia”. E ricordando che quasi tutti abbiamo avuto parenti o antenati che, similarmente ai migranti dalla Ezadeen, sono dovuti andare altrove in cerca di un futuro migliore, vogliamo augurare alle persone arrivate a Corigliano un degno futuro in Europa.














PUBBLICATO 10/01/2015





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